Le caratteristiche geografiche e la complessità morfologica del territorio di Laconi hanno decisamente influito sui modi con cui l'uomo, nel tempo, ha frequentato questi luoghi nel tentativo di avvalersi delle grandi risorse naturali.
Stando ai risultati della ricerca archeologica, si può affermare che la presenza dell'uomo a Laconi risale al Neolitico Antico (6000/4500 a.C.).
Più tardi, nelle fasi conclusive del Neolitico e nei primi tempi dell'Età dei Metalli (3700/2400 a.C.), si originarono i primi agglomerati di capanne, veri e propri villaggi organizzati.
Proprio queste genti si sono rese protagoniste di un fenomeno di arte scultorea che esprime ad altissimi livelli figurativi il culto degli "eroi" e delle "divinità": i menhir e le statue menhir.
I menhir sono dei monoliti di varie dimensioni, talvolta finemente lavorati, riproducenti caratteri distintivi della figura umana, quali occhi e naso.
Le statue menhir sono ricche di dettagli che consentono anche la distinzione tra i sessi e il rango sociale di appartenenza.
Oggi i menhir fanno bella mostra negli spazi espositivi del Civico Museo Archeologico, unico nel suo genere in Italia, e ne costituiscono l'aspetto scientifico più rilevante.
Nel periodo medioevale il Comune di Laconi ebbe una notevole importanza in quanto sede del marchesato e le caratteristiche del tessuto urbano manifestano in modo inequivocabile la sua storia.
Fino alla prima metà dell'800 Laconi aveva nel Castello medioevale e nel Parco circostante l'epicentro della vita politica, feudale ed economica.
Questo impianto urbanistico, verrà superato soltanto nell'800, con la costruzione, progettata dal Cima, della nuova dimora dei Marchesi di Laconi, il Palazzo Aymerich, oggi di proprietà del Comune e futura sede del Museo delle Statue Menhir.
Laconi è conosciuta anche per aver dato i natali a Sant'Ignazio da Laconi, che qui nacque nel 1701 e morì a Cagliari all'età di ottant'anni.
Il cappuccino, acquistò grande fama per i numerosi miracoli che realizzò in vita e, ancora oggi, è oggetto di diffusa venerazione in tutta la Sardegna.
Laconi dedica al Santo la Festa principale, in occasione della quale migliaia di pellegrini si recano al Santuario per onorarlo.
Artigianato e Prodotti Tipici
Tra i prodotti tipici si segnalano i liquori di erbe officinali prodotti da un'azienda a carattere familiare.
L'ambiente incontaminato del nostro territorio ha sempre offerto una varietà di piante aromatiche ed officinali che ancora oggi vengono scelte accuratamente per ricavarne distillati, infusi ed estratti.
Tra i principali prodotti ricordiamo il liquore di Melissa, di Maria Luisa, il timo, il gineprino, e il più comune liquore di Mirto ottenuto per infusione alcolica delle bacche attraverso macerazione noto per le sue proprietà digestive.
Inoltre, sono presenti produttori di formaggi pecorini, di miele, di pane tipico sardo, e di dolci.
In particolare si segnala il dolce tipico del periodo invernale, il pan di sapa, ottenuto da un impasto di frutta secca e mosto cotto.
Come raggiungere la località
Raggiungere Laconi è piuttosto agevole in quanto la viabilità primaria e secondaria è in ottimo stato d'uso.
Chi proviene da Cagliari percorre la S.S. 131 fino al bivio Villassanta, all'altezza del chilometro 42 e da qui, svoltando a destra, immettersi nella S.S. 197 per Barumini.
Si arriva a Laconi in poco più di un'ora.
Per chi invece transita sulla 131 da Nord in direzione Sud è bene deviare per Simàxis, al chilometro 95 e raggiungere il bivio Escovèdu dal quale, svoltando a sinistra e in venti minuti, si arriva al centro del Sarcidano.
Un tracciato impegnativo ma molto panoramico dal quale è possibile osservare i mutevoli aspetti della montagna sarda.