Il Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, meglio conosciuto con il nome di Vittoriano, è un monumento nazionale situato a Roma, in piazza Venezia.
Per metonimia il monumento viene spesso chiamato Altare della Patria, da quando esso accoglie il Milite Ignoto.
Il suo nome deriva da Vittorio Emanuele II di Savoia, primo Re d'Italia, cui il complesso monumentale è dedicato.
L'edificio, per le sue notevoli dimensioni, presenta una struttura dinamica e semplice nella concezione generale, ma complicatissima nei particolari.
Elemento fondamentale del monumento è il portico neoclassico caratterizzato da colonne in stile corinzio (con foglie d'acanto scolpite sul marmo) che coincidono ai lati con due rispettivi pronai a due colonne (realizzate sempre con capitelli corinzi) che ci riportano agli splendori del tempietto della Nike (la Vittoria "personificata") dell'acropoli di Atene.
Il coronamento dell'edificio, in corrispondenza di ciascun pronao, è ornato da due quadrighe bronzee sormontate da Vittorie alate, che ripropongono le sinergie architettoniche ed espressive degli archi di trionfo.
Le fontane dei due mari:
La fontana di sinistra, di Emilio Quadrelli, rappresenta l'Adriatico, rivolto a Oriente, con il Leone di San Marco.
A destra il mar Tirreno, di Pietro Canonica, con la lupa di Roma e la sirena Partenope, a simboleggiare la città di Napoli.
Scalinata:
La scalinata è stata riaperta nel 2000 dopo circa quarant'anni di restauri dell'intero complesso.
All'interno si trovano degli spazi espositivi dedicati alla storia del Vittoriano stesso e la sede del Museo centrale del Risorgimento, che da alcuni anni ospita anche mostre temporanee di pittura.
Diversi sono i simboli vegetali che ricorrono nel monumento, fra i quali si ricordano la palma per la vittoria, la quercia per la forza, l'alloro per la pace vittoriosa, il mirto per il sacrificio e l'ulivo per la concordia.
Dal giugno 2007 è possibile salire alla terrazza delle quadrighe usufruendo di un ascensore; la terrazza, da cui si ha una vista impareggiabile della città eterna, è anche raggiungibile tramite 196 scalini che partono dal colonnato.
L'Altare della Patria:
Sulla scalinata si trova l'Altare della Patria che è la parte più nota del monumento, con la quale, a volte, viene identificato.
È situato poco oltre la scalinata d'ingresso e davanti ad esso si trova il picchetto d'onore e la grande statua della dea Roma con sfondo dorato.
L'Altare della Patria venne disegnato dallo scultore bresciano Angelo Zanelli, che vinse il concorso nel 1906.
Alla redazione del progetto partecipò anche lo scultore amastratino Noè Marullo.
Il progetto vincitore era ispirato alle Bucoliche e alle Georgiche di Virgilio.
Il bassorilievo di sinistra rappresenta il Lavoro, con nell'ordine (da destra a sinistra) le allegorie dell'Agricoltura, dell'Allevamento, della Mietitura, della Vendemmia e dell'Irrigazione, poi il genio alato del Lavoro sale su un grande aratro trionfale, seguito dall'Industria.
Il secondo bassorilievo simboleggia l'Amore di Patria, con una rappresentazione (da sinistra a destra) di tre donne che portano corone onorarie a Roma, seguite dai labari (le insegne legionarie), poi il carro vittorio dell'Amore di Patria e l'Eroe, a cui segue infine il fuoco sacro della Patria.
All'interno è tumulato il Milite Ignoto: si tratta di una salma di un soldato italiano sconosciuto scelta tra quelle dei caduti della Prima guerra mondiale scelta proprio in rappresentanza di tutti i soldati che non hanno potuto avere una tomba con il loro nome.
Colei che scelse la salma fu Maria Bergamas, madre del volontario irredento Antonio Bergamas che aveva disertato dall'esercito austriaco per unirsi a quello italiano ed era caduto in combattimento senza che il suo corpo fosse ritrovato.
La salma venne posta nel monumento il 4 novembre del 1921.