La Basilica di San Pietro è uno dei massimi edifici del mondo: lunga ben 218 metri e alta fino alla cupola oltre 130 metri, la superficie totale è di circa 23.000 metri quadrati.
Larga circa 115 metri e alta quasi 46 metri, venne innalzata da Carlo Maderno fra il 1607 ed il 1614, ed è articolata mediante l'uso di colonne d'ordine gigante che inquadrano gli ingressi e la Loggia delle Benedizioni, il luogo dove viene annunziata ai fedeli l'elezione del nuovo papa; al di sotto si trova un altorilievo di Ambrogio Buonvicino, intitolato "Consegna delle Chiavi", del 1614 circa.
Nella trabeazione, al di sotto del frontone centrale, è impressa l'iscrizione
« IN HONOREM PRINCIPIS APOST PAVLVS V BVRGHESIVS ROMANVS PONT MAX AN MDCXII PONT VII
(In onore del principe degli apostoli; Paolo V Borghese Pontefice Massimo Romano anno 1612 settimo anno del pontificato). »
La facciata è preceduta da due statue raffiguranti San Pietro e San Paolo, scolpite rispettivamente da Giuseppe De Fabris e Adamo Tadolini nel 1847 per sostituire quelle precedenti, compiute da Paolo Taccone e Mino del Reame nel 1461.
Sulla sommità sono disposte le statue, alte anche oltre 5,7 metri, di Gesù, Giovanni Battista e di undici dei dodici apostoli (manca san Pietro).
Ai lati della medesima sono collocati due orologi realizzati nel 1785 da Giuseppe Valadier; sotto l'orologio di sinistra si trova una grande campana di 7,50 metri di circonferenza e oltre 9 tonnellate di peso.
La facciata è stata restaurata in occasione del Giubileo del 2000, e riportata ai colori originariamente voluti da Maderno.
Varcato il cancello centrale, si accede ad un portico che si estende per tutta la larghezza della facciata e sul quale si aprono i cinque accessi alla basilica.
L'atrio è fiancheggiato da due statue equestri: Carlo Magno, a sinistra, di Agostino Cornacchini (1725) e, sul lato opposto, Costantino, creata dal Bernini nel 1670 e che sottolinea l'ingresso ai Palazzi Vaticani attraverso la Scala Regia.
Alcuni stucchi arricchiscono tutta la volta sovrastante, da un'idea di Martino Ferrabosco ma realizzata da Ambrogio Buonvicino, a cui appartengono anche le trentadue statue di papi collocate ai lati delle lunette.
Sulla parete sopra l'accesso principale alla basilica è riportato un importante frammento del mosaico della "Navicella degli Apostoli", eseguito da Giotto per la primitiva basilica e collocato nell'attuale sede solo nel 1674.
Per entrare nella basilica vi sono cinque porte.
La porta all'estrema sinistra è stata realizzata da Giacomo Manzù nel 1964, ed è nota come Porta della Morte: venne commissionata da Giovanni XXIII e prende questo nome poiché da questa porta escono i cortei funebri dei Pontefici.
È strutturata in quattro riquadri; nel principale vi è la raffigurazione della deposizione di Cristo e della assunzione al cielo di Maria.
Nel secondo sono rappresentati i simboli della Eucarestia: pane e vino, richiamati simbolicamente da tralci di vite e da spighe tagliate.
Nel terzo riquadro viene richiamato il tema della morte.
Sono raffigurati l'uccisione di Abele, la morte di Giuseppe, il martirio di San Pietro, la morte dello stesso Giovanni XXIII che non visse abbastanza per vederla (in un angolo è richiamata l'enciclica "Pacem in Terris"), la morte in esilio di Gregorio VII e sei animali nell'atto della morte.
Dal lato interno alla basilica vi è l'impronta della mano dello scultore e un momento del Concilio Vaticano II, quello in cui il cardinale Rugambwa, primo cardinale africano, rende omaggio al papa.
Segue la Porta del Bene e del Male, opera di Luciano Minguzzi che vi ha lavorato dal 1970 al 1977.
La Porta Centrale, o Porta del Filarete, fu ordinata da papa Eugenio IV ad Antonio Averulino detto appunto il Filarete e venne eseguita tra il 1439 e il 1445 per l'accesso alla basilica costantiniana.
È realizzata in due battenti di bronzo e ogni battente è diviso in tre riquadri sovrapposti.
Nei riquadri in alto sono rappresentati a sinistra Cristo in trono a destra Madonna in trono; nei riquadri centrali sono rappresentati San Pietro e San Paolo, il primo mentre consegna le chiavi a papa Eugenio IV, il secondo rappresentato con la spada e un vaso di fiori.
I riquadri inferiori rappresentano il martirio dei due santi.
A sinistra la decapitazione di San Paolo, a destra la crocifissione capovolta di San Pietro.
I riquadri sono incorniciati da girali animati con profili di imperatori e nell'intercapedine fra questi vi sono fregi con episodi del pontificato di Eugenio IV.
Dal lato interno vi è la insolita firma dell'artista.
Questo ha rappresentato i suoi allievi al seguito di un mulo che lui stesso cavalca.
A destra rispetto alla precedente si trova la Porta dei Sacramenti.
È stata realizzata da Venanzo Crocetti ed inaugurata da papa Paolo VI il 12 settembre 1965.
Sulla porta è rappresentato un angelo che annuncia i sette sacramenti.
La porta più a destra è la Porta Santa realizzata in bronzo da Vico Consorti nel 1950 e donata a papa Pio XII.
Nelle sedici formelle che la costituiscono si può vedere lo stesso Pio XII e la bolla di Bonifacio VIII che indisse il primo Giubileo nel 1300.
Al di sopra sono presenti alcune iscrizioni:
PAVLVS V PONT MAX ANNO XIII, mentre quella appena sopra la porta recita GREGORIVS XIII PONT MAX.
In mezzo a queste due scritte sono presenti alcune lastre che commemorano le recenti aperture.