Orario di apertura: dalle 09.00 alle 20.00 tutto l'anno
(chiuso Lunedì, Natale, 1° gennaio, 1° maggio)
La prima raccolta di epigrafi, di età romana, fu assemblata dal nobile Giorgio Contarini verso i primi del Seicento; questa prima collezione andò via via arricchendosi di materiali provenienti dai corredi tombali scoperti a Este nella seconda metà del secolo XIX.
Il nucleo dell'attuale Museo Atestino si deve però a Vincenzo Fracanzani, podestà di Este, che nel 1834 decise l'istituzione di una raccolta inizialmente denominata Museo Civico Lapidario, ubicato dapprima presso la chiesa di San Francesco, attigua all'Oratorio di Santa Maria.
Questa sistemazione si rivelò inadeguata e lo Stato istituì il Museo Nazionale (decreto del 1° aprile 1887) e trasferendo la sua sede a Palazzo Mocenigo.
Il museo, il cui centenario è stato celebrato nel 2002, è stato ristrutturato agli inizi degli anni ‘80 ed è stato riaperto al pubblico nel 1984.
La visita si snoda attraverso undici sale iniziando dal primo piano.
Di seguito saranno brevemente illustrati i percorsi più interessanti sia all'interno della sezione pre-romana (sale I-V), sia all'interno di quella romana (sale VI-X).
Nella prima sala sono raccolti reperti a partire dall'Eneolitico (III millennio a.C.) fino all'Età del bronzo ed alla primissima Età del ferro (IX secolo a.C.).
Notevoli i manufatti litici e ceramici e i numerosi vasi d'argilla di forma varia e d'impasto rossastro.
La seconda sala è dedicata agli abitati dell'Età del ferro della città e del suo territorio; raccoglie fibule in bronzo e in ferro semi-lavorato, strumenti per la tessitura, vasi fittili.
Moltissimi in questa sala gli esempi di vasellame da cucina e da tavola.
Nella terza sala, dedicata agli antichi culti funerari, sono raccolti i reperti relativi alle principali necropoli atestine dei secoli IX-III a.C..
Il percorso si snoda attraverso una settantina di corredi tombali.
Il manufatto più pregevole qui conservato è la situla bronzea “Benvenuti”, databile al 600 a.C. circa; si tratta di una coppa di bronzo sbalzata e cesellata con rappresentazioni zoomorfiche e scene di vita quotidiana.
La IV sala raccoglie gli ex-voto provenienti dai luoghi di culto di Este, il più importante dei quali sorgeva lungo il corso dell'Adige ed era dedicato alla dea Reitia, divinità sanante.
La V sala espone i più recenti rinvenimenti pre-romani nel Veneto.
Nella VI sala, la prima della sezione romana, è documentata la romanizzazione del territorio attraverso la raccolta di documenti archeologici, epigrafici e linguistici.
Oltre a questo, bei corredi tombali con eleganti gioielli in argento ed una grande quantità di ceramiche grigie.
Il materiale della sala VII è principalmente composto da iscrizioni pubbliche nominanti le persone che ricoprivano determinate cariche.
La sala VIII è dedicata alle necropoli e i monumenti funerari sono presentati suddivisi per tipo (inumazione o incinerazione) e per forma (ad ara, a edicola, a lastra, a sarcofago, ecc.).
Nelle sale IX e X sono esposti gli oggetti legati alle attività domestiche ed economiche, oltre a gioielli e a quanto era in uso per la cura e per l'abbellimento della persona.
La visita al museo si conclude nella sala XI, dove è raccolto materiale databile ad epoche assai più recenti, alto-medievale, medievale e rinascimentale, proveniente da edifici demoliti.
Testo tratto da:
Este, Città di Antichissima Origine - Turismo Padova e Terme Euganee