Artena è un comune italiano di 13.242 abitanti della provincia di Roma nel Lazio.
Fa parte della Comunità Montana dei Monti Lepini “Area Romana”.
Sviluppatasi a partire dal XII secolo con il nome di Montefortino, ha assunto il nome attuale nel 1873, in ricordo dell'antica città dei Volsci, sulla cui area si crede fosse stata fondata.
La città di Artena è situata nell'alta valle del fiume Sacco, arroccato sulle prima propaggini dei monti Lepini a 420 metri s.l.m., ed a ad una distanza di 30 km a sud di Roma.
Confina a sud con i comuni di Cori e Rocca Massima in provincia di Latina; ad est confina con Colleferro e Segni, ad ovest con Lariano e Rocca di Papa; a nord confina con i comuni di Rocca Priora, Palestrina e Valmontone.
Una enclave del suo territorio è posta tra i comuni di Velletri, Cori, Lariano e Cisterna di Latina dove si trova il Lago La Torre, anche noto con il nome di lago di Giulianello.
Scavi archeologici compiuti nei pressi del paese, hanno dimostrato l'esistenza di una città d'origine preromana, sorta prima dell'VIII secolo a.C. di cui restano imponenti mura ciclopiche, e altri reperti straordinari, contenuti oggi nel museo archeologico dedicato a Roger Lambrechts.
Il nome di quella città non è mai stato ben definito.
Alcuni archeologi sostengono che nell'attuale territorio comunale, sorgesse l'antica città di Artena descritta anche da Tito Livio nella sua monumentale storia di Roma.
Secondo altri la città presente sul territorio sarebbe stata Ecetra; mentre per molti quella città poteva essere, Fortinum, da cui sarebbe derivato “Montefortino”, nome che la città ebbe dal Medioevo fino al 1873.
La zona della città situata sull'attuale piano della Civita di Artena ha sempre avuto origini sconosciute, che potranno essere chiarite solo grazie ad eventuali nuovi ritrovamenti archeologici.
Le antiche cronache narrano che Montefortino si sviluppò su un grosso colle che dominava la valle del Sacco; e alcune cronache antiche narrano che in questi luoghi partivano briganti che assalivano i viandanti che diretti a Roma da sud attraversavano la valle del Sacco; e tale attività era presente già nell'antichità.
Nel periodo medioevale Montefortino fu feudo dei Conti di Tuscolo ceduto poi ai Conti di Segni, che ressero il castello fino al 1475, quando su pressione di Carlo VIII di Francia, diventò possedimento della potente e antica famiglia Colonna.
La spiccata attività antipapale di quest'ultimi, provocò ad Artena diverse distruzioni ad opera dei Pontefici nel 1526 (Clemente VII), nel 1543 (Paolo II) e nel 1557, sotto Paolo IV che, addirittura, giunse a mettere fuori legge gli abitanti di Montefortino con la condanna come briganti e a far radere al suolo l'abitato, e a svolgere il rito dell'aratura e della semina del sale sulle rovine della cittadina.
A causa dei grossi debiti contratti dalla famiglia Colonna, Montefortino fu venduto al Cardinale Scipione Borghese nel 1614 che ne divenne il signore.
Il cardinale Borghese portò notevoli migliorie alla città; s'impegnò fino in fondo a riedificare il paese, messo in ginocchio dalle continue devastazioni e dalla cattiva amministrazione dei Colonna.
Molte innovazioni di quell'epoca sono ancora oggi presenti: la centrale Piazza della Vittoria, l'Arco Borghese, la Via del Borgo, la Via Nuova, il Convento di San Francesco e l'Asilo di San Marco.
Inoltre il principe cardinale fece ristrutturare il Palazzo, già iniziato dai Colonna, che porta il suo nome.
L'antica famiglia Borghese rimase proprietaria di Montefortino anche durante il periodo napoleonico.
Nel 1849, si rifugiò a Montefortino Giuseppe Garibaldi, in fuga da Roma, dove soggiornò una notte, partendo poi per la Romagna.
Negli anni recenti, il paese grazie alla vicinanza con le città di Roma e Latina e la posizione in prossimità del casello autostradale di Valmontone ha conosciuto un discreto sviluppo demografico ed economico.
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