La città di Sant'Elpidio a Mare, centro calzaturiero tra i più importanti del distretto calzaturiero piceno, si erge sopra un colle tra le valli del fiume Ete e del Tenna, cinta quasi interamente dal circuito murario medioevale.
Una lunga e controversa tradizione fa risalire la sua origine a Cluana, antica città romana sul fiume Chienti, ma il nucleo centrale, perfettamente conservato e visibile passeggiando lungo le mura castellane e nei suggestivi vicoli, risale al basso medioevo quando a partire da un primo aggregato urbano, riconosciuto come castrum Sancti Elpidii, si genera la città di epoca comunale.
Sempre in lotta con i castelli vicini intorno alla metà del XIII sec. Sant'Elpidio costruisce un porto tra i fiumi Tenna e Chienti (nel 1952 il Porto sarà comune autonomo), e diventa tanto importante da entrare in contrasto con le mire espansionistiche e di potere della vicina Fermo, subendo per mano del signore fermano Rinaldo da Monteverde la distruzione della città nel 1377.
Dal 1380 incomincia la ricostruzione sul colle del Pieve (posizione riconoscibile attualmente nella piazza centrale di Sant'Elpidio Abate) e la città ricomincia a ricoprire un ruolo di preminenza sul territorio circostante e sotto la protezione del papato e del vescovado di Fermo fino alla dominazione napoleonica: dopo la restaurazione Papa Leone XII innalza il castello di S. Elpidio a rango di città.
Sant'Elpidio è una città che offre molto al visitatore: oltre ai monumenti ed alle opere d'arte d'inestimabile valore, passeggiando nelle vie del centro storico si respira ancora il fascino di un passato glorioso.
La visita al centro storico ha inizio da una delle porte principali del circuito murario di epoca medievale, Porta Romana (ricostruita nel XX sec.), e prosegue lungo Corso Baccio con una prima sosta al'ex chiesa e convento delle Benedettine, Chiesa di San Giovanni, collocata nel caratteristico angolo cittadino chiamato Cunicchio.
Riprendendo la via principale si incontrano imponenti palazzi nobiliari ed il cineteatro Cicconi, opera realizzata nel 1870 da Ireneo Aleandri in stile neoclassico; a poca distanza si trova la chiesa di San Filippo Neri, eretta nel XVIII sec. e con interno decorato da stucchi policromi ed arricchita dall'organo di Gaetano Callido del 1794, e affianca dall'Oratorio piccolo ed ex convento attributi all'architetto romano Giuseppe Valadier.
Attigua al complesso dei Filippini è la Piazza cesare Battisti, ex mercato delle erbe, al cui centro si erge la fontana della Pupa, monumento commemorativo dell'inaugurazione della rete idrica; più avanti lungo il corso si incontra Palazzo Brancadoro Cerquetti, la chiesa di San Francesco, originaria del XIV sec., e la Chiesa di Sant'Agostino Nuovo, parte del complesso conventuale costruito nel XIV sec., con prezioso portale rinascimentale decorato a candelabre.
Terminando il corso si arriva in piazza Matteotti che ospita edifici del culto e del potere civile quali il seicentesco Palazzo Comunale nonché la Perinsigne Collegiata, originaria del XIII sec. e rimaneggiata nel corso dei secoli ed ospita all'interno le tele di Pomarancio, Palma il Giovane, Nicola Monti, un altare ligneo di Scoccianti, un sarcofago di epoca romana e l'organo di Gaetano Callido: inoltre nei locali della sagrestia è ospitato il Museo della Collegiata, di recente istituzione, che espone tele, paramenti sacri ed argenti, tra cui una preziosa croce astile del 1300.
Sempre in piazza si trova la basilica lateranense della Misericordia, chiesa tardo cinquecentesca il cui interno a volta botte è decorato da un ciclo di dipinti murali dedicato alle storie della Vergine e da preziose tele di Andrea Boscoli, Andrea Lilli e di Gerolamo Grisi, nonché dalle preziose cantorie che ospitano gli organi di Pietro Nacchini (1757) e Gaetano Callido (1785).
La visita della città può proseguire imboccando i vicoli a lato della piazza, offrendo la possibilità di visitare Porta Canale, porta fortificata di origine medievale e di aspetto rinascimentale.
Il vasto territorio di Sant'Elpidio a Mare che include ben 5 frazioni (Castellano, Cascinare, Casette d'Ete, Cura Mostrapiedi, Luce elettrica) offre numerose testimonianze storico-artistiche tra cui i resti dell'imponente Abbazia Imperiale di Santa Croce al Chienti, fondata secondo la leggenda nell'886 d.c. dal cavaliere ascolano Lotario per espiare l'uccisione del padre della sua amata Imelda che ostacolava il loro amore, e di vesti romaniche.
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dal 1 Marzo 2010 al 31 Dicembre 2010
Mercoledì 10:00-13:00
Giovedì 16:00-19:00
Venerdì 10:00-13:00/16:00-19:00
Sabato e Domenica: 16:00-19:00