Laigueglia Liguria

In posizione ben ridossata tra Alassio e capo Mele, allungata tra una cintura di colline e il mare, l'antica Aquilia fu fondata in epoca romana ma si sviluppò soprattutto dal 1600, quando la pesca del corallo e i commerci marittimi ne fecero il centro di una rete commerciale estesa a tutto il Mediterraneo, pur sotto la continua minaccia saracena. La struttura architettonica del borgo coniuga esigenze difensive e commerciali, con le vaste piazze al cospetto del mare e i caruggi del "budello" stretti tra le case, tortuosi e in salita; con l'imponente chiesa barocca di San Matteo (opere di Bernardo Strozzi e Giovanni Andrea De Ferrari all'interno) e il torrione cinquecentesco di avvistamento, rimasto pressoché intatto. Le invasioni, incubo del passato, sono attrazione turistica del presente: ogni estate il borgo rivive lo Sbarco dei Saraceni in una movimentata festa in costume, conclusa da uno spettacolo pirotecnico. Le moderne strutture per l'accoglienza si sono innestate sul vecchio borgo di pescatori senza snaturarlo, e hanno permesso il rilancio del paese dopo il declino del commercio marittimo: l'offerta per il turista è completa, varia e all'avanguardia. La sabbia della spiaggia è finissima e adatta alle cure elioterapiche. Le colline digradano dai 370 metri del poggio Brea ai 165 di colla Micheri, oltre il quale si scende verso la vicina Andora. La cucina è nota per le specialità di mare: la zuppa di capo Mele, il novellame di zerro (pesce dal caratteristico dorso bruno), la bottarga di Muggine e il mosciame di tonno. Anche tra i dolci si trova qualcosa di tipico: i panzerotti (frittelle di sfoglia ripiena di marmellata), i marunsin (biscotti duri di mandorle), le papuette e le treie (dolce alla mandorla a forma di paperetta o triglia). A Laigueglia nacque nel 1799 Giovanni Battista Libero Badarò, medico e patriota emigrato in Brasile, condannato a morte nel 1830 per le sue idee liberali.