Quando si arriva si rimane incantati dalla splendida distesa di acqua specchiata che lambisce tutto intorno l'altopiano sul quale sorge il paese di Colle di Tora.
Il verde circostante rende il paesaggio ancora più gradevole quasi da farlo sembrare un ambiente fiabesco.
Con il buio tutto assume le sembianze di una nave che sta per lasciare il porto.
È così che a noi piace descrivere questo piccolo angolo d'Italia che qualcuno ha definito piccola Svizzera.
Ed è così che ve lo faremo conoscere, attraverso la sua storia, i suoi costumi, le sue risorse.
Colle di Tora si presenta così, in una affascinante cornice naturale che esalta le bellezze di questo centro dagli illustri antenati.
Infatti una città di nome Tora è ricordata da diversi ed importanti autori dell'antichità, primo fra tutti Dionigi di Alicarnasso che riferisce della presenza in questo luogo del culto di un oracolo.
L'ubicazione esatta di questo centro è stata però sempre molto controversa; dai documenti medievali, riferiti alla chiesa di Santa Anatolia, si può dedurre che Tora sorgesse nel centro della Sabina, certamente non distante dall'attuale paese.
Colle di Tora durante l'età Romana, come tutta la zona del Turano, era compreso nella Regione Valeria mentre in epoca Longobarda faceva parte del Gastaldato Turano.
In seguito troviamo Collepiccolo, nome che indicava Colle di Tora fino al 1864, incluso nei paesi della cosiddetta Massa Turana, dipendente a partire dal XI secolo dall'importante e potente Abbazia di Farfa.
Le frequenti incursioni di Saraceni e Ungari determinarono probabilmente la nascita di un fortificato nucleo abitato, all'origine del paese quale oggi lo vediamo.
Nel XIII secolo Collepiccolo entrò a far parte dei possedimenti dei Brancaleoni, una potente famiglia originaria della Romagna; agli inizi del XV secolo la signoria su Collepiccolo passò agli Orsini, del ramo di Castel Sant'Angelo.
Questa casata tenne il paese fino al 1634. in quell' anno l'ultimo signore di nome Orsini, tale Maharbale, vendette il feudo ai Principi Borghese.
La nobile famiglia romana dei Borghese governo fino al 1816, anno in cui don Camillo Borghese rinunciò ai suoi diritti feudali su Collepiccolo; così il paese passò nelle mani della Signoria dei Barberini.
Il nome originario fu cambiato in quello attuale, Colle di Tora, solo nel 1864.
Con l'istituzione del Regno d'Italia, il paese entrò a far parte della provincia di Perugia alla quale restò fino al 1927, anno in cui venne costituita la provincia di Rieti.
Con la costruzione della diga e la creazione del bacino artificiale Turano ( 1936 — 1938 ) è andata persa una ingente parte del patrimonio archeologico/artistico della zona, caratterizzato da numerosi resti di età romana, come un'importante lapide recante una dedica all'Imperatore Caracalla.
Testo a cura di:
Associazione Pro Loco Colle di Tora