La basilica dei Santi Apostoli e Nazaro Maggiore comunemente detta di San Nazaro in Brolo, è un luogo di culto cattolico del centro storico di Milano, situato in piazza San Nazaro in Brolo.
Il complesso si compone della Basilica, fatta edificare da Sant'Ambrogio vescovo di Milano nel IV secolo, dei rinascimentali Mausoleo Trivulzio e Cappella di Santa Caterina.
Nel secolo scorso è stata oggetto di restauri che l'hanno riportata alle forme romaniche e paleocristiane.
All'esterno la basilica di San Nazaro in Brolo si presenta con un doppio prospetto.
Il prospetto principale, che dà sull'omonima piazza, è costituito dalla severa mole (della facciata) della Cappella Trivulzio.
Essa, esternamente a pianta quadrata, presenta un paramento murario in mattoni rossi ed è suddiviso in due ordini sovrapposti da un cornicione, con lesene marmoree tuscaniche in quello inferiore e ioniche in quello superiore, rimasto incompiuto.
In basso, si apre l'unico portale, con timpano triangolare marmoreo, affiancato da due porte murate.
Sopra di esso, un bassorilievo raffigura al centro lo stemma Trivulzio, affiancato da due putti che sorreggono gli stemmi Colleoni (a sinistra) e Gonzaga (a destra), in onore delle casate delle sue due mogli.
Al centro dell'ordine superiore, si apre una bifora.
La cappella è sormontata da una lanterna ottagonale.
Il secondo prospetto della chiesa, cioè quello che dà su largo Francesco Richini, è costituito dalla testata del transetto sinistro, ovvero una grande abside.
Essa è decorata lungo il bordo superiore da una serie di archetti ciechi a tutto sesto, mentre nella fascia centrale, in basso, vi è una grande portale murato avente un piccolissimo protiro sorretto da due esili colonne.
Di fianco all'abside del transetto sinistro si trova la cappella di Santa Caterina, opera di Antonio da Lonate (1456-1541), che la costruì su ispirazione delle opere del Bramante e che è caratterizzata dalla cupola con tamburo cilindrico e copertura conica.
L'interno della basilica è preceduto dalla 'Cappella Trivulzio', particolare opera architettonica di Bartolomeo Suardi, detto Bramantino, costruita sull'area dell'antico quadriportico della chiesa.
Il mausoleo, ideato per raccogliere le spoglie della famiglia Trivulzio, è a pianta ottagonale e presenta una decorazione suddivisa in in tre fasce orizzontali sovrapposte:
La rilevanza dell'opera architettonica del Bramantino, probabilmente ispirata al vicino sacello di Sant'Aquilino in San Lorenzo alle Colonne, è dovuta al fatto che l'estrema sobrietà e l'essenziale eleganza del mausoleo anticipano le esigenze di austerità dell'epoca della controriforma.
Tale intenzione di solennità e di semplicità è dimostrata dall'iscrizione posta sotto all'arca di Gian Giacomo Trivulzio:
« Qui nunquam quievit, quiescit. Tace. » ( Tace Colui che non ebbe mai requie, ora riposa: silenzio! )
Si tratta della più antica chiesa a croce latina della storia dell'arte occidentale.
Si accede alla Basilica Apostolorum tramite il portale che si trova sulla parete opposta all'ingresso della Cappella Trivulzio.
L'impianto interno della basilica è costituito da una via di mezzo fra una croce latina e una croce greca: mentre la navata centrale (composta da due campate coperte da volta a crociera) misura circa 25 metri, gli altri tre bracci (uguali, composti ognuno da una campata e da un'abside) misurano circa 20,30 metri.
Sulla controfacciata, sorretta da possenti mensole marmoree, si trova la cantoria lignea barocca, in cui vi è l'organo settecentesco; invece, lungo le pareti, sono disposte delle tele di vari autori raffiguranti alcuni Santi e delle scene della vita di Gesù.
All'interno dell'abside maggiore, sopraelevato di alcuni gradini rispetto al piano di calpestio della navata, si trova l'imponente altar maggiore, opera in stile barocco.
Realizzato in marmi policromi (soprattutto in marmo nero), è costituito dalla mensa, con paliotto aureo, dal tabernacolo e dal baldacchino sorretto da colonne corinzie tortili, all'interno del quale si trova la statua in marmo bianco del Cristo Risorto.
Alla destra dell'altare maggiore si trova un ambiente altomedievale detto basilichetta di San Lino, con resti di affreschi e sinopie.
Nel transetto sinistro si trova l'altare di Sant'Arderico, le cui statue chiare risaltano sopra l'ancona in marmi scuri.
Il transetto destro conserva alcuni episodi artistici importanti.
Sul lato sinistro si trova la Crocifissione di Bonino da Campione: questo bassorilievo, databile nel XIV secolo, raffigura con estrema chiarezza e veridicità Cristo morto in croce con ai lati Maria sua madre e Giovanni Evangelista inginocchiati.
Sul lato destro, invece, una Ultima Cena rinascimentale di Bernardino Lanino.
Ai suoi piedi, si trova la tomba di Dioscoro, medico egiziano alla corte imperiale milanese in epoca tardoantica.
Sulla tomba sono iscritti tre epigrammi in distici elegiaci, due in greco e uno in latino.
Dal transetto sinistro, attraverso una porta, salendo alcuni gradini, si accede alla cappella di Santa Caterina d'Alessandria, costruita su progetto di Antonio da Lonate nel 1540 circa, che si ispirò alle opere architettoniche del Brunelleschi e del Bramante.
L'ambiente, a pianta rettangolare coperto da una cupola semisferica in cui si aprono alcune finestre a forma di piccoli rosoni, custodisce due opere: la statua dell'Addolorata, sull'altare, e l'affresco raffigurante “il Martirio di Santa Caterina d'Alessandria”, opera di Bernardino Lanino (1548-1549; in collaborazione con Giovan Battista della Cerva), che ricopre interamente una strombatura ad arco a tutto sesto sulla parete sinistra della cappella.
Esso si articola in più scene: al centro è raffigurata “la scena del miracolo della ruota”, a sinistra, dall'alto, “Caterina che cerca di convertire l'Imperatore” e “il processo di Caterina”; a destra, dall'alto, “la decapitazione di Caterina” e “la morte di Caterina”.
Lungo la parete destra, sopra la porta che collega la cappella all'esterno, si trova una vetrata policroma dipinta, opera di Luca da Leida raffigurante “Scene della vita di Santa Caterina d'Alessandria”.