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Basilica di San Giovanni in Laterano  Roma

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BASILICA DI SAN GIOVANNI IN LATERANO

Cattedrale della Diocesi di Roma


Roma
»Regione: LAZIO - ITALIA

Mappa Basilica di San Giovanni in Laterano - Roma

 Mappa / Come arrivare:

GPS / Coordinate geografiche
41°53'9.46" N - 12°30'23.69" E
Decimale: 41.88596 - 12.50658

2,07 Km. dal centro di Roma
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BASILICA DI SAN GIOVANNI IN LATERANO - chiese nel Comune di Roma (Lazio)

L'Arcibasilica del Santissimo Salvatore e Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano, meglio nota come Arcibasilica Laterana (o Lateranense), o San Giovanni in Laterano, è la cattedrale della diocesi di Roma, sita sul colle del Celio, e la sede ecclesiastica ufficiale del Papa, contenendovi la Cattedra papale o Santa Sede.
È inoltre la prima delle quattro basiliche papali e la più antica e importante basilica d'Occidente.
Il suo nome latino completo è "Sacrosancta Papalis Archibasilica Maior Sanctissimi Salvatoris et Sanctorum Iohannis Baptistae et Evangelistae apud Lateranum, omnium Urbis et orbis ecclesiarum Mater et Caput".

La basilica e il vasto complesso circostante (comprendente il Palazzo Pontificio del Laterano, il Palazzo dei Canonici, il Pontificio Seminario Romano Maggiore e la Pontificia Università Lateranense), pur essendo territorio della Repubblica Italiana, godono dei privilegi di extraterritorialità riconosciuti alla Santa Sede che pertanto ne ha la piena ed esclusiva giurisdizione.
La basilica sorse nel IV secolo nella zona allora nota come Horti Laterani, antichi possedimenti della famiglia dei Laterani confiscati ed entrati a far parte delle proprietà imperiali al tempo di Nerone.
Restituiti ai Laterani da Settimio Severo, che vi aveva eretto nei pressi i Castra Nova equitum singularium, il terreno e il palazzo che vi sorgeva pervennero all'imperatore Costantino quando questi sposò nel 307 la sua seconda moglie, Fausta, figlia dell'ex-imperatore Massimiano e sorella dell'usurpatore Massenzio.
La residenza era dunque nota, a quell'epoca, con il nome di Domus Faustae e Costantino ne disponeva come proprietà personale quando vinse Massenzio alla battaglia di Ponte Milvio, nel 312.
La tradizione cristiana aulica fa risalire la vittoria a una visione premonitrice che nel motto "In hoc signo vinces" avrebbe spinto l'Imperatore a dipingere il simbolo cristiano della croce sugli scudi dei propri soldati.
Vittorioso, Costantino avrebbe donato, in segno di gratitudine a Cristo, gli antichi terreni e la residenza dei Laterani al vescovo di Roma, in una data incerta, ma associabile al papato di Milziade (310-314).
Sul luogo degli antichi castra venne edificata dunque la primitiva basilica, consacrata da Milziade al Redentore, all'indomani dell'editto di Milano dell'anno 313 che legalizzava il Cristianesimo.
Nella domus, divenuta sede papale, si tenne in quello stesso anno il concilio con cui venne dichiarato eresia il donatismo.
La dedicazione ufficiale della basilica al Santissimo Salvatore fu compiuta però da papa Silvestro I nel 324, che dichiarò la chiesa e l'annesso Palazzo del Laterano Domus Dei ("casa di Dio").


L'aspetto odierno della basilica
La facciata principale
La facciata principale, costruita nel 1732 secondo il progetto di Alessandro Galilei, è costituita da un lungo atrio e da un arioso loggiato che si innesta sopra a quest'ultimo.
L'atrio, che ricalca lo stile, seppur in forme più semplici, di quello di San Pietro in Vaticano, custodisce, in una nicchia quadrangolare posta all'estremità sinistra, una statua di epoca romana raffigurante Costantino.
La porta centrale della basilica proviene dalla Curia Iulia, già chiesa di Sant'Adriano, ed è stata riadattata dal Borromini per la chiesa.
Sulla sommità della facciata si trova un gruppo marmoreo raffigurante Cristo con la croce tra alcuni santi vescovi della Chiesa d'Oriente e di quella d'Occidente.
Nel timpano si trova un mosaico proveniente dalla basilica paleocristiana raffigurante Gesù.


La facciata settentrionale
La facciata del transetto nord, inquadrata tra due campanili medioevali dell'epoca di Pio IV, è preceduta da un ampio portico con loggiato, opera di Domenico Fontana.
Sul soffitto del portico e su quello della loggia si trovano degli affreschi eseguiti sotto Sisto V raffiguranti Angeli e Santi.
In fondo sulla destra, in una nicchia chiusa da un cancello, si trova la statua bronzea di Enrico IV di Francia.


Le navate e le cappelle
La basilica di San Giovanni ha cinque navate.
Mentre quella centrale ha il soffitto a cassettoni e le due limitrofe a piccole cupolette, le navatelle estreme hanno il soffitto piatto e sono divise in campate quadrate e rettangolari da lesene.
Nella navata centrale, in alcune nicchie ricavate nei pilastri, si trovano le statue dei dodici Apostoli, inserite nella basilica con gli interventi del Borromini, opere di vari artisti tra cui Camillo Rusconi, Pierre Legros e Angelo de' Rossi.
Negli spazi tra una finestra e l'altra ci sono dei tondi dipinti raffiguranti i Profeti.
La pavimentazione è quella cosmatesca della basilica medioevale.
Lungo le navate laterali estreme si apre una serie di cappelle.
Quelle più importanti della navatella destra sono la cappella Massimo, la cappella Torlonia e la cappella Casati: qui si trovano le tombe del cardinale lombardo Conte Casati (scomparso in Roma nel 1288) e quella di un suo discendente don Agostino Casati (1739-1820), il Conte della storica dinastia di Milano e Muggiò, zio di Gabrio Casati (1798-1873); mentre la più importante della navatella sinistra è la cappella Corsini, a pianta centrale con cupola, contenente i sepolcri di Clemente XII (al secolo Lorenzo Corsini), del cardinale Neri Maria Corsini e del cardinale Andrea Corsini.
Le decorazioni di contorno in stucco sono opera dello scutore messinese Simone Martinez e del figlio Francesco, autore delle due Beatitudini in marcato altorilievo poste ai lati della finestra della parete sinistra, sopra la statua di papa Clemente XII, ed i modelli delle teste di cherubino e dei due angeli reggenti lo stemma dei Corsini che ornano la cancellata, sono anch'essi opera del Martinez.


Il transetto nord e il transetto sud
Il transetto nord della basilica ospita nella controfacciata l'enorme organo cinquecentesco di Luca Biagi decorato da Giovan Battista Montano.
Questo è costituito da tre trifore contenenti ciascuna una serie di canne in metallo, di cui alcune tortili.
Nel transetto sud, invece, c'è l'altar maggiore, o del S.S. Sacramento, avente un ciborio barocco con pietre preziose.
Sopra il ciborio si trova il reliquiario della mensa su cui Gesù consumò l'Ultima Cena.
Questo, raffigurante proprio il suddetto avvenimento, è opera di Ambrogio Buonvicino e di Orazio Censore.
Sopra si trova l'affresco raffigurante l'Ascensione, opera del Cavalier d'Arpino.


L'altare papale e la confessione
Sopra la confessione, in cui si trova una recente statua lignea di San Giovanni Battista, si trova l'altare papale sormontato dallo spettacolare baldacchino gotico, opera dell'architetto Giovanni di Stefano.
Sopra la volta che copre l'area riservata all'altare, chiusa da una fitta grata in oro, si trovano i reliquiari delle teste dei Santi Pietro e Paolo.
Lungo il cornicione esterno che divide la cella delle reliquie e lo spazio dell'altare, ci sono degli affreschi raffiguranti Santi e la Crocifissione, il Buon Pastore, la Madonna il trono col Bambino e l'Incoronazione di Maria.


L'abside e il coro di Leone XIII
Papa Leone XIII (1878-1903) fece restaurare l'antica abside della basilica, distruggendo quella con deambulatorio fatta erigere da Niccolò IV (1288-1292) alla fine del XIII secolo.
L'abside attuale è preceduta da un nuovo ambiente destinato ad accogliere il coro.
Il nuovo coro, fastosamente decorato da affreschi, stucchi e marmi policromi, contiene sei cantorie, tre per lato, con parte delle canne dell'organo della basilica.
Nel catino dell'abside c'è l'enorme mosaico raffigurante la Vergine che presenta il committente Niccolò IV inginocchiato, San Paolo, San Pietro, San Francesco d'Assisi, San Giovanni Battista, Sant'Antonio di Padova, San Giovanni Evangelista e Sant'Andrea.
Al centro del mosaico si trovano la Croce di Cristo e la colomba dello Spirito Santo.
Il mosaico era stato eseguito da Jacopo Torriti e Jacopo da Camerino, che avevano incluso in esso una più antica immagine del Salvatore.
Quello attuale non è che un rifacimento realizzato dai mosaicisti di Leone XIII, che riutilizzarono soltanto le tessere musive dorate dello sfondo.
I lavori promossi da Leone XIII sono ricordati da un'iscrizione musiva, che corre al di sotto delle finestre gotiche.
In fondo all'abside si trova la cattedra papale, imitazione ottocentesca di quella cosmatesca ora visibile nel chiostro, che è decorata con marmi policromi vari e con bassorilievi.


Il complesso architettonico del Laterano
Palazzo del Laterano
Accanto alla Basilica è situato il Palazzo del Laterano, eretto sul finire del XVI secolo da papa Sisto V al posto dell'antico Patriarchio, cioè l'antico palazzo patriarcale dei Papi, danneggiato da un incendio nel XIV secolo e ormai pericolante, che era stato, fino al 1309, loro residenza ufficiale.
L'attuale edificio, molto più piccolo del precedente, fu progettato da Domenico Fontana, che si ispirò all'architettura di Palazzo Farnese, e dal 1586 il ricostruito Palazzo del Laterano venne usato nuovamente come residenza estiva, anche se in genere gli venne preferito il Palazzo del Quirinale.
Il palazzo del Laterano ospita il Vicariato della città di Roma, una delle due articolazioni su cui è strutturata la diocesi papale, competente per tutte le attività diocesane riguardanti la città e il territorio esterno alla Città Leonina.
All'interno vi è inoltre una sezione del Museo Storico Vaticano, che comprende l'appartamento pontificio (con la sala della Conciliazione, nella quale vennero firmati i Patti Lateranensi l'11 febbraio 1929) e alcune sale dedicate all'iconografia papale.
I vecchi Musei Lateranensi (Gregoriano Profano, Pio Cristiano e Missionario Etnologico) sono stati trasferiti in Vaticano.


San Salvatore alla Scala Santa
Con la costruzione del nuovo palazzo, i resti dell'antico Patriarchio vennero traslati in un nuovo edificio, detto di San Salvatore alla Scala Santa o, più semplicemente, Scala Santa, per la particolarità di contenere quella che è ritenuta dai devoti la scala del pretorio di Gerusalemme, dove Ponzio Pilato giudicò Gesù.
La scala venne portata a Roma da Flavia Giulia Elena, madre di Costantino.
Sulla cima della scala si trova la cappella detta Sancta Sanctorum che conserva alcune tra le più importanti reliquie cristiane.


Chiostro lateranense
Dall'interno della basilica si accede anche al chiostro (opera dei più celebri maestri cosmateschi romani).
Nel chiostro, oltre ad alcune testimonianze dell'antico Patriarchio, sono visibili opere di Arnolfo di Cambio e di altri artisti.
Il chiostro è legato all'esistenza in loco di un grande monastero benedettino racchiuso tra la mura aureliane, il Patriarchio e la basilica, nel quale abitava la comunità dei monaci addetti ai servizi nella basilica.
L'unica parte che ancora rimane del grande complesso monastico è per l'appunto il chiostro, circondato da graziose colonne di marmo intarsiato.
Sono di uno stile intermedio fra il romanico vero e proprio e quello gotico, opera di stile cosmatesco dei Vassalletto, famosa famiglia di marmorari romani, databile all'inizio del XIII secolo.
Con i suoi 36 metri di lato è il più grande chiostro di Roma.


Battistero lateranense
Il battistero del Laterano, con la sua pianta ottagonale, si leva separato dalla basilica.
È stato fondato da papa Sisto III, forse su una struttura precedente, dato che una leggenda dice che Costantino I fosse stato battezzato là e avesse arricchito la struttura; in realtà fu battezzato in oriente, da un vescovo ariano.
Questo Battistero è stato per molte generazioni l'unico Battistero a Roma e la sua struttura ottagonale, concentrata sul grande bacino per le immersioni complete, ha fornito un modello per altri battisteri per tutta l'Italia e perfino il motivo iconico per la cosiddetta "fontana di vita" dei manoscritti miniati.


Triclinio Leonino
Mosaico del Triclinium di papa Leone III.
Un'abside decorata con mosaici e aperta all'aria, situata accanto a San Salvatore della Scala Santa, costituisce l'ultimo resto dell'antico Patriarchio.
Si tratta di quanto rimane di una delle più grandi sale del palazzo antico, il triclinium fatto erigere da papa Leone III come sala per i banchetti di Stato.
La struttura attuale non è antica, ma è possibile che alcune parti dei mosaici originali siano state conservate in un mosaico in tre parti: nel centro Cristo affida agli Apostoli la loro missione, a sinistra consegna le chiavi a san Silvestro e il Labaro a Costantino, mentre sulla destra san Pietro dà la stola a Leone III e le insegne a Carlo Magno.


"Basilica di San Giovanni in Laterano" (Cattedrale della Diocesi di Roma) è una delle chiese, santuari, cattedrali, etc. da vedere nel Comune di Roma.
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 Fonti:
Fonti:
Wikipedia (Creative Commons)

 Photo by:
Jason Pier in DC


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