Prelà Liguria

Prelà sorge in un ampio bacino verdeggiante segnato dal fiume Prino e circondato da un anfiteatro di basse montagne tra le quali prevale il monte Moro, nome che ricorda le invasioni saracene. Insieme ad altri 15 comuni forma la Comunità Montana dell'Olivo, che tutela il bene primario della valle: l'ulivo e l'olio pregiato che se ne ricava. La tradizione narra che furono i greci, approdati 2500 anni fa sulla riviera imperiese, a scegliere come abitazione i colli della valle di Prino, chiamata anticamente "vallis aurea" o "conca d'oro". Il primo borgo sorse attorno ai frantoi per la produzione dell'olio d'oliva. L'intera valle era difesa dal castello di Pietralata, di cui oggi rimangono soltanto poche rovine, e costituiva un feudo indipendente nel territorio di Oneglia, sotto la protezione di Genova. Nel 1340 passò sotto la signoria che comprendeva anche Briga, il Maro e Tenda, e da questa, nel 1575, ai Savoia, che l'affidarono ai Doria. Alle falde del monte Moro, nel paese montano di Villatalla, si incontrano pastori che portano il bestiame al pascolo ed è possibile acquistare formaggi caserecci. Valloria ha conservato la sua architettura di borgo medievale: da qualche anno è diventata meta di artisti che dipingono le porte delle abitazioni e ha preso l'aspetto di una galleria d'arte all'aperto. Nella chiesa dei Santi Gervasio e Protasio è custodito il primo polittico del Casanova, datato 1523. Un piccolo frantoio è ancora attivo; il vecchio oratorio è stato adibito a museo di arte contadina. Da non mancare la visita alla chiesa del XV secolo di San Giovanni del Groppo a Molini di Prelà, borgo di fondovalle attraversato dal torrente Prino, al cui interno vi è un'opera del Casanova, e alla frazione di Tavole, il cui nome deriva dalla lavorazione delle tavole di legno per i cantieri navali d'Imperia.