Bussoleno è un comune della città metropolitana di Torino, in Piemonte, situato in val di Susa, cresciuto nel Medioevo grazie ai commerci della “Via Francigena” proveniente dal Moncenisio, nell'età moderna grazie alle ferriere e al “Deposito Ferroviario” della linea Torino-Modane.
È situato ad ovest del capoluogo piemontese.
È il capoluogo della “Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone”.
“Bussolin” in piemontese significa “biancospino”.
Raramente nei testi in italiano “Bussolino”, mentre in latino è “Buxolinum Secusiensium”.
La storia di Bussoleno comincia all'inizio del Medioevo, e si intreccia con quella delle famiglie nobili della valle: i Giusti, i Ferrandi, i Bartolomei, gli Aprili, i Pascali, i Barberi, i signori di Bardonesca, i Calvi d'Avigliana, i Rotari, gli Aschieri e altre.
Del periodo medievale si riscontrano molti elementi all'interno della città.
Esempio ne sono la casaforte Allais alle spalle della Chiesa, la “casa Aschieri”, la “Antica Osteria della Croce bianca” o “Casa Amprimo”, che si trovano nell'antico borgo storico.
Quest'ultima in particolare, attigua alla “porta di Francia”, era la principale osteria del paese all'interno delle mura.
Fu frequentata da nobili casati come dimostrano i numerosi stemmi nobiliari posti sull'ingresso della casa stessa.
Per tutto il periodo che parte dall'anno mille alla seconda metà del XIX secolo il paese crebbe gradatamente grazie ai commerci e all'ospitalità lungo la Via Francigena, che aveva nel paese un importante punto di passaggio del fiume Dora Riparia.
Il paese rimase di dimensioni contenute al borgo fortificato fino a quando il governo piemontese non decise di farci passare la ferrovia, prima diretta solo a Susa e poi diretta in Francia, attraverso il Traforo ferroviario del Frejus.
La posizione del paese, all'intersezione delle due linee, ne fece una stazione fondamentale per il traffico ferroviario.
Il paese crebbe, da questo momento in poi, di pari passo con la stazione e l'officina.
Lo sviluppo si ebbe inoltre anche con l'industria cotoniera e dell'acciaio, che ne fece un polo tessile per molto tempo.
Ma, verso la fine del XX secolo la situazione cambiò, e con i grandi tagli effettuati nelle ferrovie (eliminazione del Deposito locomotive di Bussoleno) e la crisi del tessile il paese perse molto del suo peso, e la chiusura delle attività principali ne determinò un lento declino che dura tuttora.
Ormai persa la partita ferroviaria, il paese ha tentato di rilanciarsi in attività differenti, potenziando l'industria estrattiva.
Monumenti e luoghi d'interesse
- Casa Aschieris, tipica casa porticata medievale in mattoni posta lungo la strada centrale di Bussoleno, ora via Walter Fontan e un tempo tratto della Via Francigena del Moncenisio. Insieme ad altre due abitazioni poste ancora oggi poco più a ovest, verso l'uscita dal borgo chiuso, Casa Aschieris venne utilizzata dall'architetto e Sovrintendente delle Belle Arti Alfredo d'Andrade come modello per la costruzione di abitazioni del Borgo medioevale di Torino.
- Locanda della Croce Bianca o Casa Amprimo.
Di una delle due altre abitazioni medievali oltre a Casa Aschieris ancora oggi esistenti, quella che si affaccia sulla odierna piazza del Mulino, si conosce la destinazione d'uso: era la Locanda della Croce Bianca, casa di ospitalità per pellegrini e mercati della Via Francigena del Moncenisio che con la fiera fece la fortuna del paese nel Medioevo. - Castel Borello (frazione Baroni), risalente probabilmente al XII secolo.
- Casaforte Allais, antica casa nobiliare nel Borgo Chiuso (non visitabile)
- Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta.
Nell'interno ci sono alcuni quadri di valore: Madonna col Bambino; l'Annunciazione. - Per Bussoleno passa la Via Francigena, ramo del Moncenisio.
- Il Museo del trasporto ferroviario attraverso le Alpi è una testimonianza dei trasporti su binario che si sono succeduti nell'attraversamento ferroviario della catena montuosa.
Il testo in italiano è tratto da: Wikipedia, l'enciclopedia libera