La chiesa di Santa Giustina è un luogo di culto cattolico del centro storico di Ravenna, situato in piazza Duomo, alla destra della cattedrale; esso ricade all'interno del territorio della parrocchia di San Giovanni in Fonte (che insiste sul duomo) ed è sede dell'omonima rettoria.
Esternamente, la chiesa è racchiusa all'interno di un volume cilindrico in mattoni rossi con diametro di circa 13 metri, posto tra due corpi di fabbrica più bassi che, originariamente, costituivano le abitazioni del priore della confraternita (a sinistra) e del cappellano (a destra).
Il prospetto, sobriamente decorato alla sommità con un cornicione, vede al centro il portale d'ingresso, il quale è sormontato dalla seguente iscrizione:
« COMMVNIONE CALICIS CONGREGAVIT NOS DOMINVS »
Nella parte superiore, si aprono tre finestre rettangolari.
Alla sinistra della chiesa, in posizione arretrata, si eleva la piccola torre campanaria, a pianta quadrata.
L'interno è costituito da due corpi distinti, messi in comunicazione da un grande arco a tutto sesto posto in asse con il portale: l'aula e l'abside.
La prima è caratterizzata da un'elaborata pianta poligonale, basata su una circonferenza lungo la quale si aprono simmetricamente sei esedre alternate a coppie di lesene lisce corinzie poste ai lati di una nicchia vuota.
La volta, dalla quale pendono dei lampadari ottocenteschi, è una cupola costituita da dodici vele irregolari e terminante non con l'originaria lanterna (demolita per problemi statici nel 1850), ma con un soffitto piano.
Al di sopra della bussola lignea d'ingresso, vi è la cantoria, ove trova luogo un antico organo a canne del XVII secolo (ampliato nel XIX e inaugurato nel marzo 2013 dopo un restauro conservativo).
Al di sotto dell'arco absidale, il quale è sormontato da un medaglione in stucco con il simbolo della confraternita del Santissimo Sacramento (che è anche dipinto sulle panche), trova luogo l'altare, del 1746; il manufatto è in marmi policromi (tra i quali il diaspro), con un grande tabernacolo sopra la mensa.
L'abside, semicircolare, ospita i seggi lignei per i membri della confraternita.
La parete curva, alle spalle dell'altare, è arricchita da una finta architettura affrescata nel 1751 dal pittore ravennate Domenico Barbiani; questa incornicia la pala Madonna col Bambino tra i santi Giustina e Paolo di Francesco Longhi (XVI secolo), che si trovava nell'antica chiesa di Santa Giustina in Capite Porticus.
Nel corso dei restauri del 2009-2010, è stata rinvenuta, al di sotto della chiesa, una cripta, contenente diverse sepolture con resti umani; probabilmente, ivi sarebbero state sepolte persone legate alla confraternita del Santissimo Sacramento, prive dei necessari mezzi economici per assicurarsi una sepoltura personale.
Il testo in italiano è tratto da: Wikipedia