Gli anicini sono biscotti secchi di forma allungata o romboidale, dello spessore di circa 2 cm, croccanti, di colore dorato più o meno scuro a seconda del grado di tostatura.
Storia e tradizione
Nella tradizione gli anicini venivano preparati in occasione di matrimoni, battesimi e comunioni.
Per le occasioni importanti venivano decorati e ricoperti, in parte, con la glassa bianca, oppure decorati con un disegno a zig zag.
La tradizione vuole che siano gli uomini a prediligere questo dolce, perché poco zuccherino e secco così da poter essere bagnato nella malvasia o nel moscato.
Nel Montiferru si preparavano gli anicini per utilizzare il tuorlo avanzato dalle uova utilizzate per produrre i bianchini o gli amaretti.
Lavorazione e conservazione
Per la preparazione dell'impasto si amalgamano:
- 600 gr farina di grano duro
- 4 uova
- 250 gr di zucchero
- 100 gr di strutto
- 1 bustina di lievito
- liquore di anice
- 1 cucchiaio colmo di semi di finocchio selvatico
Si lavorano a lungo le uova con lo zucchero e il liquore, fino ad ottenere un impasto spumoso; si aggiungono quindi, poco per volta, la farina e lo strutto, che deve essere morbido; si uniscono all'impasto il lievito ed infine i semi di finocchio, precedentemente lavati, asciugati e infarinati.
Si lavora bene l'impasto e, quando sarà ben omogeneo, lo si sistema in una teglia unta.
Aiutandosi con le mani, gli viene data la forma di un pane allungato.
Con questa dose si potranno ottenere diversi "pani allungati".
Ora si cuoce nel forno alla temperatura di 200-220°C per 30 minuti.
Ultimata la cottura, si lascia raffreddare, quindi si affetta formando delle fette di circa 2 cm di spessore, che si rimetteranno nel forno, per pochi minuti, affinché diventino più o meno dorate e croccanti.