Baiso Emilia Romagna

Tra il verde dei colli e l'aria cristallina delle montagne c'è posto anche per la modernità e la tecnologia.
A Baiso, aggrappate lungo i crinali di un vasto anfiteatro calanchivo, convivono case-torre appartenenti alla tradizione medievale e moderni caseggiati.
Chiese, Castelli e moderni impianti industriali. Si intrecciano così, senza troppo rumore, la vocazione agricola e le storie rurali del passato con le attività odierne che ne fanno uno dei paesi più importanti, sotto il profilo economico, di tutta la zona montana.
Affastellati intorno al centro tanti piccoli borghi: Castagneto, Ca del Monte, il Borgo, il Bosco, Colombaia, Fontanella, Tresinara, Lugara, Case Braglia, Cassinago, Paderna e Vronchi, mentre permangono, ancora attive, importanti cave di terra che forniscono la materia prima per la produzione delle ceramiche e che, assieme alle tipiche creste calanchive, danno al territorio un aspetto quantomai caratteristico e singolare, che ricorda le asperità lunari.
È ancora possibile cogliere le suggestioni delle vicende storiche che hanno avuto Baiso come teatro.
Ne cogliamo la testimonianza nei diversi edifici di pregio storico: l'antica Chiesa plebana di San Lorenzo, l'abitato del Borgo di Cassinago con la tipica torre campanaria del XVII XVIII secolo che si innalza sul prospetto nord e soprattutto il Castello di Baiso.
La bella dimora fortificata che fu dei Fogliani e degli Estensi e che appartenne nel nostro secolo al critico cinematografico Pietro Bianchi (e ne raccoglie le memorie) costituisce, e non solo in ambito reggiano, un eccellente esempio di fortificazione medievale del periodo tra XII e XIV secolo, con la forma tipicamente allungata, il recinto delimitato da due cortine, il mastio e l'edificio residenziale protetto dall'esterno.
Di grande bellezza paesaggistica sono anche le strade che a Baiso portano e da Baiso si dipanano attraverso borghi e borghetti, da San Romano, che accoglie una Chiesa del XV secolo, a Visignolo con la Chiesa dell'Assunta, che è una delle più antiche di tutto l'Appennino, fino a Villa Bucciardi,
con l'edificio tipologicamente più rilevante della località.
Baiso è anche apprezzata meta di turismo naturalistico e ambientale grazie al clima mite, a un'importante rete sentieristica, ed a una piccola ma elegante piscina.
Da visitare Ca' Toschi che ha dato i natali a Giovan Battista Toschi (1848- 1934) il grande studioso che per primo ha inventariato e curato i monumenti ed i beni culturali dell'intero Appennino, e che ne conserva gli arredi, i libri e le carte e il Villino Venturi che prende il nome dal celebre storico scandianese, leggero ed elegante nel suo stile liberty, immerso nel verde del Parco che lo studioso volle costruire per i suoi riposi e i suoi studi.

Testo tratto da:
Appennino Reggiano (Comunità Montana dell'Appennino Reggiano)