SANT'ANTIOCO (Sulcis-Iglesiente) è un Comune litoraneo di 11.252 abitanti, situato a 7 metri s.l.m. (Sardegna), il suo territorio si estende su una superfice di 87,50 kmq.
Sant'antioco è il centro principale dell'isola omonima collegata alla terraferma da un istmo artificiale; sin dall'epoca romana esisteva un ponte ad arcate di cui rimangono solo pochi resti.
Fondata dai Fenici nell'VIII secolo a.C. con il nome di Sulki, fu una delle città più importanti del Mediterraneo, dal cui porto transitavano i minerali, oro compreso, estratti nell'Iglesiente.
Per questo Tolomeo la chiamò insula plumbaria, l'isola del piombo.
Al tempo della II guerra punica, il porto fu usato come base dalla flotta cartaginese. L'alleanza le costò in seguito la punizione da parte dei vincitori Romani.
Questo non fermò la sua espansione che continuò fino alla fine dell'Impero.
Nel Medioevo le continue scorrerie dei pirati portarono a un progressivo abbandono.
L'abitato si estende dal mare alla collina, con case dai balconcini in ferro battuto.
In cima al paese, su un'altura rocciosa, il Castello Sabaudo in trachite rossa e l'Acropoli della città punica.
Su una roccia trachitica che domina il mare c'è il Tophet, il santuario-necropoli dove venivano deposte le ceneri dei bambini nati morti o defunti poco dopo la nascita.
In zona l'area della Necropoli punica, una quarantina di tombe ipogee, utilizzate per deposizioni di gruppi familiari e successivamente dai Romani per la deposizione di urne in pietra o piombo contenenti le ceneri dei defunti.
Le tombe occupano tutta la parte alta dell'abitato, trasformate nell'epoca cristiana in catacombe paleocristiane.
Sotto la chiesa di Sant'Antioco, costruita nel VI secolo con pianta a croce greca e cupola centrale ma modificata intorno al 1000, si aprono le catacombe dove la tradizione vuole fosse sepolto il santo patrono dell'isola proveniente dalla Mauritania (in periodo romano l'area del Maghreb).
Se ne può visitare solo una parte aperta sotto il transetto destro.
I vani sono alti meno di due metri e in alcuni punti affrescati.
Nella vicina Via Regina Margherita, nella palazzina del Monte Granatico è stato aperto l'Antiquarium Civico in attesa che vengano ultimati i restauri del Museo Archeologico ai piedi del Tophet.
All'interno ceramiche, gioielli e oggetti fenici e romani. Interessante anche la raccolta del Museo Etnografico, aperto nel luglio 1996, grazie a donazioni e a prestiti privati, in un vecchio impianto di vinificazione.
Nella grande stanza sono presentati tutti gli attrezzi da cucina, quelli per fare il formaggio e quelli per coltivare la vigna.
Nella sezione tessitura sono esposti fusi e telai per la lavorazione della lana e del bisso, il filato impalpabile che si ricava dalla Pinna nobilis, la nacchera, il più grande bivalve del Mediterraneo.
Nel portico esterno sono esposti gli strumenti per la vinificazione e l'allevamento.
A fine giugno, per la festa di San Pietro, patrono dei pescatori, si svolge una suggestiva Processione a Mare.
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SANT'ANTIOCO - Sulcis-Iglesiente Come arrivare e muoversi
Porti / Aeroporti / Stazioni / Autostrade (Le distanze sono da intendersi "in linea d'aria".)
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