Rio Marina è un comune della provincia di Livorno in Toscana, situato sulla costa orientale dell' Isola d'Elba.
È posizionata circa 130 km a sud-est di Firenze e 80 km a sud di Livorno, l'area è di 19,5 kmq.
È stato riconosciuto comune autonomo nel 1881.
La zona di Rio Marina è stata sfruttata fin dai tempi degli Etruschi per scopi minerari, a causa della forte presenza di minerale di ferro nel terreno.
I primi insediamenti fissi risalgono intorno al quindicesimo secolo: in quel periodo la zona era conosciuta come "Piaggia di Rio", e costituiva il punto di accesso al mare del vicino centro abitato di Rio nell'Elba.
In quei periodi infatti le incursioni dei pirati spingevano gli abitanti a costruire i paesi sulle colline: le uniche costruzioni presenti all'epoca erano la Torre di guardia, l'oratorio di San Rocco ed alcuni edifici di servizio.
È nel XVIII secolo, quando ormai le incursioni piratesche sono un ricordo, che il borgo comincia a svilupparsi: alcuni padroni di bastimento e marinai, liguri e corsi, si trasferiscono alla Marina di Rio ed insieme alle guardie, ai pesatori, ad alcuni pescatori e ad altri padroni e marinai scesi da Rio nell'Elba, danno origine alla prima comunità piaggese.
Ai tempi dell'invasione francese del 1799 il paese conta circa 800 abitanti.
È in quel periodo che comincia lo sfruttamento industriale delle miniere di ferro: vengono importate nuove tecnologie e aperte nuove cave.
Nel 1841, nonostante la viva opposizione da parte della parrocchia di Rio nell'Elba, un decreto vescovile sancisce la nascita della parrocchia paesana, che troverà sede nella chiesa di Santa Barbara.
La chiesa verrà ultimata nel 1843, distrutta nel 1860 e successivamente ricostruita alla periferia del paese, dove è tuttora.
Nel 1853 si insedia nel paese una piccola comunità valdese, attiva fino al giorno d'oggi.
Con la spinta delle miniere, il paese vede una forte crescita demografica, fino a raggiungere l'apice alla fine del XIX secolo, quando possedeva una delle migliori flotte della penisola ed era diretta da uomini economicamente forti e politicamente determinati.
È di questo periodo la scissione a comune autonomo: per celebrare l'occasione, sulla cima della torre ottagonale, ormai inutilizzata, viene costruita una torretta con l'orologio, donando al monumento l'aspetto attuale.
A cavallo del 1900, il paese vive una profonda crisi, che terminerà quando la società Elba ottiene il possesso dell'intera catena produttiva delle miniere di Rio, dall'estrazione al trasporto.
Sono momenti di ricchezza per il paese, ma spesso le condizioni di lavoro in miniera sono proibitive: turni di dodici ore in un ambiente malsano, la povertà degli operai che costringeva anche gli anziani e le donne a lavorare.
È in questo periodo che arrivano a Rio le nuove idee socialiste ed anarchiche: nasce nel 1904 la sede locale del Partito Socialista.
Nel 1911 si apre una dura contestazione degli operai contro i dirigenti delle miniere, che si concluderà con la cocente sconfitta del proletariato e il licenziamento di molti operai.
Nove anni dopo, in pieno biennio rosso, venne addirittura tentata l'occupazione e autogestione delle miniere, ma nonostante l'aiuto della giunta comunale socialista anche questo tentativo fallì.
Tuttavia, con l'avvento dei tempi moderni, le miniere subirono un brusco ridimensionamento, fino alla chiusura definitiva nel 1981.
Dopo la chiusura delle miniere, l'attività estrattiva ha dovuto lasciare il passo allo sviluppo turistico, trasformando così Rio Marina in una fiorente località balneare.