La basilica di San Simpliciano è un importante luogo di culto cattolico di Milano che sorge nella via omonima, una traversa di corso Garibaldi.
È spesso sede di concerti di musica barocca.
La basilica è parte di un convento nel quale si trova anche il Chiostro grande.
La facciata è una delle meno alterate dagli interventi di fine XIX secolo e mantiene ancora in parte il suo aspetto originario romanico.
Nella parte inferiore, le arcate che incorniciano i portali denunciano l'esistenza in antico di un portico.
La parte superiore, che appare, invece, più rimaneggiata, mostra due trifore laterali, due bifore centrali, una trifora in alto ed archetti decorativi.
Sul fianco della chiesa vi è il campanile, che risulta tozzo a causa della mutilazione cinquecentesca.
La cella campanaria dà verso l'esterno con quattro bifore rinascimentali.
L'interno della basilica è a sala: le tre navate, separate da quattro pilastri circolari in mattoni, sono di uguale altezza, anche se le due navate laterali, come la centrale coperte con volta a crociera, appaiono più strette di quella maggiore.
Questa peculiarità della grande sala composta da tre navate di eguale altezza che fanno perno sui pilastri della navata centrale creano un effetto luminoso distribuito assai peculiare, una soluzione analoga verrà poi ripresa in tutt'altro contesto dal Gotico Catalano.
In prossimità del presbiterio, sotto il tiburio ottagonale e nella campata precedente, vi è l'innesto del transetto a due navate.
Al suo interno, due piccole cantorie in muratura fiancheggiano l'imbocco dell'abside e sorreggono gli organi e vi sono rappresentati Santi e Sante affrescati da Aurelio Luini, figlio di Bernardino Luini.
Nel transetto destro, inoltre, vi è il dipinto “Sconfitta del Cammolesi” di Alessandro Varotari, detto "il Padovanino".
Sulla parete del transetto opposto, invece, vi sono “lo Sposalizio della Vergine”, di Camillo Procaccini ed un affresco con “la Deposizione dalla Croce” di un maestro lombardo del XVI secolo.
Lungo le navate si aprono varie cappelle con decorazioni barocche, rococò e neoclassiche; fra queste la cappella del Rosario, costruita all'inizio del XVIII secolo.
Dalla porta sotto la cantoria di sinistra, si accede al Sacello dei Martiri dell'Anaunia, basilichetta a croce latina con abside semicircolare, minuscolo transetto e cupoletta; la piccola costruzione potrebbe risalire al IV secolo.
Il presbiterio, affiancato da due pulpiti lignei barocchi, accoglie il grande altar maggiore neoclassico in marmi policromi.
Nel catino absidale, vi è l'affresco della “Incoronazione di Maria”, capolavoro di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone (1508).
Le navate sono illuminate da sei grandi monofore a tutto sesto con vetrate policrome moderne.