Nel cuore della provincia di Fermo, la valle dell'Aso rappresenta un unicum con suoi caratteristici borghi medievali, che si ergono su verdi colline.
Antichi castelli distanziati solo dalla conformazione morfologica della vallata.
Ogni luogo ci offre delle splendide sorprese, ogni paese sembra essere una pietra preziosa incastonata nel diadema che la valle rappresenta.
Risalendo questa fertile e verdeggiante vallata, in direzione dei Monti Azzurri (Monti Sibillini), in un territorio articolato da case rurali edificate con pietre provenienti dallo stesso fondo, strade poderali, alberi di querce, gelsi e noci, s'incontra ad un certo punto, in cima ad un pendio collinare che domina la sponda sinistra dell'antico Hausum (l'odierno fiume Aso), Ortezzano.
Fiero e ricco di suggestioni storiche Ortezzano si erge a 301m. sul livello del mare; il piccolo ma vivace comune vede le sue origini perdersi indietro nel tempo sino all'epoca dei Piceni.
I paese, con il suo Stemma (tre ortensie in cima a tre colli) sembra volerci testimoniare ciò che mostra di essere: un luogo che per caratteristiche e vocazione è naturalmente chiamato alla realizzazione del centro commerciale naturale denominato "Hasum".
Oggi Ortezzano si estende su un territorio di Ha 699, di cui solo Ha 52 di superficie urbana.
L'economia del paese è legata all'agricoltura, alla quale sono connesse molteplici iniziative di trasformazione e commercializzazione dei suoi prodotti e il turismo.
La fertilità della valle e del territorio collinare permette di ottenere una pregiata e stimata coltivazione ortofrutticola.
Numerosi sono i laboratori artigianali a conduzione familiare che si caratterizzano per la specificità dei prodotti; da ricordare la rinomata lavorazione di carni suine, l'eccellente produzione d'olio e uva, che le cantine locali trasformano in vini di qualità quali: Palerio e Rosso Piceno.
Il patrimonio monumentale d'Ortezzano è particolarmente interessante, il fascino del suo centro storico e la bellezza dell'ambiente circostante fanno di questo una ricercata meta turistica.
Per il visitatore che decide di fermarsi ad Ortezzano, catturato dallo splendore dei luoghi, dai suggestivi scorci che narrano d'antiche vicende storiche, numerose sono le strutture ricettive che il paese offre.
Un'eccellente cucina, arte, storia, tradizioni popolari (la cui custodia e promozione sono garantite dalla biblioteca Comunale "Giuseppe Carboni", Museo di Arte Contemporanea, dal "Centro di Studio sul Folkore Piceno" e da due Gruppi Folk: "Li Mazzamurelli de' li Sibillini" ed "Ortensia"), cortesia e simpatia è ciò che troverete in questo Comune.
Per apprezzare in pieno la bellezza del borgo di Ortezzano proponiamo un percorso storico-artistico che tocca tutte le principali evidenze monumentali del paese, il nostro giro inizia dirigendosi lungo Via Roma dove s'incontra ad un certo punto il Monumento ai Caduti, costruito nel 1971 su disegno del pittore-scultore Marcello Savini 1928-1995).
Dal monumento proseguendo per Via Giacomo Leopardi si raggiunge la piccola e incantevole piazza Umberto I sulla quale si affaccia la Chiesa di Santa María delle Grazie ora "del Soccorso".
Il tempio originanamente sub-urbano risale al 1450 ed era ornato da un affresco avente come tema la "Madonna delle Grazie e ai lati i santi Girolamo e Maddalena", di cui ancora oggi rimane un frammento nella cappella laterale destra.
La chiesa fu ampliata nel 1585 e di nuovo nel 1759.
Al
suo interno è conservata una tavola "Madonna col Bambino e Santi" opera di Vincenzo Pagani, realizzata in età giovanile.
Sempre nella piazza, nella sede comunale si può visitare la biblioteca Comunale "Giuseppe Carboni" e il Museo Permanente di Arte Contemporanea, nel quale sono esposte oltre 60 opere dell'artista "Giavini".
Dalla i piazza si scende, seguendo Via Carboni, dove si incontra l'abitazione del latinista (G. Carboni 1856-1929 è l'insigne studioso natio del luogo ed autore insieme a C. Campanini, del notissimo dizionario latino-italiano), per giungere alla Porta da Sole (in stile gotico), aperta sulle antiche mura.
Svoltando a sinistra si risale una scalinata che costeggia l'antico Teatrino parrocchiale per arrivare al Largo San Girolamo, mirabile sagrato delimitato da un lato dall'imponente e maestosa chiesa parrocchiale di San Girolamo.
Sulla sua parete laterale è possibile ammirare il più antico stemma del paese, risalente al 1637.
Lasciato Largo San Girolamo attraverso Via San Girolamo si arriva, prendendo una stradina discendente, fino alla Piazza Marcello Savini, delimitata da costruzioni medievali.
In questa piazza si apre una terrazza sulla vallata dell'Aso, dalla quale si può godere di una meravigliosa vista panoramica.
Avvolto da una dolcissima quiete, l'occhio dello spettatore può perdersi tra i dolci pendii, sulla cima dei quali si ergono piccoli borghi dai caratteristici profili, movimentati da campanili, antiche torri e resti di fortificazioni, oppure soffermarsi stupiti ed estasiati sui coltivi dai mille colori e profumi.
Lasciato il belvedere e risalendo in direzione del Torrione, se si decide di svoltare a sinistra si scende attraverso il famoso Muro di Ortezzano, caratterizzato da una forte pendenza; anche se il percorso può risultare un pò faticoso, per i visitatori più coraggiosi il premio è l'arrivo ad una suggestiva ed antica fonte immersa nei verde, la Fonte Tre Cannelle, dalla quale sgorga una limpida e fresca acqua.
Risalendo su per il Muro, si raggiunge il Largo del Carmine, piazza che merita un'attenta visita, il largo è delimitato dalla Torre Ghibellina a base pentagonale irregolare con merli a coda di rondine da un lato, la splendida e originale Chiesa del Carmine o del Suffragio dall'altro.
La Chiesa, costruita tra il 1715 e il 1725 dai Fratelli Papetti, è un raro esempio di costruzione in cotto con facciata barocca a linee convesse, con cupola e lanternino ottagonali.
Sull'altare maggiore è posto un quadro, "Madonna del Carmine", della scuola del Maratta.
Prima di lasciare il centro storico è d'obbligo una sosta nella Piazzetta o Piazza Felice Cavallotti, dove sorgeva l'altra torre dell'antico Castello (da notare l'entrata con arco sulla piazza).
Imboccando Via di Piazza si giunge in Via Giacomo Leopardi concludendo così la nostra passeggiata per le vie del paese.
COME RAGGIUNGERCI: Usciti dal casello autostradale A14 di Pedaso, ci si immette sulla strada SS16 Adriatica in direzione Pedaso. Giunti al centro di quest'ultimo si prende la SP238 (Valdaso) seguendo le indicazioni per Ortezzano. Dopo 24 Km si arriva a destinazione.