Il Comitato Festeggiamenti Paesani di Montagnano viene costituito nel 1972 con il fine di animare la comunità, creare momenti di aggregazione, ripensare al passato, alle proprie radici, alla ricerca di un futuro migliore in un mondo sempre più complicato e che pare aver dimenticato i valori di un tempo che ci hanno tramandato le generazioni del passato.
Per il raggiungimento di questi obiettivi nello stesso anno vengono poste le basi per quello che sarebbe stato il nostro maggior impegno sotto tutti i punti di vista: l'edizione della Sagra della Nana e dei prodotti tipici locali.
La Nana (assieme ad altri animali da cortile e da lavoro) ha sempre rappresentato uno degli animali preferiti da sacrificare per la nutrizione del popolo contadino della Valdichiana, prima e dopo la storica bonifica del Fossombroni che ridisegnò il territorio ma non le abitudini alimentari.
Soltanto negli anni '50 e '60, con il grande esodo dei contadini verso l'era industriale, alcuni animali, comprese le nane, furono dismesse o quasi e nelle tavole comparvero i primi polli, tacchini, oche e nane, tutti provenienti da allevamenti.
Nonostante ciò, ancora oggi, la Nana rimane il piatto preferito per le feste "ricordate", per banchetti con amici e parenti che vengono da "fuori", se pure sia ormai problematico trovare nane nostrali da acquistare nel territorio.
Ricetta: PICI AL SUGO DI NANA
Ingredienti per il sugo: aglio, cipolla, sedano, carota, prezzemolo, pomodori pelati, olio d'oliva, carne macinata di vitello, carne di nana macinata.
Ingredienti per i pici:
farina, un uovo, sale, acqua, un pizzico di bicarbonato.
Si prepara un sugo ristretto facendo rosolare le carni insieme agli odori ben tritati.
Si bagna con il vino e dopo che è evaporato si aggiungono i pelati passati con il passaverdura.
Si lascia bollire a fuoco basso per circa due ore.
I pici (spaghetti fatti a mano) si preparano impastando, sulla spianatoia, la farina con l'acqua, l'uovo, il sale, il bicarbonato e una goccia d'olio, fino a formare una palla di pasta abbastanza morbida.
Si spiana con il mattarello, lasciando la sfoglia spessa un dito e se ne tagliano delle strisce che andranno "appicciate" fino a formare dei lunghi spaghetti.