Valbrevenna Liguria

Poco conosciuto e di incontaminata bellezza, il territorio del comune di Valbrevenna si estende sul tratto di spartiacque che dal monte Antola si snoda fino al monte Buio (rientra nell'area del parco regionale dell'Antola) ed è composto da microfrazioni, molte delle quali d'inverno sono disabitate. Molino Vecchio, sede del municipio e della piscina comunale, e il borgo medievale di Senarega sono i centri più grandi. Tra rigogliosi boschi di castagno, faggio e rovere, parte da Piancassina uno dei sentieri principali per raggiungere il monte Antola (1597 m), la "montagna dei Genovesi", meta tradizionale delle gite fuori porta. Molti angoli della val Brevenna raccontano la vita povera dei contadini, di quella "civiltà del castagno" che fino al secondo dopoguerra ha vissuto quasi in modo autarchico. A testimonianza del passato resistono ancora le tracce della coltivazione a fasce, i seccherecci, qualche mulino e alcune case rurali, oggi in parte salvati da un'intelligente opera di recupero. Nel borgo medievale di Senarega, oltre al castello dei Fieschi e all'adiacente chiesa parrocchiale dell'Assunta (nucleo originario del 1248; ricostruita nel 1650), si trova la tappa del museo storico dell'alta valle Scrivia dedicata al mondo contadino. La religiosità in Valbrevenna ha lasciato tracce suggestive anche nelle frazioni più piccole: il santuario della Madonna dell'Acqua (XVI-XVII sec.), edificato dopo la pestilenza del 1548, la cappelletta affrescata di Mareta (1576), le rovine della chiesa più antica della Valbrevenna, Sant'Andrea di Bovaricia a Caserza, il cui abbandono nel 1500 è legato alla misteriosa leggenda della neve rossa. A La Cà, intorno al 1930, è stata rinvenuta una necropoli preromana, che testimonia la presenza umana in val Brevenna dall'età del Ferro.