APERTURA: tutti i giorni 9:00-20:00, Lunedi 14:00-20:00
CHIUSURA: Lunedì mattina 25/12 e 01/1
Il Museo archeologico nazionale Domenico Ridola di Matera è il più antico museo della Basilicata.
Istituito il 9 febbraio 1911 per volontà del senatore e medico Domenico Ridola, che donò allo Stato le sue importanti collezioni archeologiche frutto di anni di ricerca e di scavi, presenta le numerose testimonianze rinvenute nel territorio della provincia materana e delle Murge.
Il Museo è ospitato nei locali del seicentesco convento di Santa Chiara e raccoglie materiali dall'epoca preistorica fino al III secolo a.C.
Il materiale conservato nel museo è suddiviso principalmente in cinque diverse sale.
Vi è innanzitutto la sezione preistorica, la più tipica.
Qui troviamo materiale risalente al paleolitico, come ad esempio frecce, giavellotti ed asce, rinvenuto in diverse località della Murgia Materana, ed in particolare presso la “grotta dei pipistrelli”; successivamente vi sono le testimonianze provenienti dai villaggi trincerati di epoca neolitica rinvenuti nelle località di Tirlecchia, Murgia Timone, Murgecchia e Serra d'Alto.
Quest'ultima località è nota per la presenza del tipo di ceramica detta appunto "Serra d'Alto", caratterizzata da vernice bruna e motivi geometrici complessi.
La presenza di tali villaggi risalenti al neolitico testimonia l'introduzione dell'agricoltura e lo stabilirsi della popolazione, che in epoche precedenti era nomade, in insediamenti stabili.
Infine vi sono ritrovamenti risalenti all'età del bronzo, tra cui le tombe di “Murgia Timone”.
Vi sono poi due sale in cui sono esposti gli oggetti provenienti dai centri situati nelle valli dei due principali fiumi dell'area materana, la valle del Basento e la valle del Bradano: alla prima appartiene la documentazione proveniente dai centri antichi corrispondenti alle attuali Pisticci, Ferrandina, Pomarico, Garaguso e Calle di Tricarico; in particolare da quest'ultimo sito provengono materiali di una necropoli romana, da Pisticci i corredi delle “tombe a tumulo” dell'età del ferro e i materiali di necropoli arcaiche e del V secolo a.C., tra cui i vasi a figure rosse del “Pittore di Pisticci”; dagli altri centri provengono materiali delle sepolture di un lunghissimo arco di tempo.
Nella sala della valle del Bradano vi sono invece le testimonianze relative ai centri antichi che corrispondono alle attuali Montescaglioso, Miglionico e Irsina; al primo centro corrispondono diversi corredi funerari che vanno dal VII secolo a.C. al IV secolo a.C.
Da Miglionico provengono materiali dall'epoca geometrica fino al III secolo a.C. Vi sono infine diversi esemplari di ceramiche decorate.
In un'ulteriore sala sono esposti i materiali provenienti dagli scavi di Matera e dintorni; si tratta principalmente di testimonianze archeologiche di età arcaica, lucana e successivamente romana.
Si trovano in questa sezione corredi funerari di epoca arcaica, monete, bronzetti italici fra i quali la figura di “Ercole con la clava e con l'arco” databili all'incirca tra il VI e il IV secolo a.C., suppellettili bronzee di età romana.
La documentazione di maggior importanza è relativa a Timmari, località a pochi chilometri da Matera.
Dalla stipe votiva e dalla necropoli di Timmari, risalenti al IV secolo a.C., provengono infatti molte statuette votive in terracotta e corredi funerari con armature in bronzo e monumentali vasi a figure rosse.
Nella sala Ridola, infine, vi è un'esposizione di manoscritti, documenti e cimeli testimonianti l'attività di Domenico Ridola, fondatore del museo e studioso locale di storia e antichità, nonché medico e senatore.
Il testo in italiano è tratto da:
- Wikipedia