Sardara è un comune italiano situato nell'antica subregione storica del Monreale.
È un importante centro agricolo e termale.
A partire dal 2005 Sardara detiene il riconoscimento di "Bandiera arancione" assegnato dal Touring Club Italiano, mentre nel 2009 ha ricevuto la Certificazione Herity sulla qualità della gestione del patrimonio culturale.
La variante del sardo parlata a Sardara è il campidanese occidentale.
Monumenti e luoghi d'interesse
Nel suo territorio sono presenti numerose tracce della vita delle comunità che in passato hanno abitato il territorio.
Fra i monumenti e i siti archeologici più importanti ricordiamo il villaggio nuragico con tempio a pozzo sacro di Sant'Anastasia, situato dentro il centro abitato, nell'area dove sorge la chiesetta di Sant'Anastasia.
A poca distanza dall'area archeologica di Santa Anastasia, in località "Sa Costa", in una tomba a fossa megalitica, nel 1913 vennero rinvenuti i famosi "arcieri in bronzo".
L'importanza che rivestì il territorio sardarese in epoca nuragica è testimoniata anche dalla presenza di una trentina di nuraghi situati sia sui colli che nelle aree pianeggianti; tra questi ricordiamo il Nuraghe Arrubiu, lungo la strada che porta alle terme.
Si tratta di un nuraghe monotorre quasi totalmente intatto avente una posizione strategica; nella zona sono presenti altri cinque nuraghi.
Vicinissimo alla SS131 è il nuraghe Perra, mai scavato e completamente ricoperto dalla terra e dalla vegetazione.
Da segnalare anche la presenza di una tomba dei giganti nei pressi del confine con il territorio comunale di Sanluri.
Terme
Sardara è nota per le sue rinomate terme, che sono situate in una piccola valle a circa 2 km a ovest del centro abitato, ai piedi del castello di Monreale e lungo la strada provinciale per Pabillonis.
Qui trovano posto i moderni stabilimenti termali, immersi nel verde del boschetto degli eucalipti, dei pini e della macchia mediterranea, accanto all'antico edificio delle terme romane, che in passato erano conosciute con il nome di "Aquae Neapolitanae (II-I secolo a.C.), citate da Tolomeo nell'Itinerario antonino.
I resti delle antiche terme romane, ancora visibili, vennero inglobati negli edifici delle prime terme moderne della Sardegna, edificate alla fine dell'800.
Le acque termali delle sorgenti di Sardara che sgorgano a varie temperature comprese tra i 50 e i 68 °C, vengono classificate in minerali-bicarbonato-alcaline-ipertermali e sono utili nella cura di disturbi locomotori, respiratori, dell'apparato digerente e per il trattamento di inestetismi della pelle.
Architetture religiose
Nel centro storico trovano posto diverse chiese:
- La chiesa romanico-gotica di San Gregorio Magno, risalente al primo quarto del XIV secolo, una delle chiese trecentesche sarde più interessanti, presenta una bellissima bifora di notevole valore architettonico
- La chiesetta di Santa Anastasia di origine bizantina, anche se il suo assetto attuale risale al XV secolo, dove al suo interno ritroviamo un pozzo sacro di età nuragica, una fonte battesimale del '500, un Cristo ligneo del '600 e la statua di Sant'Anastasia
- La chiesa di Sant'Antonio risalente al XVII secolo, dove al suo interno si può ammirare un altare ligneo policromo settecentesco con tre nicchie dove troneggiano le statue di San Francesco, Sant'Antonio e della Madonna della difesa;
- La chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta (patrona di Sardara), edificata nei primi decenni del 1600, probabilmente su una preesistente chiesa romanica.
È dotata di torre campanaria a canna quadrata,costruita tra il 1634 e il 1639, demolita e poi ricostruita nel 1706.
Al suo interno sono presenti un antico organo a canne del 1758, un bellissimo altare marmoreo e delle pregevoli statue lignee, tra cui quella di San Bartolomeo, i busti lignei dei Santi Pietro e Paolo e il retablo con altare ligneo della Madonna d'Itria del XVIII secolo. - Nella zona delle terme si trova il santuario diocesano di Santa Maria de is Acuas, chiamata popolarmente anche Santa Mariàcuas (Madonna delle Acque), Patrona massima della diocesi di Ales-Terralba, da sempre meta di pellegrinaggi e sede di un'importante festa religiosa popolare.
Nell'altare del santuario è presente l'antica statua della Madonna, realizzata in epoca spagnola e databile tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento.
Il simulacro processionale, invece, è custodito tutto l'anno nella parrocchia della Beata Vergine Assunta e viene trasferito processionalmente al Santuario in occasione delle festività di maggio e settembre.
Architetture civili
Molto suggestivo è il centro storico del paese con le strade in selciato e le tipiche case campidanesi in pietra, dotate di pregevoli portali.
Nel centro abitato si possono ammirare alcuni edifici storici di pregio e ville padronali, come "Villa Diana" e "Casa Pilloni", inserite nell'itinerario delle ville e delle dimore di pregio in Sardegna, la Casa Orrù, l'edificio delle vecchie scuole elementari e la Casa del Balilla.
Architetture militari
Il centro abitato e la sottostante pianura sono dominati dal sistema collinare di Monreale, sul quale svettano i resti del Castello medievale di Monreale, che sorgono in cima a un imponente colle di forma conica a 274 m s.l.m., a sud-ovest del paese, visibile da buona parte del Campidano.
Testo tratto da:
- Wikipedia (Creative Commons)