Matera e i Sassi.
Matera è una città unica ed affascinante, sorge addossata ad una gravina in cui sono state scavate nella roccia profonde grotte che furono le antiche abitazioni.
Questi si chiamano i Sassi di Matera, che hanno ispirato poeti e scrittori tra cui Carlo Levi nel suo romanzo “Cristo si è fermato ad Eboli”, e sono stati dichiarati dall'Unesco “patrimonio dell'umanità”.
I “Sassi” si dividono in due parti: il Sasso Barisano a nord e il Sasso Caveoso a sud, divisi uno dall'altro da uno sperone di roccia.
Insieme alla città costruita ha sempre convissuto una città scavata, ma con diverse utilizzazioni nei secoli della parte scavata, a seconda sopratutto delle varie vicende storiche ed economiche.
Sono così sorte le cappelle, le chiese, le basiliche rupestri insieme a conventi, laure, asceteri scavati nella roccia.
Matera è nota anche come “città dei Sassi”, proprio per la peculiarità e l'unicità del suo centro storico.
Scavati e costruiti a ridosso della Gravina di Matera, una profonda gola che divide il territorio in due, i Sassi di Matera, rioni che costituiscono la parte antica della città, si distendono in due vallette, che guardano ad est, leggermente sottoposte rispetto ai territori circostanti, separate tra loro dallo sperone roccioso della Civita.
Questa posizione invidiabile, ha reso di fatto la città invisibile agli occhi dei suoi nemici per millenni, permettendole di passare pressoché indenne attraverso secoli di storia.
Il Sasso Barisano, girato a nord-ovest sull'orlo della rupe, se si prende come riferimento la Civita, fulcro della città vecchia, è il più ricco di portali scolpiti e fregi che ne nascondono il cuore sotterraneo.
Il Sasso Caveoso, che guarda invece a sud, è disposto come un anfiteatro romano, con le case-grotte che scendono a gradoni, e prende forse il nome dalle cave e dai teatri classici.
Al centro la Civita, sperone roccioso che separa i due “Sassi”, sulla cui sommità si trovano la Cattedrale ed i palazzi nobiliari.
Insieme formano l'antico nucleo urbano di Matera, dichiarato dall'UNESCO paesaggio culturale.
I Sassi di Matera sono un insediamento urbano derivante dalle varie forme di civilizzazione ed antropizzazione succedutesi nel tempo.
Da quelle preistoriche dei villaggi trincerati del periodo neolitico, all'habitat della civiltà rupestre di matrice orientale (IX-XI secolo), che costituisce il sostrato urbanistico dei “Sassi”, con i suoi camminamenti, canalizzazioni, cisterne; dalla civitas di matrice occidentale normanno-sveva (XI-XIII secolo), con le sue fortificazioni, alle successive espansioni rinascimentali (XV-XVI secolo) e sistemazioni urbane barocche (XVII-XVIII secolo); ed infine dal degrado igienico-sociale del XIX e della prima metà del XX secolo allo sfollamento disposto con legge nazionale negli anni cinquanta, fino all'attuale recupero iniziato a partire dalla legge del 1986.
La scelta di questo sito, sebbene abbia garantito una estrema sicurezza all'abitato, ha comportato ai suoi abitanti enormi difficoltà nell'approvvigionamento delle acque.
Di fatto i “Sassi” si trovano su di un enorme banco calcarenitico a circa 150 metri dal livello del torrente, mentre le colline d'argilla che li circondano ad ovest risultano essere troppo lontane, per una città che costruita nell'ottica dell'assedio, doveva garantirsi l'autonomia al suo interno.
Sin dai primi giorni, quindi, i suoi abitanti concentrarono le loro energie non tanto sulla costruzione delle case, quanto sullo scavo di cisterne e palombari e dei relativi sistemi di canalizzazione delle acque.
Vista in quest'ottica Matera risulta essere uno dei più antichi e meglio conservati esempi di bio-architettura al mondo.
Una breve analisi dei sistemi insediativi costruiti intorno all'acqua, ci mostra come di fatto tutte le civiltà e le tradizioni costruttive più antiche del mondo, abbiano numerosi punti in comune, sebbene secoli e chilometri le vedano come elementi distinti.
Ad un occhio attento, strutture apparentemente semplici e rudimentali si rivelano come dei prodigi di efficienza tecnica.
Le umili tecniche arcaiche, dimenticate dagli stessi abitanti, acquistano un fascino ed un valore un tempo inimmaginabile.
I trogloditi che scavano canali e cisterne, costruiscono giardini pensili, ed attorno agli spazi collettivi, oggi chiamati vicinati condividono le proprie risorse, appaiono d'un tratto degli esseri geniali.
Tutto questo è ancora presente e vivo, sotto i nostri occhi in una città, Matera, che ha del magico.
Matera, con i suoi luoghi di interesse, le sue tradizioni popolari e diverse manifestazioni che si svolgono nel corso dell'anno, dispone di un'offerta culturale piuttosto ampia e variegata.
La città aderisce inoltre alla “Associazione città d'arte e cultura” ed è stata la prima città al mondo ad essere riconosciuta “paesaggio culturale”.
Capitale Europea della Cultura 2019
Candidata nel 2008, Matera è stata designata il 17 ottobre 2014 come Capitale europea della cultura 2019.
È la prima città dell'Italia meridionale a ricevere tale nomina, ottenuta dopo essere entrata in una shortlist che comprendeva le candidature di altre 5 città italiane (Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna, e Siena).
Il verdetto è stato comunicato da Steve Green, presidente della Giuria internazionale di selezione composta da 13 membri (sei italiani e sette stranieri), al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact); lo slogan scelto da Matera per la sua candidatura è stato “Open Future”.
Il testo in italiano è tratto da:
- Wikipedia