Antico borgo che sorge su un colle a 313 m s.l.m., si pone a metà strada tra i monti Sibillini e la riviera Adriatica.
L'attuale territorio di Mogliano era abitato nel VII-VI secolo a.C. da popolazioni picene, ciò è attestato dal ritrovamento di una stele in arenaria con iscrizione medio – adriatica, conservata nel Museo nazionale di Ancona, tali popolazioni vivevano in villaggi sparsi sulla linea dei nostri colli ed avevano una propria civiltà, che poi fu assorbita dalla cultura di Roma, quando questa sottomise il Piceno nei primi decenni del III secolo a.C.
Dalla fine del secolo XII alla metà del secolo XIV, il castello fu dominato dai signori detti appunto "da Mogliano", dal nobile Fildesmido al più famoso Gentile, che nel 1345 divenne signore di Fermo e governò la città fino al 1355, quando fu sconfitto dalle armi del cardinale Albornoz.
Con la riforma istituzionale albornoziana del 1357, che diede un nuovo assetto giuridico-amministrativo alla regione marchigiana, Mogliano venne incluso nel distretto di Fermo, di cui fu uno dei castelli maggiori; nel 1569 ebbe l'autonomia al papa Pio V, ma nel 1578 tornò sotto il dominio fermano.
Così, fra alterne vicende, passarono gli anni e i secoli, mentre nel paese in continuo progresso sorsero pacifiche abitazioni in luogo delle antiche fortificazioni, chiese e campanili al posto delle torri di guerra.
Nel 1744, per aver favorito le truppe austriache in marcia verso il meridione, Mogliano fu dichiarata Città con diploma della regina d'Ungheria.
In memoria di quest'evento, ogni anno viene realizzata a Mogliano una rievocazione storica dal nome Mogliano 1744, all'interno della quale ha luogo anche la Corsa delle Bandiere.
Quindi, nell'età napoleonica, Mogliano fu compresa nel Dipartimento del Tronto che aveva il suo capoluogo a Fermo; nel 1815, con la restaurazione del Governo pontificio, ritornò sotto la Delegazione apostolica di Fermo, mentre nel 1828 entrò a far parte della Delegazione apostolica di Macerata.
Nel 1860, i Moglianesi diedero il loro generoso contributo alla guerra di liberazione, accorrendo numerosi ad arruolarsi nella Compagnia del 1º Battaglione dei “Cacciatori delle Marche”, la quale era comandata da un ufficiale moglianese, il capitano Cesare Latini.
Infine dopo l'annessione delle Marche al Regno d'Italia, la divisione della regione in quattro province e l'assorbimento della provincia di Fermo in quella di Ascoli, il comune di Mogliano restò compreso nella provincia di Macerata e dovette aggiungere al proprio nome "di Macerata" per distinguersi da altri omonimi comuni esistenti nel resto dell'Italia unita.
Monumenti e luoghi d'interesse
- Chiesa di Santa Maria in Piazza - La chiesa conserva al suo interno la Pala di Lorenzo Lotto – La Madonna in gloria e i santi Giovanni Battista, Antonio da Padova, Maria Maddalena e Giuseppe (Olio su tela, 330 x 215 cm).
L'opera fu commissionata nel 1547 dal sindaco di Mogliano, Jacomo Boninfante, al prezzo di 130 scudi d'oro da versare in più rate, che includevano anche il costo della cornice lignea dorata, realizzata da Bartolomeo intaiador de San Cassano. La pala fu ultimata nel 1548 e consegnata alla comunità dall'allievo Durante Nobili.
La cornice originale è custodita nell'attigua sagrestia. - Chiesa del Santissimo Crocifisso d'Ete - Sorge in territorio moglianese, al crocicchio per Montegiorgio e Francavilla d'Ete, lambito dal torrente Ete Morto.
La prima pietra, l'11 novembre 1579, fu posta per mano del vescovo di Fermo mons. Pinelli, che ne scelse la collocazione sulla fatiscente miracolosa edicola.
Il governo e l'amministrazione furono attribuiti, con bolla di papa Gregorio XIII, alla confraternita del Santissimo Sacramento, che tuttora li conserva. - Ex monastero di Santa Colomba - Di notevole interesse, presenta al suo interno una cappella a riproduzione naturale del "Santo Sepolcro" di Gerusalemme.
- Santuario del Santissimo Crocifisso - Qui si venera un'immagine raffigurante Cristo Crocifisso che si Erge dal Sepolcro, affresco della fine del '400.
In seguito ad un miracoloso evento accaduto nell'anno 1809, la chiesa, ricostruita in eleganti forme neoclassiche su disegno di G. Lucatelli, fu dichiarata Santuario dall'allora viceré d'Italia, Eugenio Beauharnais. - Rocca Medioevale - La rocca medioevale, di cui rimangono solo i bastioni, è il luogo migliore da cui ammirare il panorama; all'interno sorge la Chiesa di Santa Maria del Suffragio, attualmente sconsacrata.
- Palazzo Forti - Progettato alla fine del ‘500 come struttura economicamente autonoma, oltre che come abitazione della ricca e nobile famiglia Forti, oggi sede Municipale.
- Teatro Apollo - Teatro inaugurato nel 1844 ha una forma a ferro di cavallo con trentotto palchi su tre ordini.