Il Museo di Arte Sacra è ospitato al secondo e al terzo piano dell'ex Seminario Tridentino di Ales, edificio ottocentesco ristrutturato agli inizi del XXI secolo.
Nato grazie alla volontà di Mons. Antonino Orrù, accoglie i tesori provenienti in massima parte dalla cattedrale, ma non mancano rari pezzi delle altre parrocchie della diocesi.
Il percorso museale inizia al terzo piano, dove si può ammirare una ricca collezione di paramenti sacri, sicuramente indossati durante le funzioni liturgiche più solenni, vista la preziosità di tessuti damascati, sete e broccati, utilizzati per confezionare casule, piviali, stole, manipole e mitre, guanti e cotte, appartenenti ad epoche diverse.
Sempre al terzo piano, troviamo gli elementi liturgici più rappresentativi dal punto di vista storico e artistico, risalenti ad un periodo compreso tra il XVI e il XX secolo.
Essi sono espressione del gusto e delle tecniche raffinate utilizzate dai maestri argentieri per realizzare le opere commissionate dai Vescovi nel corso dei secoli.
Di particolare pregio è, senza dubbio, il calice con patena in argento sbalzato e cesellato, in stile gotico, appartenuto a Mons. Giovanni Sanna che resse l'episcopato tra il 1503 e il 1524 e il bellissimo reliquiario a tempietto, dello stesso periodo, realizzato in una bottega artigiana di Cagliari, nel quale è presente il punzone civico della città.
L'esposizione prosegue al piano inferiore, raggiungibile per mezzo di una scala elicoidale.
Qui possiamo ammirare la ricostruzione di un altare tridentino, allestito con dodici candelieri in argento, collocati ai due lati del fastoso tronetto eucaristico che contiene al centro l'ostensorio.
Di particolare interesse e pregio appare il "paliotto", opera dell'argentiere cagliaritano Salvator Mamely, commissionato nel 1754 da Mons. Carcassona.
Continuando il percorso, si arriva alla sezione in cui sono custodite le statue e i dipinti provenienti da tutte le parrocchie della diocesi.
Meritano di essere menzionati il "simulacro del Cristo Morto" e la scultura lignea policroma dorata di "San Sebastiano Martire", di bottega artigiana napoletana con chiari influssi iberici, risalente agli inizi del XVII secolo, appartenente alla parrocchia di San Simeone di Zeppara.
Nella sala adiacente troviamo la collezione degli argenti appartenuti a Mons. Orrù, vescovo di Ales – Terralba dal 1990 al 1994 che conta diversi turiboli, navicelle porta incenso, calici, croci e reliquiari.
Nella stessa sala si possono ammirare i frammenti lignei di una predella di retablo, recuperato di recente durante il restauro di un altare settecentesco.
L'opera, dipinta a tempera ed a olio su sfondo zecchino, raffigura otto dei dodici Apostoli e costituisce sicuramente uno dei momenti più importanti della pittura catalana del XV-XVII secolo in Sardegna.
È aperto venerdì - sabato- domenica, dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00.
Per informazioni e visite su appuntamento in giorni diversi da quelli indicati, telefonare.