Chi arriva a Mantova resta colpito dal suo fascino immutato nel tempo, dall'atmosfera unica e accogliente che si respira.
Una città che toglie il fiato quando la si ammira dalle sponde dei laghi.
Da qui appare come sospesa sull'acqua, protagonista di un paesaggio quasi surreale, fatto di storia, di arte, di natura.
Mantova non è fatta per essere visitata velocemente.
Le piazze, i vicoli, i ciottoli invitano il visitatore ad ammirare lentamente ogni monumento e ogni palazzo storico di questa città dichiarata Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'UNESCO insieme alla vicina Sabbioneta.
A Mantova, storia, arte, cultura si intrecciano inesorabilmente in ogni dove.
E tutt'intorno un ambiente di inestimabile valore naturalistico.
Luoghi singolari e magici che fanno di Mantova una città semplicemente meravigliosa.
UNA CITTÀ CON OLTRE DUEMILA ANNI DI STORIA
La leggenda vuole che la fondazione della città sia avvenuta per mano dell'indovina greca “Manto” e che si debba a lei il nome di Mantova; più verosimilmente le origini del nome sono da attribuirsi alla divinità infernale etrusca “Mantu”, con riferimento agli antichi insediamenti etruschi sul territorio mantovano, come testimonia il vicino sito archeologico del Forcello (in località Bagnolo San Vito).
La città etrusca di Mantova occupava un'area insulare che emergeva dal Mincio, corrispondente a poco più dell'attuale Piazza Sordello; proprio per la posizione elevata, questo spazio è stato abitato anche in epoca romana.
Ne sono testimonianza i recenti ritrovamenti in Piazza Sordello di muri perimetrali e di mosaici di una “Domus romana”, insieme a numerosi altri reperti conservati al Museo Archeologico Nazionale.
Dal passato più lontano di Mantova provengono “gli Amanti”, scheletri del Neolitico ritrovati sepolti abbracciati in località Valdaro, nei pressi della città, e ora esposti presso il Museo Archeologico Nazionale.
Il ritrovamento ha avuto un forte impatto nell'immaginario collettivo anche fuori dall'Italia.
IL RINASCIMENTO A MANTOVA
I Gonzaga diventarono Signori di Mantova nel 1328, dopo aver cacciato la famiglia dei Bonacolsi.
A loro si deve un nuovo ampliamento urbano e la mirabile fioritura artistica di Mantova.
Sotto il dominio del marchese Ludovico II ebbe inizio la “renovatio urbis”.
Molti artisti si adoperarono per modernizzare e impreziosire la città, tra cui Andrea Mantegna, che dipinse per il marchese la Camera Picta o "Camera degli Sposi", e Leon Battista Alberti, che progettò il rifacimento della Basilica di Sant'Andrea e l'edificazione del Tempio di San Sebastiano nell'area di espansione rinascimentale, di fronte all'isola del Te, dove sorgerà in seguito Palazzo Te, villa di delizie, opera di Giulio Romano.
Ogni edificio che sorge nell'area al di fuori del nucleo più antico della città deve esaltare la Signoria, compresi i luoghi di servizio come le cinquecentesche Pescherie, progettate da Giulio Romano, destinate al commercio del pesce.
In quest'epoca la corte si arricchisce di opere di celebri artisti contemporanei e di reperti classici che vanno a costituire le collezioni artistiche della città.
Testimonianze delle stesse sono tuttora visibili al Museo della Città di Palazzo San Sebastiano, al Museo Diocesano e al Museo di Palazzo Ducale.
Importanti esempi dell'architettura urbana rinascimentale sono: la Casa-bottega del Mercante Boniforte, in Piazza Erbe, in stile gotico veneziano; la Casa-bottega del Viani, in Piazza Marconi, che conserva la quattrocentesca facciata dipinta, di scuola mantegnesca, sopravvissuta quasi integralmente; la Casa del Mantegna di rigoroso volume geometrico con all'interno il cortile dalla particolare pianta circolare, attualmente sede espositiva; la Casa di Giulio Romano (non visitabile internamente).
LE DIMORE DEI PRINCIPI
I Gonzaga abitarono in prestigiose residenze.
La più antica e complessa dal punto di vista architettonico è Palazzo Ducale che, con le sue magnifiche sale, i numerosi edifici collegati da corridoi e gallerie, i cortili, le piazze, i giardini, di cui uno pensile, è tra le regge più estese d'Europa.
Residenza ufficiale dei Signori di Mantova fino a tutto il Seicento, il complesso ha subito modifiche e adattamenti al gusto estetico delle diverse epoche.
Ospita capolavori del Quattro-Cinquecento come le Sale col “ciclo cavalleresco” del Pisanello, la “Camera degli Sposi” del Mantegna all'interno del Castello di San Giorgio, i preziosi lavori d'ebanisteria nello Studiolo di Isabella d'Este in Corte Vecchia, l'Appartamento di Troia realizzato da Giulio Romano in Corte Nuova, il ciclo completo degli arazzi fiamminghi tessuti su cartoni di Raffaello.
Al polo opposto della città si trovano le dimore private e di rappresentanza dei Gonzaga.
Palazzo di San Sebastiano, edificato nel primo Cinquecento per volere di Francesco II, ospitava le nove tele che formano “Il Trionfo di Cesare” del Mantegna, oggi conservate ad Hampton Court (Londra).
Il palazzo è sede del Museo della Città e ospita opere che raccontano i momenti emblematici della civiltà mantovana.
Palazzo Te, voluto da Federico II, era il palazzo dell'honesto ocio, dove il principe poteva trovare ristoro intellettuale.
Capolavoro assoluto di Giulio Romano, edificato tra il 1525 e il 1535, il palazzo accoglie al suo interno la Sala dei Cavalli, dedicata ai cavalli pregiati che i Gonzaga allevavano, la Camera di Amore e Psiche destinata ad accogliere gli ospiti più illustri per banchetti e cene e la Camera dei Giganti, dagli stupefacenti effetti acustici e visivi, realizzata in onore dell'imperatore Carlo V che aveva concesso a Federico il titolo di duca.
EDIFICI RELIGIOSI E ARTE SACRA
Di notevole rilevanza dal punto di vista artistico e architettonico sono numerose chiese mantovane.
Da segnalare, nell'area del centro storico, il Duomo (Cattedrale di San Pietro) edificato nell'XI secolo, ripristinato dopo un incendio nel Trecento e restaurato all'interno su progetto di Giulio Romano nel XVI secolo.
Nel 1756 Nicolò Baschiera sostituì la medievale facciata tardogotica con l'attuale di forme tardobarocche.
All'interno del complesso monumentale di Palazzo Ducale, si trova la Basilica Palatina di Santa Barbara, voluta dal duca Guglielmo per le funzioni religiose di corte e costruita su progetto dell'architetto mantovano Giovanni Battista Bertani nella seconda metà del Cinquecento.
La chiesa, concepita per esaltare con acustica ottimale ogni tipologia di sonorità, conserva lo straordinario organo di Graziadio Antegnati del 1565.
Al centro della città sorge la Basilica di Sant'Andrea, capolavoro dell'architettura rinascimentale, progettata da Leon Battista Alberti nel 1472 e terminata nel 1765 con l'inserimento della cupola su disegno di Filippo Juvarra.
La basilica, costruita sulla chiesa di un antico complesso benedettino, ospita la cappella funeraria del Mantegna.
Sul retro, in Piazza Leon Battista Alberti, è visibile quel che resta del chiostro e del monastero benedettino.
Importanti e pregevoli esempi di arte sacra sono conservati nel Museo Diocesano Francesco Gonzaga, in Piazza Virgiliana.
Il museo ospita anche capolavori di pittura, preziosissimi arazzi e smalti francesi, opere d'oreficeria di casa Gonzaga e una eccezionale collezione di armature rinascimentali provenienti dal Santuario della Madonna delle Grazie.
CITTÀ DA VIVERE
Per conoscere a fondo Mantova occorre entrare nel suo tessuto vivo, percorrerla tutta scoprendone i dettagli più nascosti, passando da un portico all'altro, da una piazza all'altra e sbirciando, all'interno dei palazzi, gli splendidi e inaspettati giardini storici.
Vivere Mantova significa conoscere i suoi abitanti, frequentare i luoghi d'incontro, passeggiare sul lungolago, andare a teatro, assistere ai concerti nei palazzi e nelle piazze cittadine, fare shopping in negozi, mercati e gustare i piatti della cucina mantovana.
Le istituzioni e le associazioni culturali mantovane organizzano tutto l'anno eventi, spettacoli, concerti, conferenze e mostre all'interno dei luoghi simbolo della città, che diventano protagonisti di un dialogo continuo tra la bellezza antica e la modernità dei linguaggi culturali.
Con i suoi numerosi parchi e giardini, il Parco di Belfiore, il Parco Periurbano, il Bosco Virgiliano e i giardini Vecchi e Nuovi di Belfiore di Giuseppe Roda, i giardini Valentini, il giardino del Lungorio IV Novembre, Piazza Lega Lombarda, Piazza Virgiliana, la città consente anche piacevoli momenti di relax all'aria aperta e di ristoro.
Per gli amanti delle curiosità e delle antichità, ogni terza domenica del mese, si tiene il mercatino dell'antiquariato.
Da segnalare inoltre il mercato settimanale del giovedì in centro storico e quello contadino del sabato mattina sul Lungorio, adiacente alle Pescherie, dove è possibile acquistare, direttamente dai produttori, formaggi, paste fresche e altri prodotti tipici.
Per la ricchezza e le dimensioni del suo patrimonio culturale e monumentale, Mantova richiede una permanenza di più giorni.
Solo così è possibile immergersi nell'atmosfera accogliente di questa città dal fascino rinascimentale che sa emozionare il visitatore.
Testo tratto da:
“Mantova- semplicemente meravigliosa”
Settore Cultura, Turismo e Promozione della Città