Il comune è situato nel Veneto Orientale (ex mandamento di Portogruaro), è confinante a est con la regione Friuli Venezia Giulia lungo il basso corso del fiume Tagliamento ed è anche il comune più orientale del Veneto.
Il vasto territorio comunale, interamente pianeggiante e largamente bonificato nella prima metà del Novecento, può essere diviso in tre diverse parti, con caratteristiche proprie e inconfondibili:
- la zona meridionale è a contatto con il Mare Adriatico, nei pressi di Bibione, ed è caratterizzata da una folta pineta marittima, da dune costiere da aree lagunari (Valgrande e Vallesina, parti della Laguna di Caorle) e da terreni agricoli bonificati;
- la zona centrale, dove si trova il capoluogo comunale, è quasi completamente bonificata e adatta all'agricoltura;
- la zona settentrionale si distingue per la produzione agricola varia e per la presenza di numerosi boschi ed elementi paesaggistici.
Il tutto è costeggiato dal Tagliamento, nelle vicinanze della sua foce, che per buona parte del suo corso segna il confine con il Friuli Venezia Giulia.
A sud il territorio comunale è attraversato anche dalla Idrovia Litoranea Veneta.
Il canale Cavrato collega il fiume Tagliamento al canale dei Lovi (antico ramo del delta del Tagliamento) e alla laguna di Caorle, permettendo in caso di piena un più rapido deflusso delle acque del fiume alpino.
Un tempo dipendente da Latisana, San Michele al Tagliamento divenne comune autonomo con decreto del Regno d'Italia napoleonico del 7 dicembre 1807.
Annesso all'Italia in seguito alla terza guerra d'indipendenza nel 1866, nel 1867 il comune di San Michele assunse la denominazione di "San Michele al Tagliamento" per distinguersi da altri comuni italiani chiamati San Michele.
Durante la prima guerra mondiale, il paese fu gravemente danneggiato nel corso della ritirata di Caporetto e i due ponti, stradale e ferroviario, sul fiume Tagliamento, furono distrutti.
All'interno del cimitero comunale del capoluogo vi è ancora presente un cimitero di guerra che conserva le salme di oltre 400 caduti austro-ungarici.
Nei primi anni '20 il Consorzio di Bonifica di San Michele al Tagliamento iniziò imponenti opere di bonifica del vasto territorio, allora in larga parte paludoso.
Tali opere furono concluse nel 1942.
Nel 1933 il comune ha ricevuto le località di Terzo Bacino, Pradis e Prati Nuovi, costituite da terreni appena bonificati prima appartenenti al comune di Caorle.
Durante la seconda guerra mondiale il paese, insieme al vicino centro di Latisana, fu completamente raso a suolo dai bombardamenti alleati del 19 maggio 1944, che avevano come obiettivo la demolizione dei ponti sul Tagliamento.
Nel dopoguerra il centro abitato fu ricostruito leggermente più a sud, con uno stile moderno caratterizzato da strade ampie e dritte.
La zona in cui si trovava il vecchio centro storico, ora occupata da costruzioni moderne, è conosciuta localmente come San Michele Vecchio (è presente un memoriale sul sito della vecchia chiesa in Via Don Giovanni Bosco).
Nei bombardamenti fu distrutta anche la cinquecentesca Villa Mocenigo-Biaggini-Ivancich (in cui viveva Adriana Ivancich e dove furono ospitati per un periodo anche gli scrittori Ernest Hemingway ed Ezra Pound), di cui sopravvivono ancora oggi i ruderi (tra cui le due barchesse opera di Baldassarre Longhena) e il suo ampio parco.
Nel 1956 inizia lo sviluppo turistico della stazione balneare di Bibione, località nella quale negli stessi anni avviene l'insediamento di diverse famiglie di profughi giuliano-dalmati e viene costruito un poligono di tiro dell'Esercito Italiano in uso durante la Guerra Fredda.
Alla fine degli anni sessanta, durante la Guerra Fredda, diventa sede della più meridionale delle opera di fortificazione sistemate sugli argini del fiume Tagliamento, nonché dell'unica situata in Veneto, attiva fino al 1991.
Il bunker nei pressi del ponte sul fiume Tagliamento è ora restaurato e reso visitabile.
A San Michele al Tagliamento, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana.
Con la delibera provinciale del 20 aprile 2006, n. 32, si riconosce e si tutela ufficialmente il friulano come lingua minoritaria e storica del comune che rientra quindi nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge n. 482/1999.
A dimostrazione della volontà di mantenere viva la lingua friulana da parte della Regione Veneto nei propri comuni da settembre 2016 nella biblioteca comunale è attivo lo "sportello in lingua friulana" che supporta i cittadini presenti nel territorio portogruarese compreso tra Livenza e Tagliamento.
La lingua friulana che si parla a San Michele al Tagliamento rientra fra le varianti appartenenti al friulano occidentale.
Diffusa, in particolar modo nella frazione di Bibione, la lingua veneta.
Luoghi d'interesse:
- Faro di Punta Tagliamento (Bibione)