Palazzo della Signoria - Biblioteca Planettiana  Jesi

Il Palazzo della Signoria fu progettato nel XV secolo da Francesco di Giorgio Martini originariamente per ospitare la Magistratura cittadina, poi la Magistratura Pontificia e, dopo l'Unità d'Italia, la Magistratura, l'Archivio Notarile e il carcere della locale circoscrizione amministrativa.
Nel 1913 ospitò il primo Centralino Telefonico Automatico d'Italia e divenne infine sede della Biblioteca.
Dal punto di vista architettonico l'edificio è potente ed elegante ed è dotato di una torre seicentesca e di un cortile interno.
La facciata, oltre al grande portale ad arco a tutto sesto, presenta anche un'edicola marmorea che ospita la scultura di un leone rampante, la cui base reca l'iscrizione latina “Re Esio lo concesse, Federico II Imperatore lo incoronò, la Repubblica pontificando Alessandro VI lo pose ” (“Re Esio lo concesse, l'imperatore Federico II lo incoronò, la Repubblica, sotto il pontificato di Alessandro VI, lo depose”).
Degni di nota sono anche i due blocchi di pietra posti ai lati della porta, che recano l'incisione delle unità di misura lineari “canna” e “gradino” in uso nel Comune di Jesi nel Medioevo e nei secoli successivi.
Le pietre raffigurano anche le dimensioni di tegole e mattoni che dovevano essere tassativamente rispettate in passato nella costruzione o ristrutturazione di edifici all'interno delle mura cittadine.
Durante i lavori di restauro del Palazzo negli anni '30, furono proprio queste le misure utilizzate come termine di riferimento.