Il Palatino è uno dei sette colli di Roma, situato tra il Velabro e il Foro Romano, ed è una delle parti più antiche della città.
Il sito è ora un grande museo all'aperto e può essere visitato durante il giorno.
L'ingresso si trova in via di San Gregorio (ingresso a pagamento), oppure si può salire sul Palatino entrando nel Foro Romano (ingresso a pagamento) e poi salendo per il Clivio Palatino, a destra dell'Arco di Tito.
Il Palatino è uno dei colli centrali di Roma, ma a differenza del Campidoglio e dell'Aventino è vicino al fiume ma non adiacente ad esso.
L'altezza massima è di 51 metri s.l.m..
Il colle guarda da un lato sul Foro Romano e dall'altro sul Circo Massimo.
Il Colle presentava due sommità separate da un avvallamento; la sommità centrale, la più elevata, era detta Palatium, mentre l'altra, situata verso il pendio che digrada verso il Foro Boario e il Tevere, era chiamata Germalus (o Cermalus).
Un tempo era collegato al retrostante Esquilino, tramite il colle della Velia, sbancato quando fu costruita la via dei Fori Imperiali.
La leggenda vuole che Roma ebbe le sue origini sul Palatino.
In effetti, scavi recenti hanno mostrato che delle popolazioni vi abitavano già nel 1000 a.C. circa.
Si trattava di un villaggio di pochi ettari, circondato da paludi, dal quale era possibile controllare il corso del Tevere.
Da questo primo agglomerato urbano si formò la cosiddetta "Roma quadrata", così chiamata dalla forma approssimativamente romboidale della sommità del colle su cui si trovava.
Il Palatino, ed il suo abitato, rimasero centrali nel successivo sviluppo della città, tanto che le sue due cime, il Palatium ed il Cermalus, rintravano negli originari sette monti del Septimontium.
Gli Imperatori Romani costruirono i loro palazzi sul Palatino.
Le rovine dei palazzi di Augusto, Tiberio e Domiziano sono ancora visibili.
Lo stesso termine palazzo deriva dal Palatium latino, a sua volta derivante da Palatino.
Dal XVI secolo il colle fu proprietà della famiglia Farnese e fu occupato dagli Horti Palatini Farnesiorum, o Giardini, tuttora in parte conservati al di sopra dei resti della Domus Tiberiana.
Gli scavi archeologici intensivi della zona iniziarono nel XVIII secolo e culminarono alla fine del XIX secolo, dopo la proclamazione di Roma capitale del Regno d'Italia.
Le scoperte sono continuate per tutto il XX secolo, come la Casa di Augusto e XXI, come il recentissimo rinvenimento di un ambiente sotterraneo, forse il Lupercale.
Resta completamente da scavare il palazzo di Tiberio, sotto i giardini farnesiani.
Alla sommità del colle, tra la Domus Flavia e la Domus Augustana, fin dal Cinquecento si era installata una villa Stati Mattei, acquistata poi, attorno al 1830, dallo scozzese Charles Mills che ne aveva fatto un incredibile villino neogotico; a fine Ottocento sulla villa fu costruito un convento, che fu però demolito a partire dal 1928, per far luogo agli scavi.
Nella parte superstite della costruzione è stato allocato l'Antiquarium del Palatino, che espone materiali relativi al Palatino dalle origini all'età repubblicana (piano terreno), e al Palatino in età imperiale (primo piano).
Edifici antichi sul Palatino:
Capanne del Palatino - Lupercale - Scalae Caci - Tempio di Apollo Palatino - Tempio di Cibele o Tempio della Magna Mater - Elagabalium - Tempio di Giunone Sospita (Palatino) - Tempio di Vesta - Tempio della Vittoria - Casa di Livia - Casa di Augusto - Casa dei Grifi - Aula Isiaca - Domus Tiberiana - Palazzo di Domiziano - Domus Flavia - Aula Regia - Domus Augustana - Stadio palatino - Domus Severiana - Settizonio.