Castello di Montecchio  Montecchio Emilia

In posizione strategica, a controllo del fiume Enza sul confine reggiano e parmense si confrontano i castelli di Montecchio e Montechiarugolo.
Certamente passava da qui la Tabularia che univa Luceria a Taneto e Brescello.
Fu feudo di un ramo cadetto degli Estensi, a partire dalla metà del '400 fino all'Unità d'Italia, seguì le vicende del Ducato estense.
Venne elevato a Marchesato nel 1562 dall'imperatore d'Austria.
Montecchio conserva tuttora un bel centro storico a pianta rettangolare, definito dal perimetro delle mura bastionate quattrocentesche, a tratti ancora esistenti.
Il primitivo nucleo fortificato risale all'epoca matildica, il luogo era però abitato in tempi più antichi, come è dimostrato da numerosi reperti alto-medioevali tra cui la necropoli carolingia dei sec.VIII-X visitabile nei sotterranei.
Fu più volte assediato durante le lotte comunali, e fu saldamente fortificato ad opera dei signori locali, i Vicedomini e nel 1296 il potente Azzo d'Este lo assediò senza esito.
Durante il periodo delle signorie subì il dominio di Alberigo da Barbiano (1392-1402), Ottobono Terzi (1403-1409), Muzio Attendolo Sforza (141 I-1420).
Nel 1426 ritornò agli Estensi che già lo avevano occupato nel 1298 con Azzo d'Este.
Nel 1482 Guido Torello di Torrechiara attivò un cantiere per la costruzione e la fortificazione di bastioni, cortine e fossati, proseguito con gli Estensi.
Nel 1526 si rafforzarono le mura attraverso l'innalzamento di merli, la ricostruzione delle archibugiere e dei torrioni.
Nel 1752 si procedette all'allestimento di un teatro, collocato in una sala presso la galleria che collegava il castello alla Rotonda, un possente bastione circolare del XV secolo attribuito ad Alberigo da Barbiano al cui interno vi sono splendidi affreschi (ora di proprietà privata).
Un secolo più tardi gli interventi furono invece finalizzati alla costruzione dei portici prospicienti la piazza Repubblica.
La Rocca fino al 700 era dotata di fossato con acqua (che sarà presto riaperto).
La parte più antica, tuttora visibile, è costituita dalla torre del mastio o torre dell'orologio di impianto duecentesco collegata ad una torre minore e agli spalti sul lato di nord-ovest.
Entrambe sono provviste di un giro completo di piombatoi e di merlatura ghibellina coperta dal tetto.
È ora di proprietà del Comune di Montecchio che sta attuando importanti restauri.


Testo tratto da:
Matilde e il tesoro dei Canossa
Opuscolo del Servizio Attività Produttive e Turismo della Prov. di Reggio Emilia