Il Mandorlaccio è un dolce realizzato secondo un'antica ricetta che da tempi remotissimi si tramandava nelle campagne pugliesi.
L'origine del dolce, realizzato con mandorle tritate e miele, risale ad epoca preromana probabilmente appula, ed è presumibilmente legata ad antichi riti di rinascita e fecondità.
L'antica tradizione appula è sopravvissuta nelle campagne pugliesi fino al secolo scorso, attraverso la realizzazione di un dolce; quindi, caduta in disuso la tradizione, non s'è più parlato di Mandorlaccio fino a quando Giuseppe Berardi non ne ha fatto rivivere la fragranza riportando in tavola il dolce della tradizione pugliese.
Il Mandorlaccio è un dolce che proviene dalle campagne, per cui ben si lega con certe abitudini tranquille, proprie della provincia; è leggero, profumato, adatto a chiudere il pranzo ma anche da offrire agli ospiti in visita o da gustare durante una serata con gli amici.
Può essere accompagnato da vino moscato, preferibilmente Moscato di Puglia, ma anche da marsala; chi ama i contrasti può sposarlo con un corposo primitivo pugliese, tuttavia il suo accostamento più giusto è con i rosoli, preferibilmente il rosolio di limone.
Nelle ricorrenze, infine, può bene accompagnarsi con uno spumante secco.
Il vero Mandorlaccio riconosciuto con Decreto Ministeriale come prodotto tradizionale pugliese è solo quello avente confezione esagonale con sopra disegnato il logo recante la dicitura Mandorlaccio e Dolce tradizionale pugliese scritto in un nastro retto dal becco di un uccello.
Il testo in italiano è a cura di:
Pasticceria Berardi - Ruvo di Puglia (BA)