Il Casentino è una delle quattro vallate principali della provincia di Arezzo; situato a nord della provincia.
È la valle in cui scorre il primo tratto del fiume Arno, che nasce dal monte Falterona (1654 m s.l.m.).
Il monte Falterona, assieme al monte Falco (1658 m s.l.m.), costituisce infatti il limite settentrionale della vallata, ai confini con la Romagna.
Alpe di Serra e Alpe di Catenaia separano, a oriente, il Casentino dall'alta val Tiberina.
A ovest il massiccio del Pratomagno lo separa dal Valdarno superiore.
I rilievi occidentali del complesso del monte Falterona, infine, separano la valle dal Mugello.
Il Casentino ha una forma approssimativamente ovale il cui asse maggiore misura circa 60 chilometri ed il minore circa 30.
Paesaggisticamente varia dalle grandi foreste delle zone di montagna alle zone pianeggianti e collinari del fondovalle.
Le caratteristiche peculiari del territorio sono probabilmente una delle cause che hanno indotto Francesco d'Assisi a scegliere la Verna (oggi sede di un convento francescano) come luogo di preghiera, e san Romualdo a fondare l'eremo di Camaldoli.
Se si considera il punto di vista meramente geografico, il Casentino comprende alcuni piccoli tratti di comuni delle province limitrofe, come ad esempio la zona del comune di Londa tra l'attuale confine provinciale e il valico della Croce dei mori.
Dal punto di vista amministrativo la vallata è ripartita in 12 comuni: Bibbiena, Capolona, Castel Focognano, Castel San Niccolò, Chitignano, Chiusi della Verna, Montemignaio, Ortignano Raggiolo, Poppi, Pratovecchio Stia, Subbiano e Talla.
I principali centri casentinesi sono quelli di Poppi, annoverato tra i borghi più belli d'Italia, e Bibbiena, principale centro artigianale e industriale.
Turismo
L'attrattiva turistica del Casentino è da ricondursi prevalentemente ai suoi ambienti naturali e al suo isolamento geografico.
Circondato da aree montuose con rilievi che raggiungono anche i 1658 metri (monte Falco) coperti da estese aree boschive in buona parte comprese nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Il potenziale turistico del Casentino sta nel fatto di costituire un perfetto campione storico ambientale rappresentativo dell'Italia Centrale.
Nel fondovalle vi sono centri storici cresciuti attraverso vicende e fasi equiparabili a quelli delle città più grandi di altre zone; sui pendii montuosi vi sono i ruderi di un centinaio di castelli dei quali si è solo conservato il villaggio che ne conserva il nome.
Dai pascoli di altura si passa alle faggete, quindi ai castagneti, al querceto e ai coltivi, oggi residui del sistema mezzadrile sul versante appenninico e di una piccola proprietà montana un tempo dedita alla pastorizia e alla raccolta delle castagne sul versante del Pratomagno.
Tutto ciò è valorizzato da una straordinaria quantità di documenti storici, ancora poco esplorati, che illustrano ogni aspetto dello sviluppo della vallata da prima del XII secolo, fino ai nostri giorni.
Nel Casentino figurano anche diversi punti di interesse, artistico e soprattutto religioso; oltre ai castelli e alle torri, di particolare interesse sono la Pieve di Romena, una chiesa romanica nel comune di Pratovecchio Stia, e importanti centri religiosi come il Santuario della Verna, il Monastero di Camaldoli, l'Eremo di Camaldoli e il santuario-monastero di Santa Maria del Sasso, presso Bibbiena.
Testo tratto da:
- Wikipedia (Creative Commons)