Le tracce di una chiesa del VI secolo sono prova dell'origine tardoromana di Gandellino, sviluppatasi in prossimità delle numerose miniere di ferro presenti nella zona.
A lungo denominata "Oltre il Dragone" (dargun, torrente rovinoso) l'attuale toponimo deriva con ogni probabilità dalla voce bergamasca "ganda", che significa "frana".
Il paese è stato infatti più volte colpito da violenti smottamenti – terribili quelli del XV secolo e del 1834 – che hanno spazzato via parte dell'abitato e del patrimonio storico-architettonico.
Il borgo è citato per la prima volta nell'atto di donazione sottoscritto da Carlo Magno a vantaggio dei Monaci di Tours (VIII secolo).
Come gran parte della Valle, Gandellino è coinvolta nelle lotte tra guelfi e ghibellini tra il XIII e XIV secolo divenendo luogo di rifugio per fuoriusciti bergamaschi.
Con la "Serenissima" conosce un periodo di sviluppo economico legato all'attività estrattiva e partecipa alle vicende storiche successive insieme ai borghi limitrofi senza grandi note di rilievo.
Il turista potrà intraprendere il suo itinerario culturale partendo dalla splendida Chiesa di Santa Maria Nascente.
Raggiungendo il capoluogo, il visitatore farà tappa alla Parrocchiale di San Martino.
Chi infine desideri trovare evidenza dell'architettura agreste locale si recherà in contrada Tezzi, segnata ancor oggi da viottoli, tipiche mulattiere in acciottolato, e case rurali dalla caratteristica balaustra in legno.
Coperte da tetti in ardesia, conservano finestrelle e inferriate intorno alla chiesetta di
San Giovanni Battista.
NATURA E SPORT: la pineta di Belloro e Valmora
Immerso nel Parco Regionale delle Orobie, Gandellino è un verdeggiante borgo protetto dalle cime del Redorta, Grabiasca, Brunone, e Cardeto, e bagnato dalle acque del Serio e del suo affluente Sedornia.
Il territorio comunale comprende, oltre al capoluogo, la frazione di Gromo San Marino e altre contrade, come Foppi, Tezzi, Bondo, Pietra e Grabiasca.
Valsedornia (sentiero n.309 CAI) e dintorni:
Tra le oasi naturali più celebri delle Orobie Orientali, raggiungibile anche da Spiazzi di Boario (313 CAI) o dalle Baite del Moschel (314 CAI), la Valsedornia rappresenta una meta obbligata per il turista che ami trascorrere il suo tempo a contatto diretto con la natura.
Il sentiero (da Tezzi) segue il corso dell'omonimo torrente, tra baite, prati e abetaie raggiungendo la settecentesca Cappelletta di San Carlo, le stalle Prato di Vigna, le Baite di Vigna Vaga e infine il suggestivo Lago Spigorel a 1.821 metri.
Colpirà il visitatore l'habitat tipicamente alpino, caratterizzato da acque limpide, cascatelle, pozze, e una fauna originale (marmotte, stambecchi, e forse linci).
Lungo il percorso, in località Martisola, si trova il cosiddetto "masso altare".
Sulla sommità della valle, le Sorgenti del Sedornia.
Rammentiamo che il territorio di Gandellino è percorso sia dal sentiero delle Orobie orientali che da quello dell'Alto Serio verso Grabiasca.
Altro bel percorso, quello che da Gromo San Marino raggiunge la valle di Ceto, l'omonima baita (261 CAI) e di qui la conca del Cardeto.
I laghi di Cardeto:
Collocati in uno scenario davvero unico all'interno della Val Grabiasca, questi specchi d'acqua si adagiano in una conca naturale posta nella località omonima sita sulle pendici del Monte Madonnino, a un'altezza media di 1.790 m.s.l.m., in cui confluiscono i flussi idrici provenienti dallo scioglimento delle nevi e dalle frequenti precipitazioni.
I principali sono il lago Basso, posto a 1.708 m.s.l.m. e con una superficie di circa 7.500 m², il lago di Mezzo (1.798 m.s.l.m. con superficie di 4.000 m²) e il lago Alto (1.862 m.s.l.m. e 4.000 m²), ai quali vanno aggiunti altri piccoli specchi d'acqua di entità ridotta.
La via più semplice per raggiungerli (261 CAI) parte dalla frazione Foppi.
Una volta usciti dalla pineta, il panorama si apre mostrando scenari di alto impatto naturalistico e offre un percorso ad anello (indicato con il segnavia 233 A) che tocca tutti i piccoli specchi d'acqua presenti nella piana, si può salire anche dalla località Grabiasca, seguendo prima il sentiero 255 e poi il 256.
Da qui sarà inoltre possibile raggiungere il Passo di Valsecca (255 CAI).
Oltre al trekking, Gandellino può offrire ai suoi ospiti sfidanti percorsi per mountain bike lungo i numerosi sentieri montani presenti sul territorio come il tracciato tra Gromo e la Valsedornia, o il più tranquillo e recentissimo tracciato della ciclovia della Valseriana, che conduce a Gromo e Valbondione.
Per gli amanti delle ciaspole e dello scialpinismo stupendi i percorsi da Tezzi a Vigna Vaga, Pizzo di Petto.
Eventi e manifestazioni
Numerose feste, iniziative sportive, ludiche e musicali si svolgono ogni anno, prevalentemente durante la stagione estiva nel capoluogo e nelle contrade grazie alla vivacità delle associazioni presenti sul territorio comunale.
Tra le più celebri la festa del Carmine (in concomitanza con l'Assunta, il 15 agosto) e la festa della contrada Pietra (a luglio).
Da non perdere
In Valsedornia, in località Spiaz de la Martisola, si trova un masso erratico misterioso.
La roccia dei misteri, a forma di parallelepipedo, presenta alcuni segni circolari che si susseguono su tre linee parallele, incisioni di diverso diametro che, secondo i geologi, non possono avere un'origine naturale, ma sono state eseguite dall'uomo.
Il masso potrebbe essere stato utilizzato come altare destinato a culti sacrificali precristiani: è determinante a questo proposito la presenza delle coppelle nonché della incisione circolare.
Un masso-altare, dunque, che trova riscontri anche in altre località e presso altre culture: ad esempio, l'antica civiltà maltese (attorno al III millennio a.C.), la civiltà sardo-nuragica (II millennio a.C.), gli Etruschi e la vicina Valcamonica.
Testo in italiano tratto dalla brochure: Alta Val Seriana - Comunità montana Valle Seriana