Amaseno Lazio

Sorge al centro di una bella vallata, ad appena 112 metri di altitudine, attraversata dall'omonimo torrente che determina condizioni favorevoli all'agricoltura ed all'allevamento.
Le origini risalgono all'VIII° secolo d.C. e fino al 1872 si chiamava San Lorenzo.
Dagli Annales Ceccanenses si rileva che nel secolo XII° Amaseno fu feudo dei Conti di Ceccano, per passare poi ai Colonna nel 1420, che ne mantennero la proprietà, nonostante alterne vicende, fino al 1816 quando vi fu la soppressione dei feudi.
È famosa fin dall'antichità per le numerose sorgenti di acqua potabile che sgorgano nel suo territorio.
Le più note sono la fonte Donchei, le cui acque hanno proprietà diuretiche e la fonte degli Schiavoni per il curioso fenomeno di intermittenza del flusso delle acque.
Il centro storico presenta interessanti mura di cinta rafforzate da case-torri, l'imponente castello medioevale, la Chiesa di San Pietro con campanile romanico.
Un autentico gioiello architettonico è rappresentato dalla Chiesa gotico-cistercense di Santa Maria, definita dallo studioso Enlart “una delle chiese di villaggio meglio edificate e meglio conservate tra quelle che si possono vedere in Italia”.
Al suo interno, tra le tante reliquie, si conserva l'ampolla del sangue di San Lorenzo.
La reliquia consiste in una massa sanguigna, mista a grasso, a ceneri e ad un brandello di pelle, che per tutto il corso dell'anno si mantiene rappresa e che, nella ricorrenza annuale del martirio, si scioglie assumendo un colore rosso vivo attraverso il fenomeno della liquefazione.
A pochi chilometri dal centro abitato, su di un piccolo colle isolato dominante la valle dell'Amaseno, sorge il Santuario dell'Auricola, eretto dai monaci benedettini nel XIII° secolo e modificato nel 1897 dall'Arch. Waldis secondo lo stile neo-romanico.
L'antica abbazia si trova menzionata nei registri di papa Onorio III°agli anni 1203 – 1215 – 1223, che testimoniano quanto fosse ricca e fiorente in quegli anni.
Uno degli aspetti preminenti dell'economia di Amaseno è l'allevamento delle bufale da cui si ottengono il latte e la famosa mozzarella di bufala che ha ottenuto il marchio di denominazione d'origine controllata (doc).

Il testo in italiano è a cura di:
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