La zona interessata dal Parco è una parte risparmiata dall'Amministrazione Forestale all'opera di bonifica delle Paludi Pontine avvenuta negli anni '30.
L'area salvata, chiamata "Selva di Terracina", insieme al Lago di Sabaudia, alla Duna Litoranea ed al Promontorio del Circeo formò nel 1934 il Parco, la cui estensione è stata poi ampliata nel tempo e racchiude oggi una superficie di circa 8.500 ettari posta lungo la costa tirrenica del Lazio meridionale, tra Anzio e Terracina.
Il territorio presenta una grossa varietà ambientale, comprendendo cinque tipi di habitat:
- la foresta planiziaria
- il promontorio
- la duna costiera
- le zone umide
- l'Isola di Zannone.
La foresta planiziaria è la più grande d'Italia ed è ricoperta da macchia mediterranea e da specie tipiche delle aree continentali come pini, lecci, sugheri e cerri.
La zona è il territorio ideale per cinghiali, daini, caprioli e piccoli roditori.
Caratteristiche sono le "piscine", luoghi paludosi che si formano in autunno a seguito delle piogge.
Il promontorio è un rilievo roccioso e calcareo rifugio del falco pellegrino e della poiana.
L'area è caratteristica per la presenza di molte grotte interessanti dal punto di vista naturalistico ed archeologico.
Le dune, invece, sono formate da una striscia sabbiosa lunga più di 20 Km e con un'altezza massima di 27 m, che ospita piccole piante (giglio marino, gramigna delle sabbie) fondamentali per la sopravvivenza stessa della duna.
Le zone umide sono costituite dai quattro laghi costieri di Paola, Caprolace, Monaci e Fogliano.
Sulle sponde dei bacini lacustri si possono osservare fino a 260 specie di uccelli.
L'isola di Zannone è ricoperta da boschi di lecci e querce ed è l'unica zona del Parco ad aver conservato intatta la natura originaria.
Le uniche tracce antropiche rilevate sull'isola risalgono alla preistoria e ciò ha comportato la conservazione del paesaggio.
Zannone è stata inserita nel Parco solo nel 1979.
Tra le specie di uccelli che hanno il loro rifugio nel Parco si evidenziano, oltre al falco pellegrino e alla poiana, le presenze di folaghe e cormorani e di specie rare come il falco pescatore, l'aquila di mare, la gru, il fenicottero e la spatola.
Diversi i tipi di pesci che popolano il mare circostante, tra cui il cefalo, l'anguilla, la spigola, l'orata, il sarago e la sogliola; mentre nei quattro laghi sono comuni la carpa, la tinca, la gambusia e il persico sole.
Le presenze dei mammiferi sono minori e attualmente sono in corso studi per la reintroduzione di alcune specie.
Il Parco è anche luogo di importanti ritrovamenti, fondamentale è quello di un cranio di uomo di Neanderthal rinvenuto nella grotta Guattari tra 600 ossa di tipo animale ed alcuni utensili in pietra.
Questi reperti sono conservati al Museo Pigorini di Roma.