Caulonia, anticamente chiamata Castelvetere e Kaulonia (Dialetto Greco - calabro), è un comune della provincia di Reggio Calabria.
Una passeggiata al centro storico di Caulonia è un'esperienza senz'altro più espressiva di qualunque altra cosa possa leggersi o scriversi sul suo patrimonio artistico.
Vi si può cogliere un denso apparato stratigrafico, tra muri antichi e attuali, con una profonda percezione dello spirito del luogo come teatro del paesaggio.
II centro storico sorge su uno sperone roccioso a circa 300 metri s.l.m. e fino al 1860 era denominato Castelvetere (Castrum vetus =vecchio castello), di cui rimangono pochi ruderi, ma che contribuiscono a mantenere ancora oggi un' immagine di Caulonia simile ad una roccaforte.
Sono invece ancora visibili quattro porte medievali della cinta muraria, ormai inglobate nel tessuto urbano:
- Porta Sant'Antonio o del Salvatore, in arenaria;
- Porta Pusterla, collegata alle mura del castello, in pietra e mattoni;
- Porta Amusa, la porta degli orti e della strada lungo il fiume Amusa;
- Porta Allaro, la più piccola, in pietra e mattoni, rivolta verso la costa sulla via del fiume Allaro e sulla sua foce.
Dal punto di vista religioso Castelvetere si distingueva per un rilevante numero di chiese, che oggi (quelle rimaste, grazie agli interventi di restauro), arricchiscono il prezioso patrimonio storico-artistico del paese.
Tra queste troviamo:
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La chiesa Matrice costruita nel 1513 per volontà del conte Vincenzo carafa.
Era una delle undici chiese proto papali della diocesi di Gerace.
Al suo interno, suddiviso in tre navate e decorato in stile settecentesco, troviamo il sarcofago rinascimentale in marmo bianco di Vincenzo carafa (monumento nazionale di grande interesse artistico), ivi collocato nel 1637 a cura di Geronimo carafa.
L'altare maggiore, di pregiata manifattura, è in marmi misti mentre il coro è in noce.
In una cappella laterale troviamo la statua di San Ilarione Abate, patrono della città;
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La chiesa dell'Immacolata, di vecchia fondazione, esistente nel 1690, quale edificio facente parte del distrutto convento degli agostiniani.
L'interno a unica navata è riccamente decorata in stile barocco con quattro altari laterali, due del ‘700 e due del ‘900.
L'altare maggiore, in marmo di pregevole fattura, è sovrastato da una pregiatissima e artistica statua marmorea, a tutto tondo raffigurante la vergine immacolata (monumento nazionale).
L'altare è separato dalla navata da una balaustra di marmo, ricamata e intarsiata nei suoi colori presentando una fine ed elegante bellezza.
In essa si conserva la maestosa statua del cristo alla colonna, opera lignea del ‘600 (monumento nazionale).
Vi sono due organi uno del ‘700 e uno del ‘900.
- La chiesa del SS. Rosario era legata all'esistenza di un antico convento domenicano distrutto dal terremoto del 1783 e di cui rimangono i resti a ridosso della chiesa.
Costruita in legante barocco, con cornici aggentanti e possenti colonne decorative, la chiesa presenta un interno a navata unica e un soffitto a cassettoni.
In questa comunità domenicana si dice abbia trovato asilo il filosofo Tommaso campanella.
All'interno troviamo delle preziose tele e dei pastori napoletani del ‘700;
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L'ex chiesa di San Zaccaria è tra le più antiche chiese di Caulonia.
Attualmente si conserva una pregevole Deesis raffigurante il Cristo pantocrator al centro e la madonna e san Giovanni ai lati, proprio come le famose Deesis bizantine di cui la più importante si trova nella basilica di Santa Sofia a Istanbul (Costantinopoli).
Possiamo quindi affermare che l'affresco bizantino che si trova a Caulonia rientra in un circuito culturale molto più ampio, essendo le Deesis bizantine le più diffuse nel meridione;
Oltre alle chiese, alcuni palazzi signorili, con portali, corti interne, ricchi giardini e preziosi arredi, sono davvero di pregiata fattura artistica, indicando il benessere socio-economico che Castelvetere aveva raggiunto intorno al '700.
Tra le ville private, più importanti ricordiamo l'elegante Villa Campisi, circondata da giardini e chiostri di notevole interesse non solo dal punto di vista architettonico ma anche botanico e officinale.
La via più importante del centro storico è intitolata a Vincenzo Niutta (dotto illustre castelveterino dell'800) mentre, Piazza Mese, Piazza Seggio e Piazza Baglio, corrispondono rispettivamente al centro religioso, politico e commerciale del paese.
Tra i bei portali del centro storico ve ne sono alcuni in arenaria chiara tendente all'ocra e altri, singolarissimi, in arenaria rossa, come quello dell'ex chiesa di San Leo.
Numerosissimi poi sono anche i portali settecenteschi in granito locale bianco, molto ben lavorati e riccamente decorati, secondo il gusto artistico dell'epoca e la bravura degli scalpellini di maestranza serrese.
Tutti questi elementi uniti collegati dalle strade (con lastricati o ciottoli in pietra) che in molti punti costeggiano le antiche chiese, le piazze, gli antichi Palazzi (che si affacciano con i loro imponenti e maestosi portali), e si intrecciano con tanti vicoli stretti (vinedi), fanno del centro storico un borgo di collina estremamente affascinante.
Nei periodi estivi si organizzano convegni, manifestazioni, sagre, e feste, che contribuiscono ad aggregare i cittadini del paese e delle frazioni, ma soprattutto ad attirare tanti turisti, che possono ammirare quanto di positivo, dal punto di vista culturale, storica, artistica e gastronomica, il paese può offrire.
Ricordiamo ad esempio l'evento di Tarantella Power (oggi Kaulonia Tarantella Festival) che da un decennio, alla fine di agosto riesce a richiamare nel piccolo borgo, migliaia di persone provenienti da ogni parte d'Italia, grazie anche all'organizzazione di corsi e seminari sul tipico ballo tradizionale calabrese, a cura dell'amministrazione comunale.
Da ricordare anche i riti della settimana santa, con il rito del Caracolo.
Testo a cura di:
Suraci Paolo