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Palazzo Ducale  Mantova

Visitare Mantova - Cosa vedere in Lombardia


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PALAZZO DUCALE

Museo - Palazzo


»Piazza Sordello. 40
Mantova
»Regione: LOMBARDIA - ITALIA
+39 0376 352100
http://www.mantovaducale.beniculturali.it
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Mappa Palazzo Ducale - Mantova

 Mappa / Come arrivare:

GPS / Coordinate geografiche
45°09'36.86" N - 10°47'54.28" E
Decimale: 45.16024 - 10.79841

0,69 Km. dal centro di Mantova
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PALAZZO DUCALE - cosa vedere nel Comune di Mantova (Lombardia)

Visita al Museo / Palazzo Ducale
Il museo è aperto dal martedì alla domenica con il seguente orario e percorso:

  • Castello di San Giorgio con la Camera degli Sposi e la Corte Nuova
    dalle 8.15 alle 19.15
  • Corte Vecchia
    dalle ore 13.45 alle ore 19.15
  • Appartamento di Isabella d'Este è aperto ogni mattina dalle ore 8.15 alle ore 13.15 
  • La Galleria spazio arte contemporanea è aperta dalle ore 14.30 alle ore 19.00
  • Chiuso: lunedì, 25 dicembre, 1° gennaio
  • Orario biglietteria: 8.15 - 18.20
  • Il bookshop apre alle ore 10.00
  • la visita non è libera ma accompagnata dai custodi
  • Ingresso: a pagamento

Il Palazzo Ducale di Mantova, noto anche come reggia dei Gonzaga, è uno dei principali edifici storici cittadini.
Dal 1308 è stata la residenza ufficiale dei signori di Mantova, i Bonacolsi, e quindi la residenza principale dei Gonzaga, signori, marchesi ed infine duchi della città virgiliana.
Ospitava il Gonzaga dominante del tempo, sua moglie, il figlio legittimo primogenito e gli altri figli legittimi sino alla maggiore età nonché gli ospiti importanti.
Assunse la denominazione di Palazzo Reale durante la dominazione austriaca a partire dall'epoca di Maria Teresa d'Austria regnante.

Ambienti distinti e separati tra loro furono costruiti in epoche diverse a partire dal XIII secolo, inizialmente per opera della famiglia Bonacolsi successivamente su impulso dei Gonzaga.
Fu il duca Guglielmo ad incaricare il prefetto delle Fabbriche Giovan Battista Bertani perché collegasse i vari edifici in forma organica così da creare, a partire dal 1556, un unico grandioso complesso monumentale e architettonico, uno dei più vasti d'Europa (34.000 m² circa), che si estendeva tra la riva del Lago Inferiore e Piazza Sordello, l'antica Piazza di San Pietro.
Morto Bertani nel 1576, l'opera fu proseguita da Bernardino Facciotto che completò l'integrazione di giardini, piazze, loggiati, gallerie, esedre e cortili, fissando definitivamente l'aspetto della residenza ducale.
Nei quattro secoli di dominazione gonzaghesca la reggia si espanse gradualmente, sia con aggiunta di nuove costruzioni, sia modificando quelle esistenti.
Si formarono diversi nuclei che presero il nome di:

  • Corte Vecchia, comprendente gli edifici più antichi verso piazza Sordello
  • Domus Nova, edificata da Luca Fancelli
  • Corte Nuova, di fronte al lago, costruita da Giulio Romano e successivamente ampliata dal Bertani e dal Viani
  • Basilica palatina di Santa Barbara, costruita dal Bertani.

Del complesso facevano parte anche alcuni edifici e cortili demoliti, tra i quali la Palazzina della Paleologa e il Teatro di corte.
L'interno del palazzo è quasi spoglio poiché, in seguito a ristrettezze finanziarie, i Gonzaga, iniziando dal duca Ferdinando, alienarono opere d'arte (soprattutto a Carlo I d'Inghilterra) e arredi.
Ulteriori spogliazioni furono causate dal sacco di Mantova del 1630 e dalle sottrazioni dell'ultimo duca Ferdinando Carlo di Gonzaga-Nevers, riparato a Venezia nel 1707.
Con il governatore imperiale Filippo d'Assia-Darmstadt, nel 1716, il palazzo fu parzialmente ri-arredato con dipinti, sculture e arredi provenienti dalle ex residenze ducali dei Pico a Mirandola, il cui ultimo duca Francesco Maria II era stato dichiarato decaduto per "fellonia", nel 1706, dall'imperatore Giuseppe I d'Asburgo.

I terremoti dell'Emilia del 2012 hanno provocato inizialmente danni ad alcune sale del palazzo gonzaghesco (Sala di Manto, Galleria dei Mesi, Corridoio del Bertani).
Il palazzo, chiuso dal 20 maggio 2012, è stato successivamente riaperto alla visite turistiche solo parzialmente, dovendosi procedere a importanti opere di ripristino in Corte Nuova, l'ala del palazzo maggiormente danneggiata dalle scosse telluriche.
Ben più gravi sono risultati i danni causati dalle scosse del 29 maggio che oltre a peggiorare le lesioni risalenti alla scossa del 20, hanno colpito il campanile della Basilica palatina di Santa Barbara e il Castello di San Giorgio, nel quale, anche se marginalmente, è stata danneggiata la celeberrima Camera degli Sposi di Andrea Mantegna.
Chiusa a causa del terremoto del maggio 2012, dopo i lavori di consolidamento del Castello di San Giorgio, la Camera degli Sposi è stata riaperta alle visite a partire dal 3 aprile 2015 contemporaneamente all'esposizione della collezione di Romano Freddi, industriale mantovano, ceduta in comodato gratuito comprendente un centinaio di opere d'epoca gonzaghesca tra le quali una tavola di Giulio Romano e allievi e il frammento della pala del La Trinità adorata dalla famiglia Gonzaga di Rubens che ritrae Francesco IV.

VISITA AL PALAZZO-MUSEO
Il complesso monumentale di Palazzo Ducale, 35.000 mq. tra piazza Sordello e il Lago Inferiore, si struttura come una cittadella di edifici collegati da corridoi, grandiose gallerie, cortili e vasti giardini interni.
I tre nuclei, denominati Corte Vecchia, Castello di San Giorgio e Corte Nuova, fatte salve le ristrutturazioni successive, sono stati tutti costruiti sotto i Gonzaga, signori della città dal 1328 al 1707.
L'itinerario principale, cui si sommano i percorsi aggiuntivi aperti solo in alcuni giorni della settimana e in determinati periodi dell'anno, prende le mosse dalla "Sala del Morone", al primo piano della Corte Vecchia.
L'ambiente ospita la tela di Domenico Morone (1442-1517) "La cacciata dei Bonacolsi" (evento questo che segnò l'inizio della dinastia gonzaghesca), con in primo piano lo scontro armato e sul fondo la vittoria cantata con un "Te Deum" davanti alla cattedrale.
Due stanze più avanti, nella "Sala del Pisanello" (1380-1455), ci si sofferma su quanto rimane del "Torneo dei cavalieri", ciclo tardogotico ad affresco, tempera, oro e argento, ispirato a una scena del romanzo bretone "Lancelot du Lac".

Dalla "galleria nuova", destinata ad accogliere grandi pale d'altare provenienti da chiese e monasteri mantovani soppressi a fine 700, si accede alla "Sala degli Arcieri", il cui soffitto è sostenuto da mensoloni tipici del tardomanierismo europeo, importato dal Viani.
Qui, quattro capolavori si concedono allo sguardo:

  • "La Vergine presenta Santa Margherita alla Trinità" dello stesso Viani
  • La pala della "Santissima Trinità" di Rubens (1577-1640)
  • "La moltiplicazione dei pani e dei pesci" di Domenico Fetti (1588-1623)

Si entra poi nella "Galleria degli Specchi", Sulla cui volta in stucchi dorati è ospitato un ciclo di affreschi allegorici a più mani, celebrativo delle virtù del principe.
Affacciatisi sul cortile d'onore, ritornati alla "Sala degli Arcieri" e visionate le stanze dell'Appartamento Ducale, si percorre il lungo "Corridoio di Santa Barbara", in direzione del Castello di San Giorgio, edificio trecentesco restaurato nel secolo scorso, che nel '800 gli austriaci usarono come prigione per i martiri risorgimentali di Belfiore.

Nel piano nobile, Andrea Mantegna (1431-1506), attivo a Mantova a partire dal 1459, tra il 1465 e il 1474 ha affrescato la "Camera degli Sposi" o "Camera Picta", opera capitale che vale da sola un soggiorno in città.
Di valore assoluto sono tanto la sovrapposizione di spazio illusorio (alcune scene con Ludovico II Gonzaga, la famiglia, la corte e altri sovrani europei) e spazio reale, quanto la soluzione inventiva dello scorcio prospettico nell'oculo sul soffitto.

Nella Corte Nuova, sono imperdibili l'elegante "Sala di Manto", con un ciclo pittorico di Lorenzo Costa il Giovane dedicato alla figlia dell'indovino Tiresia e la "Sala di Troia", decorata con brillante colorismo e una notevole foga narrativa da Giulio Romano (1499-1546), con storie tratte dai poemi omerici.
Sempre in Corte Nuova si trovano la "Galleria dei Mesi", decorata con allegorie pittoriche sullo scorrere dei mesi, e la "Galleria della Mostra", dai preziosi soffitti lignei, dove si trova un'infilata di busti marmorei (I secolo a.C. IV d.C.).
La sala guarda la facciata della "Rustica" di Giulio Romano, e il verde "Cortile della Cavallerizza".

Un altro esterno degno di menzione è il "Giardino dei Semplici": quattro riquadri all'italiana piantati ad arbusti officinali e sovrastati dalla "Domus Nova" (XV secolo) di Luca Fancelli.
Il "Corridoio dei Mori" è la galleria di raccordo con la Corte Vecchia, dove si ritorna per ammirare gli ultimi ambienti dell'itinerario.
Si tratta della "Camera dello Zodiaco", che reca sulla volta l'olio su stucco di Lorenzo Costa il Giovane "Allegoria astrologica"; della "Sala dei Fiumi" (che guarda il giardino pensile), da ricordare per il ciclo parietale sui fiumi del territorio mantovano, di Giorgio Anseimi (1723-1797); e delle tre stanze degli arazzi, i cui muri sono coperti da nove arazzi fiamminghi (metà del '600), realizzati su cartoni di Raffaello.


"Palazzo Ducale" (Museo - Palazzo) è una delle attrazioni turistiche da vedere nel Comune di Mantova.
In alternativa puoi consultare l'elenco delle attrazioni dello stesso tipo presenti nel territorio lombardo siti storici e culturali nei dintorni di Mantova, nelle località della Lombardia, affascinanti e tutte da scoprire.

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