Vallecrosia Liguria

Tra Costa Azzurra e Riviera dei Fiori, entrambe ben visibili dal lungomare, c'è Vallecrosia. Le origini romane sono confermate dal passaggio della via Julia Augusta attraverso il torrente Verbone, dal ritrovamento di tombe del V secolo d.C. e da un altare dedicato ad Apollo incluso successivamente nella chiesa di San Rocco. Nel 1686 Vallecrosia aderì alla "Magnifica Comunità degli Otto Luoghi" per allentare la pressione fiscale della vicina Ventimiglia. Nella parte più antica della città (Vallecrosia Alta) la coltivazione dell'olivo e della vite ha ceduto il passo alle piante ornamentali: la floricoltura è l'attività principale del borgo, sede di un mercato floricolo annuale molto importante. Spiccano la chiesa settecentesca di Santa Crescenza, oggi sconsacrata, e la casa fortezza del XVI secolo. La porta cinquecentesca immette nella parte bassa della città con i tetti in coppi di laterizio, molto diffusi in Francia. La parrocchiale di Sant'Antonio Abate, originaria del XV secolo, è interessante per le statue e gli stucchi della facciata; l'oratorio dell'Assunta risale al XVII secolo, come l'arredo interno e l'esile campanile. Il santuario di Santa Maria delle Grazie era l'antica parrocchiale e fu eretta nel XII secolo. Nel giardino dell'Istituto Sant'Anna è racchiuso un bastione cinquecentesco. La chiesa di San Rocco, rifatta nel Novecento, ha conservato alcuni tratti romanici. L'originale museo della canzone (con centro di studi e sala di registrazione) è unico in Europa ed è stato allestito su un convoglio ferroviario del primo Novecento. Raccoglie dischi, spartiti, strumenti e rarità della canzone italiana dal XIX secolo a oggi. Il mercatino dell'antiquariato, "U cantun dell'antigu", invade ogni seconda domenica del mese tutte le piazze.