È uno dei centri turistici internazionali di maggiore rilievo della regione siciliana, conosciuta per il suo paesaggio naturale, le bellezze marine e i suoi monumenti storici ed è stata un importante meta del “Grand Tour”.
Taormina è stata una delle principali destinazioni turistiche dal XIX secolo in Europa.
Durante il ventesimo secolo la città divenne una colonia di espatriati artisti, scrittori, e intellettuali; ad esempio Albert Stopford, con il suo famoso giardino edoardiano, e D.H. Lawrence.
Trent'anni più tardi, da aprile 1950 a settembre 1951, la stessa villa era l'abitazione di Truman Capote, che scrisse del suo soggiorno nel saggio “Fontana Vecchia”.
Inoltre Tennessee Williams, Jean Cocteau e Jean Marais hanno visitato il luogo.
Charles Webster Leadbeater; Jiddu Krishnamurti venne ad abitare qui, definendo Taormina come un luogo ideale per sviluppare i suoi talenti.
Halldór Laxness, l'autore islandese e vincitore del premio Nobel, ha lavorato qui sul primo romanzo islandese moderno, Vefarinn Mikli FRA Kašmir.
Taormina ha ispirato la denominazione di “Toormina”, un sobborgo della città australiana di Coffs Harbour.
È situata su una collina a 206 m di altezza sul livello del mare, sospesa tra rocce e mare, su un terrazzo del monte Tauro, in uno scenario di bellezze naturali, unico per varietà e contrasti, sulle pendici meridionali dei monti Peloritani della riviera ionica, con l'Etna sullo sfondo.
Il clima è tipicamente mediterraneo, senza eccessi di caldo estivo o di freddo invernale.
L'estate è lunga e soleggiata, ma secca, ventilata e mai afosa.
L'inverno è breve e dolcemente mite ed è la stagione più piovosa.
La neve è rara, ma si è vista diverse volte nel corso degli anni durante forti ondate di freddo.
Degna di nota la grande nevicata del 6-7 gennaio 2017, la più intensa da oltre 50 anni.
Essendo una città turistica internazionale, molte spie inglesi durante il fascismo si erano ben camuffate e uscirono allo scoperto appena entrarono le truppe alleate.
Nel dopoguerra Taormina si ingrandì senza alterare le proprie bellezze naturali, e, sino al 1968 era una città turistica prettamente invernale per un turismo ricco ed individuale, tant'è che i migliori alberghi aprivano ad ottobre e chiudevano a giugno.
Era frequentata da scrittori di fama come Roger Peyrefitte, Truman Capote, André Gide, D.H. Lawrence, Salvatore Quasimodo, la russa Anna Achmatova, da nobili, come Giuliana d'Olanda, dai reali di Svezia e di Danimarca, dal Presidente della Finlandia Urho Kekkonen, da personaggi illustri e famosi come Soraya, Ava Gardner, Romy Schneider, che fecero amicizia anche con alcuni affascinanti playboy del luogo, nonché Liz Taylor, Richard Burton, Dino Grandi, Willy Brandt, Greta Garbo, che svernavano per mesi negli alberghi taorminesi trascorrendo le giornate, ma soprattutto le notti, nei tipici locali notturni dell'epoca e continuando, così, quella dolce vita iniziata con la Belle Époque.
Centro d'incontro per tutti era il Caffè Concerto “Mocambo” dell'estroso play boy Robertino Fichera.
Robertino, con i suoi mitici amici, Chico Scimone e Dino Papale, quest'ultimo fondatore della “Women's Tennis Association”, commissiona un murale nel salone del suo famoso Caffè, affinché rimanessero “immortali”, seduti accanto a Sigmund Freud e Albert Einstein, i veri protagonisti del grande teatrino taorminese, cioè quella umanità "viva", composta da playboy, artisti e "pazzi", che "creava" ogni giorno la "dolce vita" taorminese.
“Che la festa inizi” è il titolo del murale.
Ma la festa stava per finire, ed anche la vita terrena di Robertino.
Nel 1968, il terremoto del Belice portò un'ondata di paura per le ripercussioni che avrebbe potuto avere sul turismo.
Alcuni operatori turistici frettolosamente si indirizzarono verso il turismo di massa, aprendo relazioni commerciali con i maggiori tour operator europei.
Fu così che Taormina cambiò pelle.
Gli alberghi vendevano le camere a contratto annuale ai grandi tour operator del turismo di massa rinunciando al turismo classico individuale, che sino allora aveva reso ricca e famosa la cittadina.
Col turismo di massa si espanse nelle adiacenti zone verdi, fu rapidamente e disordinatamente cementificata, nacquero nuovi alberghi e tante nuove attività commerciali.
Dato che i taorminesi non volevano dedicarsi ai lavori più umili, vi fu una migrazione dall'arretrato entroterra siciliano che spesso si improvvisarono anche albergatori, ristoratori e commercianti.
Taormina divenne, in breve tempo, una cittadina balneare per un turismo di massa dai servizi meno elitari che un tempo.
Gli alberghi ora chiudevano a novembre per riaprire a Pasqua.
Fu il crollo per quasi tutte le famiglie di antichi albergatori taorminesi che non riuscirono ad adeguarsi ai nuovi tempi ed in pochi anni persero i propri alberghi vendendoli a società forestiere che miravano più ai bilanci che alla qualità dei servizi.
Fu la fine anche della “dolce vita taorminese”, i cui protagonisti erano stati tanti estroversi personaggi della aristocrazia siciliana e alcuni affascinanti playboy locali che, fra le dolcezze della natura taorminese, intrattenevano turiste famose e non, inducendole a ritornare annualmente più volte a Taormina, proprio come avveniva agli albori del secolo con Geleng e Von Gloeden.
Taormina veniva, quindi, "spersonalizzata", perdeva la propria identità di città di artisti in cui ognuno poteva vivere come non poteva nella propria città e Taormina rischiava di morire a causa del provincialismo dei tanti immigrati che vi erano giunti per cercar fortuna, e che, avendola trovata ed essendosi anche arricchiti, avevano ben presto occupato i posti di potere, snaturando così la città che perdeva la sua identità e veniva invasa dal cemento, come tante altre famose città turistiche e ciò anche a causa del turismo "mordi e fuggi" prediletto da una categoria di audaci mercanti.
Si perdeva soprattutto l'identità del taorminese ospitale e colto, anche perché il centro storico veniva svuotato in quanto molti taorminesi svendevano le loro vecchie case ed al loro posto sorgevano tante seconde e terze case per villeggianti della provincia, sin quando, all'inizio del III millennio, alcuni imprenditori non hanno iniziato a creare nuovamente alberghi di gran lusso, “maisons de charme”, che, aperti tutto l'anno, hanno in poco tempo fatto sì che Taormina sia nuovamente una città turistica di fama internazionale, con un salotto buono (il Corso Umberto I) in cui sono presenti splendidi negozi con le maggiori griffe mondiali ed in cui, grazie anche ai tanti prestigiosi eventi culturali, una per tutte “Taormina Arte”, vi è una stagione turistica che dura tutto l'anno con delle punte massime in agosto e minime a gennaio-febbraio e che accoglie sia clientela di lusso, sia un turismo di massa (d'estate) medio-alto.
Numerose sono le manifestazioni e gli eventi che ogni anno, soprattutto nella stagione estiva, hanno sede a Taormina.
Dal 1983, gli eventi più significativi, sono realizzati nell'ambito di “Taormina Arte”, l'istituzione culturale che cura l'organizzazione della rassegna di musica, teatro e danza.
Nella programmazione rientra anche il “Taormina Film Fest”, il festival del Cinema di Taormina, erede della “Rassegna Cinematografica di Messina e Taormina”, nata nel 1960, che per un ventennio ospitò il David di Donatello.
Nell'ambito del “Festival del Cinema” sono consegnati, al Teatro antico, i “Nastri d'Argento”, premi conferiti dai giornalisti cinematografici.
Dal 2005, “Taormina Arte”, organizza, ad ottobre, il “Giuseppe Sinopoli Festival”, rassegna dedicata al grande direttore d'orchestra, scomparso nel 2001, per anni direttore artistico di Taormina Arte.
Nell'ambito di “Taormina Arte”, a metà giugno, ogni anno al Teatro Greco, si svolge la premiazione del “Premio Internazionale di Giornalismo Taormina Media Award W.Goethe”.