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Chiesa di San Francesco  Prato

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CHIESA DI SAN FRANCESCO

Prato
»Regione: TOSCANA - ITALIA

Mappa Chiesa di San Francesco - Prato

 Mappa / Come arrivare:

GPS / Coordinate geografiche
43°52'45.08" N - 11°05'49.02" E
Decimale: 43.87919 - 11.09695

0,18 Km. dal centro di Prato
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CHIESA DI SAN FRANCESCO - chiese nel Comune di Prato (Toscana)

La chiesa di San Francesco, nella omonima piazza (XIII - XIV sec.), sorge nel nucleo più antico della Città di Prato ed è un importante luogo di culto cattolico e una delle prime chiese francescane insieme al suo grande convento costruito sul terreno che venne donato dal comune ai frati minori solo otto giorni dopo la canonizzazione del santo, nel 1228.

Quasi interamente in mattoni (primo edificio pubblico di Prato ad essere realizzato con questa tecnica, anziché in pietra), ha la facciata, in stile romanico - gotico, a fasce bicrome di pietra alberese e serpentino, aperta dall'elegante portale e conclusa dal timpano triangolare.
L'originale architrave del portale, a conci bianchi e verdi, ha al centro uno stemma (in pietra dipinta) dei Pugliesi e sui lati due personaggi di quella famiglia inginocchiati, scolpiti in arenaria.
Sui capitelli, a forme acantiforme, si imposta la lunetta falcata, ornata da colonnine tortili e polilobate e sottolineata da una cornice a conci bianchi e verdi.
All'interno della lunetta vi è un affresco dell'Ottocento eseguito dal pratese Martino Benelli (il rimpello probabilmente copre un'opera più antica).

In asse col portale vi è l'occhio circolare (un tempo dotato di rosone in marmo rosa), la cui riquadratura è però frutto del completamento rinascimentale della facciata insieme al grande timpano entrambi progettati ed eseguiti da Giuliano da Sangallo - operante nella vicina Basilica di Santa Maria delle Carceri.
Nel timpano è un'iscrizione («DEUS SUPER OMNIA») e al centro un occhio nel quale vi è un importante rilievo in stucco di notevole qualità, opera di Andrea della Robbia, databile intorno al 1490, raffigurante San Francesco che riceve le stimmate.

Il fianco sinistro ha paramento in cotto, scandito da lesene, che prosegue nell'interessante esterno del transetto, nel quale la linea degli spioventi della cappella maggiore è proseguita dalla Cappella Regnadori, non prevista nel progetto originario e aggiunta nella prima metà del Trecento, che sporge dalla parete.

La zona absidale prospetta su un piccolo spazio con olivi nel quale è posta la scultura in bronzo "Tensione" (1962) di Salvatore Messina.

A destra della chiesa (guardando la facciata) si erge l'elegante campanile a torre realizzato dall'architetto pratese Antonio Benini (1799-1801) per sostituire il primo campanile a vela un tempo costruito sopra l'abside; la struttura è infelicemente fondata sulla Cappella Migliorati.

Il vasto interno, seppure impoverito da un ripristino neomedievale nel 1902-1904, conserva però opere notevoli.
Il raffinato monumento sepolcrale di Geminiano Inghirami (1460 circa), con l'austera figura marmorea distesa, attribuibile a Pasquino da Montepulciano (in uno stile vicino anche a Antonio Rossellino), che eseguì anche il piccolo ciborio sulla parete del presbiterio.

Presso un pulpito rinascimentale in pietra serena è collocata una tavola quattrocentesca col Monogramma di Cristo, che si ritiene portata a Prato da san Bernardino, mentre sopra l'altar maggiore è posto un Crocifisso trecentesco in legno policromato, di drammatica espressività, donato dal mercante Francesco Datini, che volle essere sepolto davanti all'altare: nella sua raffinata lastra tombale in marmo bianco (Niccolò di Pietro Lamberti, 1411-12) lo raffigura in un elaborato tabernacolo gotico.

Dalla porta sottostante la cantoria, sulla sinistra del presbiterio, si accede alla Cappella Regnadori, sporgente dal fianco esterno della chiesa.

Realizzata nella prima metà del Trecento, è coperta da due crociere con costoloni; la parete a sinistra dell'ingresso è ornata da un'incorniciatura in pietra serena tardorinascimentale, con arcone su pilastri scanalati, la quale dava accesso ad un'altra cappella coeva (di padronato Spighi) demolita nel 1903.
La parete di fronte all'ingresso conserva tracce di affreschi secenteschi; e sul semipilastro che la divide in due è scolpito lo stemma trecentesco della famiglia Regnadori (dalla quale la cappella prende il suo nome).
A destra sormontato da una monofora vi è l'altare neogotico mentre il ciborio è lo stesso che ornava un tempo l'altare maggiore.
Di lato all'altare vi sono due nicchie con statue: a sinistra un Ecce Homo settecentesco in cera colorata, all'opposto una Addolorata del primo novecento.

Dalla porta sottostante la cantoria di destra rispetto al presbiterio si accede alla sacrestia.
Questa sala, ampia e con copertura lunettata è ornata da decorazioni ottocentesche dipinti da Luigi Catani e che verosimilmente nascondono affreschi più antichi.
Al centro della volta vi è un dipinto raffigurante la Madonna e il Bambino Gesù tra i santi Teresa e Giovanni della Croce.
Della prima metà del Settecento è invece l'importante bancone ligneo decorato ad intarsio che occupa il centro della sacrestia.
Da questo grande ambiente è possibile accede alla Sala del Capitolo o uscire nel chiostro quattrocentesco attraverso un elegante portoncino.

Dalla sacrestia si accede all'arioso del chiostro, che costituisce la prima architettura pienamente rinascimentale nel territorio Pratese, progettato da artisti di cultura michelozziana, per volere del Ceppo di Francesco Datini tra il 1438 e il 1440 sotto la direzione - e probabilmente su progetto - di Domenico di Pino, di origine pratese; e del fiorentino Antonio del Nero Bartolini.

Cappella Migliorati (o Sala del Capitolo)
La cappella, a pianta quasi quadrata, è coperta da una bella volta a crociera con costoloni, impostata su pilastri angolari; purtroppo su questo ambiente fu fondato il campanile a torre, terminato nel 1801, che occupò l'angolo nord-ovest della cappella distruggendo alcune scene che la decoravano.
L'ambiente infatti era stato interamente decorato per volontà della famiglia Migliorati (della quale restano gli stemmi nei pilastri angolari) dal fiorentino Niccolò Gerinifra il 1395 e il 1400.

La volta è decorata nei quattro spicchi dalle imponenti figure dei quattro evangelisti, con vesti dai bei panneggi e di vivace cromatismo, risaltanti sul fondo azzurro a stelle d'oro.
La scena più grandiosa e solenne del ciclo, purtroppo la più rovinata, occupa la vasta lunetta della parete orientale, di fronte all'ingresso, e raffigura la Crocifissione, o più precisamente una meditazione sul dramma della Passione alla quale partecipano vari santi (ispirata all'"Albero della croce" di Taddeo Gaddi nel convento di Santa Croce a Firenze).
Al centro, isolato, è il monumetale, pacato Crocifisso ai cui piedi la composta Maddalena sembra sostenere la Croce.
L'altare in muratura è ornato da un affresco a monocromo con Cristo in pietà tra la Vergine e San Francesco.

Sulla parete destra sono le storie di San Matteo, su due registri, narrate con cura analitica ed equilibrio, indulgendo ad effetti di eleganza e preziosità che non raggiungono la maestosità della Crocifissione.
Sulla parete sinistra, tagliata dal campanile, sono dipinte le storie di Sant'Antonio abate.
La parete di ingresso, infine, ha nella lunetta finte nicchie coi santi Chiara d'Assisi, Caterina d'Alessandria e, al centro, Giovanni Battista, ai piedi del quale è l'iscrizione con la firma dell'artista (« NICCHOLO DI PIERO GIERINI DIPINTORE FIORENTINO PINSE QUI CON SUO COLORE » ), mentre a destra sono Bartolomeo e Tommaso d'Aquino.


Il testo in italiano è tratto da: Wikipedia


"Chiesa di San Francesco" è una delle chiese, santuari, cattedrali, etc. da vedere nel Comune di Prato.
In alternativa puoi consultare l'elenco delle architetture dello stesso tipo presenti nel territorio toscano, architetture religiose nei dintorni di Prato, nelle località della Toscana, affascinanti e tutte da scoprire.

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(Le distanze sono da intendersi "in linea d'aria".)

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Castello dell'Imperatore (0,1 Km.)
Palazzo Datini (0,1 Km.)
Palazzo Pretorio (0,2 Km.)
Palazzo Comunale - Quadreria (0,2 Km.)
Museo di Palazzo Pretorio (0,2 Km.)
Santuario della Madonna del Giglio (0,2 Km.)
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Palazzo Comunale (0,2 Km.)
Palazzo degli Alberti - Galleria degli Alberti (0,2 Km.)
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