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Arena di Verona 

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ARENA DI VERONA

Anfiteatro romano situato nel centro storico


Verona
»Regione: VENETO - ITALIA

Mappa Arena di Verona - Verona

 Mappa / Come arrivare:

GPS / Coordinate geografiche
45°26'19.93" N - 10°59'39.88" E
Decimale: 45.43887 - 10.99441

0,09 Km. dal centro di Verona
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ARENA DI VERONA - cosa vedere nel Comune di Verona (Veneto)

L'Arena di Verona è un anfiteatro romano situato nel centro storico di Verona, icona della città veneta assieme alle figure di Romeo e Giulietta.
Si tratta del terzo anfiteatro romano per dimensioni in Italia, dopo quello di Roma, il Colosseo, e l'anfiteatro capuano, ed è sicuramente fra i meglio conservati.
Durante il periodo estivo viene proposto il celeberrimo festival lirico e fanno tappa anche numerosi cantanti famosi.
Una manifestazione ormai consolidata nel calendario areniano è anche la serata finale del Festivalbar, proposta in due eventi in diretta tv, dove si stabilisce il vincitore della manifestazione che gira l'Italia nel periodo estivo.
Il nome originale sarebbe anfiteatro di Verona, in latino amphitheatrum Veronae, anche se oggi è conosciuto volgarmente come Arena, ovvero la sabbia che ricopriva la parte centrale degli anfiteatri romani, dove si svolgevano gli spettacoli.
L'aspetto del monumento è oggi piuttosto diverso rispetto a quello originale, in particolare per via della mancanza dell'anello esterno, che sarebbe stata la vera facciata monumentale, compito oggi svolto dalla fronte interna, lasciata scoperta dalla terza galleria, presente solo nella cosiddetta ala, composta da quattro archi, l'unico tratto rimasto in piedi della cinta esterna.
Questo anello non aveva una funzione portante, ma serviva da facciata monumentale all'opera: le sue arcate riflettevano esattamente gli ambienti vuoti sottostanti la cavea, mentre gli enormi pilastri riassumevano e ultimavano le linee di forza che provenivano dall'interno.
La sovrapposizione di tre ordini di arcate rendevano espliciti all'esterno l'esistenza delle due gallerie e del porticato superiore, mentre gli architravi concludevano le volte delle gallerie interne.
In questo modo i complessi volumi interni trovano all'esterno un espressione estetica e spaziale.
I collegamenti tra facciata e la costruzione restrostante sono dati solo della fondamenta comuni e dalle volte a botte della terza galleria e di quella soprastante. La facciata è composta da tre ordini sovrapposti di arcate, realizzata interamente con blocchi ben squadrati di una pietra molto comune nella provincia di Verona, il calcare Rosso Ammonitico.
Le arcate del primo ordine sono alte 7,10 m, quelle del secondo 6,30 m, mentre quelle del terzo 4,50 m: questa disposizione delle altezze accentua, se visto dal basso, l'impressione dello slancio verticale. I pilastri del primo ordine sono larghi 2,30 m e profondi 2.15 m (quindi quasi quadrati), e su di essi una lesena si conclude con un capitello di ordine tuscanico, al livello della cornice.
Gli archi si appoggiano su due semicapitelli, e si concludono sul lato della lesena, poco sopra la sua metà. Al di sopra dei capitelli tuscanici si trova una fascia di blocchi che, sopra ogni arcata, portano il numero di ingresso (oggi sono presenti quelli dal LXIV al LXVII, anche se attorno all'anfiteatro sono disposti altri blocchi con la numerazione), quindi un secondo fascio di blocchi uguali al precedente, che sostengono la superiore cornice. Dato che le arcate, e quindi gli ingressi, erano 72, considerando la numerazione di quelli superstiti dell'ala si può evincere che il numero I doveva essere quello dell'ingresso ovest, a conferma della maggiore importanza di quel settore.
La numerazione degli ingressi procedeva in senso antiorario.
Il secondo ordine della facciata è praticamente uguale al primo, se si esclude la minore altezza.
Nel terzo ordine vi è invece qualche piccola differenza: i capitelli sono sempre di ordine tuscanico, però sono assenti le lesene, mentre la cornice è costituita da da una trabeazione conclusa da un fregio e un'ulteriore cornice.
All'interno si trovavano poi delle mensole utilizzate per sostenere le travi del portico, e certamente non per sostenere il velario, come hanno pensato alcuni studiosi (anche perché con il suo enorme peso le mensole avrebbero potuto sostenerlo solo se poste esternamente).
L'utilizzo dello stesso ordine in tutti gli ordini è tipico di altri anfiteatri, come quello di Nîmes o di Pola.
Partendo dall'interno dell'anfiteatro e muovendo lungo l'asse delle gallerie si trovano un massicio in opera cementizia a 6,80 m dal magine esterno della cavea e quindi la prima galleria, larga 3 m ed alta 3,60 m, seguita dopo 11,18 m dalla seconda, larga 3,30 m ed alta 9,10 m, ed quindi la terza galleria a 14,45 m dalla seconda, larga 4,30 m ed alta 8,15 m.
Sopra la galleria più esterna ne sorgeva un'altra (delle stesse dimensioni), che, a sua volta, reggeva il portico della cavea.
Queste tre gallerie concentriche andavano a formare quattro settori. Partendo sempre dall'interno, tra l'arena e la prima galleria è presente il primo ordine di gradinate, il maenianum.
Il primo corridoio anulare, detto praecintio, poggiava sulla volta della prima galleria, e separava il secondo ordine di gradinate, tra prima e seconda galleria. Sopra la volta della seconda galleria vi era quindi il secondo corridoio anulare, che separava il secondo dal terzo ordine di gradinate.
A questo punto le scale che portano ai vomitori hanno un andamento più complesso ed iniziano ad incrociarsi.
Vi era quindi un terzo corridoio anulare che separava terzo e quarto ordine di gradinate.
Dopo si alzava un portico, in corrispondenza della galleria più esterna, il cui tetto poggiava sul colonnato antistante la cavea da una parte, e su delle mensole (ancora visibili sull'ala) dall'altra.
L'ingresso più monumentale dell'anfiteatro è posto ad ovest dell'edificio, quindi verso porta Borsari e la via Postumia: qui la volta centrale è alta il doppio delle altre e giunge fin sotto le gradinate della cavea.
Il settore ovest doveva quindi essere il più importante, come sembra confermare anche la diversa disposizione delle scale d'accesso rispetto al settore est: nel primo settore (quello ovest) gli ambienti sono simmetrici, in questo modo i corridoi sono realizzati rettilinei e conducono dunque gli spettatori direttamente agli ordini inferiori delle gradinate, mentre nel settore est i corridoi sono piuttosto irregolari, e la maggior parte delle persone veniva incanalato verso gli ordini di gradinate superiori.
Al contrario, nel settore ovest la maggior parte degli ospiti era incanalato verso gli ordini inferiori. Inoltre, dall'ingresso monumentale, entrava probabilmente.
Nel momento della costruzione dell'anfiteatro si tenne conto della popolazione presente a Verona, nel contado, ma anche nelle città vicine, dato che gli spettacoli richiamavano spesso molte persone.
Si tenne conto certamente anche dello sviluppo demografico futuro, e questo perché la costruzione di una tale opera era molto dispendiosa, e si doveva evitare di dover costruire un secondo edificio (come successe per esempio a Pozzuoli) o di dover ampliare quello già esistente (come a Pola) per errori di calcolo.
La capienza è stata calcolata recentemente per gli spettacoli estivi dell'Arena in 22.000 persone, però bisogna tenere conto che, oggi, il palcoscenico occupa circa un terzo dei posti, e che non è più presente il portico nella parte più alta della cavea, per cui si può parlare molto realisticamente di circa 30.000 posti.


"Arena di Verona" (Anfiteatro romano situato nel centro storico) è una delle attrazioni turistiche da vedere nel Comune di Verona.
In alternativa puoi consultare l'elenco delle attrazioni dello stesso tipo presenti nel territorio veneto siti storici e culturali nei dintorni di Verona, nelle località del Veneto, affascinanti e tutte da scoprire.

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