L'abbazia agostiniana di Novacella (in tedesco Augustiner-Chorherrenstift Neustift), nel comune di Varna, nelle immediate vicinanze di Bressanone, nella provincia autonoma di Bolzano, è una delle più prestigiose abbazie del nord Italia e dell'Arco Alpino, oltre che un grandioso complesso di edifici religiosi e civili.
Nel maggio del 1956 papa Pio XII ha elevato la chiesa abbaziale alla dignità di basilica minore.
Il convento di Novacella è stato fondato nel 1142 dal vescovo della diocesi di Bressanone beato Hartmann, già preposito dell'abbazia di Klosterneuburg, con l'aiuto del burgravio di Sabiona Reginbert e della sua consorte Christina.
L'abbazia appartiene alla Congregazione Lateranense Austriaca dei Canonici Regolari di San Agostino.
L'edificio è stato diverse volte ricostruito e ampliato fino a tutto il Settecento.
L'Abbazia, fin dalla sua fondazione, è stata un luogo di ricovero per i pellegrini provenienti dal Nord Europa e diretti verso Roma e la Terrasanta, dopo la dura prova dell'attraversamento dei valichi alpini.
Nel 1445 vi fu sepolto il noto poeta tardomedievale Oswald von Wolkenstein.
A seguito della soppressione degli ordini religiosi, voluta dalla rivoluzione francese e attuata da Napoleone, molte abbazie vennero soppresse in Europa.
L'Abbazia di Novacella fu soppressa dal governo bavarese, allora regnante nel Tirolo, nel 1807.
Con la riunificazione del Tirolo all'Austria l'Abbazia fu ripristinata e reinvestita dei suoi diritti e beni con l'editto dell'Imperatore Francesco I (1816).
Da quasi mille anni i Canonici Regolari di Sant'Agostino si occupano dell'educazione dei ragazzi.
Infatti l'Abbazia è tuttora sede di un collegio con scuola media frequentato da studenti provenienti da Bressanone e da varie parti della provincia di Bolzano.
Da ormai più di trent'anni la vocazione educativa si rivolge anche alle persone più adulte, infatti dal 1970 nell'abbazia esiste un Centro Convegni.
È inoltre stato istituito un centro per la pastorale del turismo e per l'apostolato biblico, oltre ad un centro ecologico (ÖZN - Ökozentrum Neustift) fondato nel 1988.
Oggi si visitano la grande chiesa barocca dedicata alla Madonna, ricca di opere d'arte, e gli stupendi saloni della Prelatura.
Il complesso fortificato, al quale si accede tramite un piccolo ponte coperto, è costituito da diversi edifici di diverse epoche e stili differenti (campanile in stile romanico, coro e presbiterio della chiesa e chiostro in stile gotico, chiesa e biblioteca in forme barocche e rococò) coesistono armoniosamente in uno spazio ben definito.
Ancora oggi Novacella mostra l'impianto originario del XII secolo.
La chiesa di Santa Maria Assunta è stata interamente rifatta nel Settecento in stile barocco da Giuseppe Delai, mantenendo il presbiterio gotico.
La chiesa conserva numerosi pregevoli dipinti e affreschi, alcuni di Matthäus Günther.
Costituisce un tipico esempio del Barocco Alpino e Bavarese.
Al centro del cortile principale dell'abbazia si trova il pozzo rinascimentale, detto "pozzo delle meraviglie" perché sovrastato da un'edicola ottagonale sui cui lati sono raffigurate le sette meraviglie dell'antichità e sull'ottavo lato, orgogliosamente, l'abbazia stessa.
La importante biblioteca occupa due piani del monastero, dove sono conservati circa 65.000 volumi a stampa, soprattutto opere scientifiche e teologiche, divisi in 43 argomenti, oltre a manoscritti e codici miniati.
La biblioteca possiede il più piccolo manoscritto del mondo.
La sala principale della biblioteca, capolavoro del Rococò altoatesino, è stata realizzata da Antonio Giuseppe Sartori nel 1773.
Con la soppressione dell'Abbazia decisa dal governo bavarese nel 1807 molte opere furono confiscate e andarono disperse o trasferite in Baviera.
Parte di esse furono riscattate dal governo italiano dopo la prima guerra mondiale e restituite all'Abbazia, un'altra cospicua parte viene conservata alla Biblioteca Universitaria di Innsbruck
Castello dell'Angelo
Il più notevole edificio è la cappella di San Michele, detta "Castello dell'Angelo" (Engelsburg), una rotonda di epoca romanica, rimaneggiata nel coronamento ma sostanzialmente ben conservata.
Edifici di questo tipo erano frequenti sulle rotte dei pellegrinaggi, richiamandosi sia ai grandi edifici romani sia alla rotonda del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
In questo caso è probabile anche una identificazione col celebre e quasi omonimo importante monumento romano.
Il vino di Novacella
L'Abbazia ha, tra le sue attività, anche la produzione e la vendita di eccellenti vini bianchi, degni della migliore tradizione enologica altoatesina, che contribuiscono a garantire l'indipendenza economica del complesso.
Intorno all'abbazia si estendono pregiati vigneti, la cui uva è trasformata nelle cantine del convento nei più famosi vini DOC della Valle Isarco; la produzione vinicola dell'abbazia è famosa in particolare per il Sylvaner.
Il testo in italiano è tratto da:
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