Alcamo è uno dei centri più interessanti della provincia.
Offre al visitatore attrazioni disparate: dalla visita di palazzi e chiese nel centro storico, alle passeggiate rilassanti nel verde della Riserva Bosco d'Alcamo sul monte Bonifato, alle giornate da trascorrere nel mare cristallino della vicina Alcamo Marina.
Vi si coltivano i tipici meloni "purceddu", ed è una delle zone vitivinicole più rinomate d'Italia per la produzione dell'Alcamo DOC.
Dal monte Bonifato, "tetto della Sicilia occidentale", la città si specchia nel mar Tirreno e come da un balcone sul golfo di Castellammare lo sguardo spazia da Punta Raisi a Capo San Vito, e sull'entroterra, con le fertili valli dei fiumi Jato e Freddo.
Da piazza Bagolino, si vedono il Golfo, le colline con i vigneti, gli uliveti e i bagli.
Stupendo il panorama dal castello di Calatubo, sul golfo, sull'entroterra fino al monte Bonifato.
Chiese, palazzi e un trecentesco castello arricchiscono il centro urbano.
La chiesa di San Tommaso (prima metà secolo XV) è un piccolo gioiello gotico-catalano, mentre l'austera torre De Ballis (secolo XV) si fregia di un'elegante cornicione.
La chiesa Madre si impone con il solenne assetto basilicale (secolo XVII).
Interessanti le chiese barocche dei Santi Cosma e Damiano, di Sant'Oliva, dei Santi Paolo e Bartolomeo e del Collegio dei Gesuiti.
Significativa è l'attività estrattiva e di lavorazione del travertino che costituisce il substrato roccioso su cui è costruito il centro urbano.
Altro marmo locale è il rosso, in passato utilizzato sia ad Alcamo che in altre città, tra cui Palermo dove riveste lo scalone del palazzo reale.
L'attività produttiva è supportata da aziende artigianali specializzate nella lavorazione del legno, del ferro battuto, del ricamo e delle ceramiche.
Particolare importanza ha ad Alcamo la letteratura popolare con riferimento ad avvenimenti locali e con la narrazione di magie e incantesimi, oltre alla poesia dialettale, sia seria che umoristica.
Notevole l'uso di indovinelli, di modi di dire e di numerosissimi proverbi con gli immancabili riferimenti al vino e alla gastronomia, tra cui: "Ad Arcamu, nta'Austu li macaseni aspettanu lu mustu" (Ad Alcamo in agosto i magazzini aspettano il mosto).
La chiesa Madre deve gli affreschi della volta a Guglielmo Borremans e le splendide sculture (secolo XVI) ad Antonello e Giacomo Gagini, dei quali sono anche le opere della chiesa di San Francesco d'Assisi.
Capolavoro di Antonello è la Sant'Oliva della chiesa omonima che ha anche opere di Antonino e Giacomo e di Pietro Novelli (1639).
Magnifiche le statue in stucco (secolo XVIII) di Giacomo Serpotta in San Cosma e Damiano e in San Francesco di Paola.
Alcamo Estate è ricca di concerti, spettacoli, mostre, eventi culturali e sportivi.
A luglio e agosto il Summer Time Blues Festival, ospita artisti di fama internazionale.
Ad agosto Calici di Stelle prevede degustazioni di vini e prodotti locali.
A fine estate si svolge un festival- laboratorio nazionale.
Natale ad Alcamo comprende eventi e spettacoli.
Con la festa della Madonna dei Miracoli si tiene il Festival degli artisti di strada.
Scelta da Elimi, Romani e Bizantini per la posizione strategica sulle vie per Palermo, con gli Arabi ebbe il nome Alqamah.
Attorno al castello si costituì il primo consistente nucleo abitativo.
Il VI Aprile del 1860 Alcamo proclamò un governo provvisorio antiborbonico ed aprì le porte a Garibaldi.
Tra i cittadini vanta: Ciullo d'Alcamo (secolo XIII), autore di "Rosa fresca aulentissima", uno dei più antichi documenti della letteratura italiana.
Sul monte Bonifato si trova la Riserva Naturale Orientata Bosco d'Alcamo, gestita dalla Provincia Regionale di Trapani, di notevole interesse naturalistico.
I declivi scoscesi sono colonizzati dall'ampelodesma, che forma estese praterie con l'euforbia dendroide, la palma nana, il sommacco, la ginestra e la ferula.
La fitta vegetazione, formata in prevalenza da Conifere, costituisce un habitat per numerosi animali.
Vi si trova un capanno birdwatching.
I giorni 19, 20 e 21 giugno sono dedicati alla Festa della Madonna dei Miracoli, patrona della città, con le diverse manifestazioni che si accompagnano ai riti, alle celebrazioni e alla partecipata processione col Simulacro della Madonna portato a spalla: uno straordinario momento di fede e folklore che, inoltre, coinvolge gli abitanti dei paesi vicini e i turisti.
A maggio, precedono la festa pellegrinaggi al santuario e altari votivi lungo le vie.
La città dispone di numerosi locali di ritrovo, un teatro e un centro congressi con sala mostre.
Si può praticare sport in numerose palestre, in un centro polivalente e in uno di divertimenti con piscina e pista su ghiaccio.
Un centro ippico propone equiturismo in campagna, trekking ed escursioni.
Il mercoledì si svolge un vivace mercato settimanale.
Ad Alcamo Marina, con splendida spiaggia e limpido mare si possono praticare diversi sport acquatici.
Dispone di tre biblioteche: la Comunale dedicata a Sebastiano Bagolino, con volumi dei Fondi speciali, e la sezione di Storia del territorio alcamese; la Salesiana e la Multimediale San Giacomo de Spada.
Il Castello è sede di un interessante polo museale e di attività culturali: nella sezione demoetno- antropologica sono esposti attrezzi, oggetti, utensili e costumi locali.
Interessante è inoltre il Museo alcamese di arte sacra, presso la chiesa Madre.
La vetta del monte Bonifato è un interessante sito archeologico che ha restituito strutture affioranti in superficie e reperti ceramici riferibili a varie fasi, comprese tra l'età protostorica e quella medievale.
Testimonianza dell'insediamento protostorico sono, sul versante occidentale del monte, i resti di una necropoli, con circa 50 tombe a grotticella artificiale, precedute da un dromos.
In contrada Foggia affiorano i resti di fornaci romane.
Alcamo è uno dei principali centri siciliani produttori di vini e al Bianco d'Alcamo già nel 1972 è stata riconosciuta la D.O.C. recentemente estesa anche ai vini rossi, rosati e spumanti.
Vanta inoltre la produzione di olio extra vergine d'oliva e del melone a buccia verde "purceddu", un ecotipo che si conserva, dopo la raccolta, fino a Natale.
Tra i dolci tipici sono i "minni di virgini", paste a forme di seni, ripiene di crema di latte.