Santuario di sant'Antonio Abate al Monte Santo  Cerveteri

Il Santuario di Sant'Antonio Abate al Monte Santo, comunemente detto Eremo di Sant'Antonio, è un'antica costruzione un tempo situata in cima allo Scoglio di Sant'Antonio, il monte che sovrasta il borgo del Sasso e che da tale santuario prende il nome.
Ad oggi dell'antico edificio rimangono solo poche rovine.
Il sito era già pesantemente danneggiato all'inizio del XX secolo; nel periodo successivo l'incuria e i bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale provocarono la quasi totale distruzione del sito.

Gli anziani del paese raccontano che da piccoli si divertivano a svellere le pietre dell'antico santuario gettandole poi giù dal monte e contribuendo alla rovina dell'edificio che, a causa di questa pratica, fu privato dell'arco a tutto sesto che ne delimitava l'ingresso a seguito di un crollo.

Le strutture murarie ancora presenti sono databili al XII secolo.
Molto probabilmente la struttura aveva l'originaria funzione di rocca d'avvistamento, adibita occasionalmente a rifugio, costruita dai Sassoni, insediatisi in queste zone nel IX-X secolo, per proteggersi dalle scorrerie provenienti dal mare.
Abbandonata, divenne in seguito un romitorio ispirato allo stile di vita di Sant'Antonio Abate.
I proprietari delle terre intorno al monte, tuttavia, attestano la presenza di costruzioni in rovina e di quelli che sembrano a tutti gli effetti tratti di un muro di cinta.
Il fatto porta a formulare l'ipotesi che il romitorio fosse, in realtà, solo una piccola parte di un ben più vasto complesso monastico.
Le informazioni attualmente possedute non sono sufficienti a sciogliere il dubbio né tantomeno a capire se il romitorio (o il monastero) fosse abitato da monaci (forse cattolici, ma non sono escluse altre ipotesi) o da semplici eremiti.

Nell'antico santuario era conservata una statua raffigurante Sant'Antonio Abate, ora nella Chiesa di Santa Croce.
Una leggenda popolare narra che per almeno tre volte la statua fu portata dall'eremo alla Chiesa di Santa Croce, ma che il mattino successivo fu ritrovata miracolosamente nel santuario, come se fosse tornata lì da sola.

Purtroppo la scarsità delle informazioni non consente di delineare precisamente la storia di questo sito, tuttavia resta il fatto che il borgo del Sasso è molto legato a Sant'Antonio Abate, che è anche il patrono del paese, segno che il culto del santo doveva essere, in passato, abbastanza diffuso nella zona.

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