Bella, bellissima, affascinante, accattivante, proteiforme, selvaggia e schietta, dal cuore grande, dall'anima profonda: ecco la maggiore delle isole del golfo di Napoli, Ischia.
Divisa amministrativamente in sei Comuni, è tra le più frequentate località di vacanza del mondo. Perché?
Perché la vacanza qui è fatta da pulsioni che coincidono con gli elementi primordiali della natura, e s'intrecciano con le testimonianze che l'uomo vi ha lasciato nei secoli: dai muri a secco, costruiti pietra su pietra, con blocchi di tufo giallo e verde, che delimitano i campi; alle architetture arabesche e tirreniche dei borghi.
Si passa dal respiro rapinoso di Ischia Porto, Ponte e Forio; di Casamicciola, Lacco Ameno, fino ai villaggi rurali di Serrara Fontana; dalle volte delle 78 chiese aperte al culto, alle monumentali rocche come il Castello Aragonese.
Il maniero delle leggende si raggiunge dal pontile che divide la baia di Cartaromana dal cuore della cittadina: è alto 115 metri e, fin dal percorso scavato nella roccia da Alfonso I d'Aragona nel 1447, svela misteri ed angoli struggenti, tra tempietti, conventi, piazze d'armi; giardini e visioni paesaggistiche sul Golfo.
E si continua con i Torrioni d'avvistamento anti-pirati a Forio; la Torre di Michelangelo, il Casino reale dei Borbone, che domina il porto principale dell'isola che un tempo era un lago d'origine vulcanica, uno stagno denominato "Pantaniello", e fu aperto al mare nel 1854, proprio grazie all'intuito del sovrano della famiglia borbonica, Ferdinando II.
Un uomo lungimirante.
Che dire, ancora, della salubrità dei paesaggi d'incanto sulle rocce inaccessibili di San Pancrazio e di Zaro, volando da Sud a Nord, o delle vedute appaganti e fresche dalla vetta del monte Epomeo?
Aria, terra, fuoco e acqua sintetizzano i tesori nascosti dell'isola e quelli più evidenti, godibili per tutto l'anno, giorno dopo giorno, accumulando sorprese su sorprese.
E si annusa il suolo fertile e denso di vigne, segnato dal profumo di vini come il Biancolella, il Forastera, il rosso Per' 'e palummo; ed il ghirigoro colorato dei pianori fioriti; degli aranceti e dei frutteti; dei boschi di castagno e delle pinete; degli orti e della macchia che alimentano i sapori di una gastronomia semplice e ricca, contadina e marinara, con i piatti a base di pesce appena pescato e di coniglio allevato con sistemi biologici; verdure ed ortaggi, pomodori e legumi, come i "fagioli zampognari" che costituiscono una rarità molto saporita.
Ed ecco le estese spiagge sabbiose, arroventate dal sole e dalle fumarole che sono veri e propri giochi vulcanici lungo il bagnasciuga, a Sorgeto, la "baia dell'amore", idolatrata dagli habituè; i litorali di Maronti a Barano, e Citara, gli scogli di Cartaromana e di Sant'Angelo con il suo porticciolo che è il rifugio preferito da velisti e yachtmen che selezionano le rotte migliori del Mediterraneo.
Ed infine, il sottosuolo dove c'è la più alta concentrazione di bacini termali d'Europa: 29 con caratteristiche specifiche, dai quali emergono 103 sorgenti e 67 fumarole.
E poi ci sono le polle dolci, potabili, come Buceto, Piellero, Mirtina, ed altre.
Afrodite e Nettuno regnano incontrastati da millenni in questo esclusivo contesto che, ovviamente, deve gran parte delle sue fortune alle terme.
I romani attribuirono una divinità protettrice alle fonti più importanti: le ninfe di Nitrodi, poi Apollo, Ercole.
Ammirandola dall'alto, l'isola verde mostra le sembianze di una gigantesca ed indolente tartaruga marina: sembra nuotare, lentamente, sulla rotta sicura del Tirreno meridionale.
Osservandola più da vicino, zoomando sulla sua silhouette complessa, scandagliandone la geografia multiforme, si resta avvinghiati al sogno: Ischia è un unicum naturalistico e storico, una culla dell'ospitalità, uno scrigno di opportunità per i turisti più esigenti.
Da aprile ad ottobre il clima è un invito solenne alla villeggiatura balneare; in autunno e inverno è un morbido cadeau per replicare le chances del wellness.
E poi, itinerari e regate veliche; eventi culturali e kermesse musicali; festival e feste, mostre e shopping.
Le ceramiche.
L'argilla era già preziosa tremila anni fa ed oltre: i primi abitatori la lavoravano dando vita ad un fiorente artigianato.
Quella tradizione, con straordinario successo, continua grazie all'opera di eccellenti maestri ceramisti.
Il vino
Grotte ed antri freschi scavati nel tufo, lucerne rischiaranti, torchi e palmenti, architetture sempre certe della propria imponenza.
Storie di uomini e aromi che disegnano la carta dell'uva e del mosto: Ischia è anche questo.
Le spiagge
La sabbia sottile del Lido e della riviera nord-occidentale, dalla spiaggia degli Inglesi al litorale foriano; poi, grana grossa e ciottoli lungo la baia dei Maronti.
Ovunque luoghi di relax per bagnanti e amanti della tintarella.
Le danze
Si chiama 'Ndrezzata, un termine che deriva da intreccio: è il nome di una tra le più coinvolgenti danze popolari del Sud, simulazione frenetica di battaglia e amore, ed è unica perché propone un folklore dalle radici profonde.
Le chiese
C'è un'infinità di luoghi di culto.
S'identificano con contrade e quartieri, da secoli: le magnifiche basiliche pontificie e la cattedrale si alternano ai templi densi di devozione popolare, architetture rurali e chiese marinare.
Tra necessità e piacere, il bagno termale si è evoluto come arte accompagnata dalla scienza medica, che ha sempre puntato al benessere del corpo per l'equilibrio dello spirito.
Non è cambiato granché, da allora, dall'epoca romana, cioè.
Il fascino di quel termalismo, è ancora il fascino del nostro termalismo, che vede Ischia, in Europa, tra le terre più dotate e attrezzate per concepire le terme al top, dal punto di vista scientifico e della cura complessiva, seguendo anche le pratiche più diverse per il benessere vacanziero: inalazioni e fanghi, ma anche agopuntura e cosmesi, beauty e fitness; massaggi orientali, musicoterapica e aromaterapia, e altre seduzioni per ringiovanire e sentirsi in forma.
L'acqua
Una mappa delle caratteristiche organolettiche delle acque?
Eccola, divisa per ognuno dei sei Comuni dell'isola:
- le salso-bicarbonato-solfato-alcaline si trovano a Casamicciola e Barano
- le salsobromoiodiche e salso-alcalinoferrose a Ischia porto e Serrara Fontana
- per le acque salso-solfato-alcaline bisogna frequentare gli stabilimenti termali di Forio
- le salso-solfatoalcalino- ferrose emergono in prevalenza a Lacco Ameno
Il fango
Il fango acquisisce le sue virtù terapeutiche macerando per alcuni mesi nelle acque minerali.
I fanghi di natura vulcanica, come quelli ischitani, possiedono sostanze organiche in quantità superiore.
E sulla pelle si sentono.
La cura
Lo sfruttamento, per scopi terapeutici delle acque, si affermò nella prima metà del XVI secolo grazie all'opera del medico calabrese Giulio Iasolino.
Ed è stato poi codificato: fangoterapia, balneoteapia, antroterapia, inalazioni.
Le terme
I Romani costruirono maestosi complessi, arredati riccamente e dotati di ogni comfort, frequentati da un'impressionante folla d'ogni età, sesso e condizione sociale.
Allora come oggi, tra calidarium e frigidarium. Ma non solo.
Le fonti
Nel groviera di cunicoli, grotte ed antri del sottosuolo si contano 69 gruppi fumarolici e 29 bacini idrotermali, dai quali scaturiscono 103 sorgenti: la loro temperatura varia seguendo l'altitudine.
In alcuni casi, supera i 100°.
Come si raggiunge:
- In aereo: giunti all'aeroporto di Napoli Capodichino, in taxi o con nostro trasferimento (se richiesto), sino al Molo Beverello da dove partono aliscafi e traghetti, oppure dirigendosi al porticciolo di Mergellina dal quale partono diversi aliscafi.
- In treno: arrivando in treno in una delle stazioni ferroviarie di Napoli, i porti d'imbarco sono naturalmente gli stessi.
- In auto: l'afflusso di autovetture su Ischia con targa campana è regolato da decreti legislativi che, emanati alla fine di marzo, restano in vigore fino ad ottobre.
Le auto provenienti dalle altre regioni italiane non subiscono limitazioni.
Sia da Nord che da Sud, giunti al casello di Napoli si prosegue sino ad imboccare la Tangenziale in direzione Pozzuoli uscita "via Campana".
Seguendo le indicazioni si raggiunge il porto di Pozzuoli ove è possibile imbarcarsi.