Il lago di Scanno è un lago montano, situato in Abruzzo.
Benché la superficie lacustre ricada per circa 3/4 nel territorio del comune di Villalago e per circa 1/4 in quello di Scanno, il lago è un bene di proprietà condivisa tra i due comuni dal 2017, come stabilito dalla Regione Abruzzo secondo le disposizioni di un Regio Decreto del 1910 con cui il lago in questione veniva stralciato dall'elenco delle acque pubbliche.
Il lago si è originato a causa di un'antica frana staccatasi dal sovrastante monte Rava, gruppo montuoso del Genzana, che ha sbarrato il corso del fiume Tasso in un momento compreso tra i 12.820 e i 3.000 anni fa.
Il lago, situato nella bassa provincia dell'Aquila, tra i Monti Marsicani, nell'alta valle del fiume Sagittario, ad un'altitudine di 922 metri s.l.m. e contornato da alcune cime dei Monti Marsicani come la Montagna Grande a ovest e il massiccio peligno Monte Genzana a est, ha coste molto ridotte che per alcuni brevi tratti sono state adattate per la ricezione di bagnanti formando delle spiagge artificiali di sassi.
Si trova a metà strada tra Villalago e Scanno, ed è il lago naturale più grande della regione.
Da alcune visuali si presenta in forma di cuore, come ad esempio dal belvedere di Frattura Nuova, non molto distante dalla enorme frana del monte Rava che generò il lago sbarrando la valle del Sagittario.
Il lago ha come immissari il torrente Tasso ed il torrente Giordano nonché alcuni corsi d'acqua minori e stagionali; non sembra avere emissari superficiali perché a causa del fenomeno carsico le acque del lago fuoriescono dal terreno poco più a valle, nel comune di Villalago, dando vita al fiume Sagittario.
Durante l'inverno a volte un corso d'acqua attraversa la valle dal lago a Villalago generando altri laghi minori, alimentati dalle acque piovane e dal disgelo delle nevi fino alla tarda primavera, detti Cupaglione, Lago Secco o Laguccio, Lago Pio o Cupìa e Lago Buono.
La profondità massima che raggiunge varia da un minimo di 30 metri a 32 metri quando c'è la piena.
La vegetazione igrofila del lago è carente di specie.
Non vi sono entità floristiche di grande importanza naturalistica e il paesaggio vegetale è molto povero lungo tutto l'intero tratto costiero, a causa anche della ripida uniformità delle sponde e dall'assenza di un emissario stabile, infatti nelle aree più prossime al lago non vi sono né pantani né torbiere.
L'associazione vegetale dominante è il Phragmitetum communis, in cui domina assolutamente la specie acquatica più comune del lago, la cannuccia di palude (Phragmites australis); tra le natanti, dove le acque sono più ossigenate da piccoli immissari, vegetano sporadiche associazioni di brasche (Potamogeton natans) e gamberaie (Callitriche stagnalis).
Le specie arboree prevalenti sono salici (Salix alba, Salix eleagnos) e pioppi (Populus alba, Populus nigra, Populus tremula) e presso la foce del Tasso il tiglio (Tilia platyphyllos).
L'intenso sfruttamento del terreno circostante ha impedito la formazione di boschi igrofili, dal momento che le proprietà erano prevalentemente occupate da pascoli o da frutteti di pomi (Malus domestica, Pyrus communis) e pruni (Prunus avium o ciliegio, Prunus cerasus o vìsciolo e Prunus domestica o susino).
Tra i mammiferi si possono ammirare i lupi appenninici, gli orsi marsicani e le volpi rosse.
La fauna avicola è composta soprattutto da germani reali e altre anatre selvatiche, folaghe europee, falchi pellegrini, falchi di palude, allocchi, gufi, astori, aquile, oltre altre numerose specie soprattutto di passeriformi.
La fauna ittica è composta prevalentemente da persici reali, trote, coregoni, pesci gatto e lucci.
Da segnalare la presenza di anguille e della tartaruga d'acqua europea (Emys orbicularis).
Monumenti e luoghi d'interesse
- Chiesa della Madonna del Lago
- Eremo di San Domenico
- Eremo di Sant'Egidio