Anche le miniere di Ingurtosu, conoscono, durante l'Ottocento, un intenso sviluppo: a partire dal 1875 diventano le più importanti d'Europa nella produzione di piombo, zinco e argento, e nel 1899 vengono cedute alla più importante società mineraria inglese, la "Pertusola Limited", il cui proprietario fu il nobile Lord Brassey.
Agli inizi del Novecento si registra il massimo della produzione, mentre a partire dagli anni Cinquanta, un impoverimento dei filoni, seguito dalla concorrenza dei mercati africani conduce ad una grave crisi.
Infine, negli anni Sessanta, le miniere passano al gruppo Monteponi-Montevecchio, il quale avvia la chiusura dei cantieri e il trasferimento degli operai in altre miniere dell'Isola.
Il centro direzionale della miniera era Ingurtosu, villaggio attualmente semideserto che in passato risultava molto funzionale, disponeva, infatti, di abitazioni per gli ex-impiegati, di un ospedale, una chiesa (Santa Barbara, Patrona dei minatori), un cimitero, la scuola, la posta e lo spaccio.
Da visitare è il monumentale "palazzo della direzione" della miniera di Ingurtosu, detto "il Castello", venne progettato e costruito dall'Ing. J.G. Bornemann.
Questi, formatosi nella scuola mineraria di Freiburg, nel 1857 fu nominato presidente del consiglio di amministrazione della "Sociétè civile des mines d'Ingurtosu et Gennamari".
Fu lui l'ispiratore del progetto del Palazzo della Direzione della miniera di Ingurtosu.
La costruzione dell'edificio durò diversi anni, durante i quali si apportarono numerose variazioni al progetto originario.
I lavori vennero conclusi dall'Ing. Viktor Bornemann, direttore della miniera dal 1884 al 1894.
L'edificio costruito sotto la direzione dell'Ing. Hoffmann, richiama la tradizione costruttiva Nord-Europea, in particolar modo il castello di Wartburg, del XI secolo, sito ad Eisenach in Germania.
Il riferimento a questa architettura tedesca è un omaggio all'Ingegnere Bornemann, originario appunto di Eisenach. All'interno del palazzo, furono installati gli uffici della Direzione della miniera di Ingurtosu, i laboratori nonché l'abitazione del direttore.
Tutto restò immutato per l'intero periodo dell'attività della miniera di Ingurtosu.
Nel 2001 il Palazzo della Direzione è stato restaurato.
L'edificio dell'ex direzione di Ingurtosu, si trova all'ingresso nordorientale dell'abitato di Ingurtosu, sulla strada proveniente da Montevecchio, e con il suo grande arco, che passa sopra la suddetta strada, costituisce una simbolica porta d'accesso al villaggio minerario.
L'impianto planimetrico del Palazzo della Direzione d'Ingurtosu è formato da un volume a pianta a "C" articolato in due distinti corpi, entrambi impostati su piante ad "elle".
L'articolazione volumetrica dell'edificio segue l'andamento del rilievo su cui è attestato.
Il corpo di fabbrica principale della Direzione d'Ingurtosu si sviluppa su cinque livelli fuori terra, l'ultimo dei quali è rappresentato dal sottotetto, con i primi due piani addossati al pendio.
Al corpo principale si uniscono i due piani del corpo minore alla quota del livello stradale.
L'ingresso principale è posto sul fronte est e vi si accede da un terrazzamento in muratura ad opus incertum.
I prospetti sono caratterizzati dal paramento murario lasciato a vista.
La ricchezza decorativa dell'edificio è data dall'uso sapiente del granito arburese.
Inoltre, immerse nel verde della macchia mediterranea, è possibile osservare due ville dell'epoca, si tratta di "Villa Wright" e "Villa Ginestra".
Proseguendo da Ingurtosu verso il mare, invece, si incontra "Pozzo Gal" (situato nel cantiere Harold) il quale, restaurato di recente, dispone di un museo multimediale concernente la storia mineraria.
Da qui, il minerale estratto veniva trasportato via rotaia sino alla "laveria Brassey", in località Naracauli, infine giungeva alla spiaggia di Piscinas per essere imbarcato su speciali barche da carico, dette "bilancelle" e destinato ai mercati italiani e stranieri.
Lungo la strada che porta al mare sono visibili tanti altri pozzi ("pozzo Lambert", ad esempio), gallerie, dighe, ponti e vagoncini ormai abbandonati.
Infine, si giunge ad un immenso e suggestivo complesso dunale, dichiarato dall'UNESCO "Patrimonio ambientale dell' Umanità": si tratta delle splendide dune di sabbia di Piscinas, che, tra le più alte in Europa, si estendono per circa 5 Km sino al mare.