Calasetta, un'altra Sardegna
In una quieta isola della Sardegna, antica terra madre di oleandri e ginepri l'aria diventa ricca dei profumi trasportati dal maestrale che, leggero come la seta, rapisce il significato ad una bellissima insenatura chiamata "Cala di Seta" o meglio Calasetta.
La storia
Calasetta è nata come borgo marinaro e agricolo nel 1770 e fu inizialmente abitata da profughi tabarchini.
Si trattava di liguri, in prevalenza Pegliesi, che sin dalla metà del 1500 si erano trasferiti nell'isola tunisina di Tabarka per la pesca del corallo, e che nella seconda metà del 1700 avevano chiesto di essere accolti nel Regno di Sardegna per colonizzare la parte nord-occidentale dell'isola di Sant'Antioco.
La cultura
Dal lavoro dell'ingegnere militare Belly nacque lo schema urbanistico di Calasetta, borgo a scacchiera dove strade rigorosamente rettilinee si intersecano dando vita ad un centro turistico unico in Sardegna, eco di culture e di tradizioni differenti.
Nel centro storico dell'abitato è situata la Torre Sabauda (1756), originariamente eretta per garantire protezione dagli attacchi provenienti dal mare e oggi utilizzata per attività culturali, didattiche e per ospitare un importante raccolta di reperti fenicio-punici.
Nelle vicinanze il Museo d'Arte Contemporanea, allestito nella vecchia sede del mattatoio comunale e fondato per iniziativa dell'artista Ermanno Leinardi.
Il mare
Lontano dalla frenesia cittadina attende l'armoniosa tranquillità delle meravigliose spiagge di Cassetta (Cussorgia, Sottotorre, La Salina, Spiaggiagrande, Cala Lunga) dove un fresco maestrale inviterà i più sportivi a cimentarsi con la vela, partecipando ai numerosi corsi del Circolo Nautico Calasetta sito nell'accogliente porticciolo turistico.
La bellezza dei fondali saprà svelare, in compagnia di istruttori qualificati, spettacolari paesaggi sommersi.
Sul pelo dell'acqua, invece, lo spettacolo sarà offerto dai frutti del mare, con battute di pesca indimenticabili: la vera anima di un borgo marinaro come Calasetta.
I sapori
Dall'abilità dei pescatori all'estro dei cuochi per degustare i piatti tipici del centro tabarchino che, mescolando i sapori liguri e tunisini a quelli della cucina sarda, creano un'irresistibile sintesi di sapori in pietanze quali il pilau, il càscà, i cassulli e le grigliate di pesce fresco: fiori all'occhiello dell'arte culinaria calasettana.
Il tutto sorseggiando un vino tipico della zona, il Carignano, superbo retaggio di antiche tradizioni agricole.
Gli eventi
Nella notte calasettana la musica riecheggia lo spettacolo di feste e concerti, dalla piazza della torre a quella principale, dal lungomare alle spiagge.
Antiche danze animano le ricorrenze tradizionali quali il Corteo Storico, la Festa Patronale e la notte di San Giovanni che intorno ad un grande falò promette di realizzare ogni desiderio.
La lunga estate calasettana è ricca di appuntamenti: la rassegna "Colori e Note: Musica classica al museo d'arte contemporanea" ogni sabato di agosto; la rassegna "Parole Sotto la Torre" con il reading delle ultime novità letterarie nelle serate tra fine luglio ed inizio agosto con presenze illustri di autori e giornalisti; il famoso "Corteo Storico" nel costume tipico calasettano la prima settimana di agosto; la splendida "Festa dell'Uva" durante la prima settimana di settembre.
Dalle tradizioni antiche agli svaghi più moderni, il visitatore potrà passare con disinvoltura dalle notti folk alla musica contemporanea delle discoteche.
Durante il giorno gli amanti dello sport potranno divertirsi tra i numerosi tornei di beach volley, calcetto e tennis oltre, naturalmente, ad ogni sport acquatico (vela, windsurf, kitesurf e diving) di cui il mare ed il vento di Calasetta rappresentano il vero paradiso.
Il territorio
Le zone limitrofe sono dense di emozioni: dai millenari luoghi di culto e sepoltura fenicio-punici ai profumi dei boschi di macchia mediterranea ricchi di ginepri e leccetti.
Incanta lo spettacolo maestoso delle grotte di Is Zuddas (Santadi) eguagliate in bellezza da quelle di Su Mannau (Fluminimaggiore) o dall'imponenza del tempio di Antas dedicato al Sardus Pater (Dio dei Sardi).