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USTICA


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Isola di Ustica
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Comune di USTICA

 dati e informazioni utili

Numero Abitanti : 1.308
Altitudine s.l.m. : 49 mt.
Superfice Kmq. : 8,10
Denominazione abitanti : usticesi
Partita IVA : 00491510822
CAP Codice Postale : 90010
Codice Istat : 082075
Codice Catastale : L519

Mappa Ustica

 GPS / Mappa

Ustica - Coordinate geografiche / GPS
38°42'20.88" N - 13°10'32.77" E
Decimale: 38.70580 - 13.17577



USTICA (Isola di Ustica) è un Comune litoraneo totalmente montano di 1.308 abitanti, situato a 49 metri s.l.m. (Sicilia), il suo territorio si estende su una superfice di 8,10 kmq.

Ustica è un comune italiano della città metropolitana di Palermo in Sicilia, che coincide con l'isola omonima.

L'isola di Ustica si trova nel Mar Tirreno a circa 67 km a nord-ovest di Palermo e a 95 km a nord-ovest di Alicudi, ma non fa parte delle Isole Eolie; occupa una superficie di circa 8,65 km² con una circonferenza di 12 km e misura 3,5 km di lunghezza e 2,5 km di larghezza.
La caratteristica naturale peculiare dell'isola è la presenza di numerose grotte che si aprono lungo le coste alte e scoscese, così come numerosi scogli e secche presenti tutt'intorno all'isola; sono da menzionare la grotta Verde, grotta Azzurra, grotta della Pastizza, grotta dell'Oro, grotta delle Colonne e gli scogli del Medico e della Colombara. Scarseggiano nell'isola le risorse idriche.

Geologicamente essa è affine alle Eolie e di origine vulcanica; sono presenti infatti dei rilievi collinari che rappresentano le vestigia di antichi vulcani (Punta Maggiore, 244 m; Guardia dei Turchi, 238 m) e dividono l'isola in due versanti.
Secondo l'interpretazione del geologo Franco Foresta Martin : Ustica è l'unico vulcano del Tirreno meridionale paragonabile a un hot spot.
I magmi di Ustica sono stati infatti alimentati da un pennacchio di magma risalito direttamente dalle profondità del mantello terrestre.
Ciò rende l'isola dal punto di vista magmatologico molto diversa dalle vicine Eolie e molto più simile all'Etna o alle Hawaii.

Sull'isola è presente la stazione meteorologica di Ustica, ufficialmente riconosciuta dall'Organizzazione meteorologica mondiale.
Le precipitazioni medie annue si attestano a 505 mm, mediamente distribuite in 68 giorni di pioggia, con minimo in estate e picco massimo in autunno-inverno.
L'umidità relativa media annua fa registrare il valore di 78,2% con minimo di 74% a luglio e massimo di 82% a gennaio; mediamente si contano 18 giorni di nebbia all'anno.

La vegetazione naturale è piuttosto scarna, è stata comunque ampiamente stravolta dalla presenza dell'uomo e dalle sue coltivazioni.
Tra le specie di flora più rappresentate troviamo macchia Artemisia arborea, Lentisco, Calicotome spinosa e Ginestra.
Meno diffusa la presenza di piante da frutto come ulivi, mandorli e viti.
È presente anche una diffusa steppa mediterranea.
Ustica è anche nota per essere l'habitat naturale dell'Apis mellifera sicula.
Ad Ustica si trova la riserva naturale orientata Isola di Ustica.

È presente un'area marina protetta, l'Area marina protetta Isola di Ustica, che fu la prima riserva marina protetta italiana istituita nel 1986, assieme a quella di Miramare.
La flora e la fauna marina di Ustica assomigliano per alcuni versi a quella tropicale che la rendono meta ambita per gli appassionati di immersioni.
Sono presenti coralli, rose di mare e una variopinta vegetazione.
La fauna marina è composta principalmente da aragoste, cernie, dentici, ricciole, saraghi, orate, sgombri, barracuda, pesci pappagallo, pesci balestra e spugne.

Gli antichi romani la chiamavano Ustica (da ustum = bruciato) mentre i greci, Osteodes, Οστε?δες («ossario»), per i resti di mercenari che vi sarebbero morti per fame e sete.
Da alcuni viene ritenuta la dimora della maga Circe, citata nell'Odissea, che trasformava gli incauti visitatori in maiali.

Gli insediamenti umani risalgono al Paleolitico; alcuni scavi archeologici hanno portato alla luce i resti di un antico villaggio cristiano.
Sepolture, cunicoli e una gran quantità di reperti archeologici ritrovati anche sott'acqua, a causa dei tanti naufragi avvenuti nel tempo, testimoniano una presenza costante, nel luogo, di vari antichi popoli mediterranei, Fenici, Greci, Cartaginesi e Romani che vi lasciarono vestigia dappertutto.
In seguito divenne base dei pirati saraceni e lo rimase per lunghissimo tempo.

Nel VI secolo vi si stabilì una comunità Benedettina, ma fu ben presto costretta a spostarsi a causa delle imminenti guerre fra Cristiani e Musulmani.
Nel Medioevo fallirono dei tentativi di colonizzare l'isola a causa delle incursioni dei pirati barbareschi, che fecero dell'isola un proprio rifugio.

Nel 1759 Ferdinando IV di Borbone impose una colonizzazione dell'isola; furono edificate due torri di guardia, Torre di Santa Maria e Torre Spalmatore, che facevano parte del sistema di avviso delle Torri costiere della Sicilia, cisterne per raccogliere l'acqua piovana e case che costituirono il centro abitato principale presso la Cala Santa Maria.
Vi vennero coloni palermitani, trapanesi ed eoliani, accompagnati da un centinaio di soldati.
Nel 1762 la popolazione fu preda dei corsari barbareschi e venne quasi tutta rapita e condotta in cattività in Tunisia.
Quindi si intensificarono i lavori a difesa dell'isola, il nuovo ripopolamento avvenne a partire dal 1763, ed in particolare l'ingegnere militare brigadiere Giuseppe Valenzuola già nel 1765 aveva redatto il piano urbanistico dell'attuale abitato, che, perdurando gli attacchi dei corsari, su impulso del governatore borbonico Giuseppe Laghi, venne difeso oltre che dalla Torre di Santa Maria, dal Rivellino di San Giuseppe e dalla connessa Fortezza della Falconiera che fu impiantata a partire dal 1800 sul rilievo omonimo.

Ustica al tempo dei Borbone fu anche un luogo di confino per prigionieri politici e vi restò anche sotto casa Savoia.
Durante il regime fascista Ustica fu luogo di confino.
Vi furono ristretti Amadeo Bordiga, Nello Rosselli, Antonio Gramsci e Ferruccio Parri, oltre che numerosi prigionieri politici senussiti catturati nell'ultima fase della guerra coloniale in Libia.
Nel 1961 il confino fu abolito a causa di proteste popolari e da allora iniziò a svilupparsi il turismo.

Strage di Ustica (ITAVIA volo 870)
La località è conosciuta poiché utilizzata come punto di riferimento geografico della cosiddetta Strage di Ustica, avvenuta il 27 giugno 1980, quando il volo Itavia da Bologna a Palermo, precipitò a una notevole distanza dall'isola; in quell'episodio morirono 81 persone tra passeggeri e equipaggio.

Dopo anni di processi penali e teorie, la sentenza 1871 depositata il 28 gennaio 2013 dalla Terza sezione civile della Suprema Corte identifica come causa della sciagura l'impatto del velivolo con un missile, condannando lo Stato Italiano al risarcimento dei familiari delle vittime per aver eseguito controlli radar inadeguati.


Il testo in italiano è tratto da:
- Wikipedia


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• “Zone climatiche” e “gradi giorno” da: Tabella A allegata al D.P.R. 412/93 aggiornata al 31 ottobre 2009. (Fonte: Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico)

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